Dopo aver osservato il primo tratto di litorale dall’alto del promontorio di Punta Penna, è arrivato il momento di scendere e vivere da vicino la bellezza della costa.
Riprendendo la strada in direzione della Grotta del Saraceno, superato il ponte della Lebba, si svolta subito a sinistra. Percorrendo lo stretto sentiero, facendosi largo tra la folta vegetazione, dopo una ventina di metri si giunge alla foce della Lebba.
Anche lo storico Luigi Marchesani, nella sua Storia di Vasto, ricordava questo luogo: “Indi si appresta il seno della Lebba, che lievemente restringendosi retrocede per due miglia e più in forma di poco profonda valle. Un fiumicello nato nel tenimento nostro le solca il mezzo, e nella foce si allarga in guisa che il più esteso sbalzo non lo sorpassa… Mancando di alveo il fiumicello, le sue acque spandevansi nel piatto fondo della vallicella; ed unite alle altre, che di qui assorgevano per ragione delle vicine alture, formavano palude e fitta, ricchissime di cacciagione, ma oltremodo infeste alla umana salute per miasma produttore di febbri periodiche”.
Questo è uno degli angoli meno conosciuti dell’intera costa. Per molti sarà la prima volta e vi assicuro che lo spettacolo è assicurato. Anche se l’amaro in bocca rimane nel vedere gli enormi silos a pochi metri dal mare, la sporcizia ovunque e il torrente Lebba che scorre silenzioso verso il mare, con un olezzo maleodorante.
Guardandosi intorno, quello che salta subito all’occhio, sono le tante pietre porose, come fossero state corrose nel tempo. Come è facile immaginarsi, questo è uno dei tratti più inquinati della costa e il divieto di balneazione è d’obbligo.
Se siete fortunati potete trovarvi davanti uno stormo di gabbiani riposare sulla spiaggia sassosa e di tanto in tanto spiccare il volo e volteggiare nell’aria.
Lino Spadaccini
(seconda di 9 puntate)
Queste non sono immagini entusiasmanti. Anzi sono proprio brutte. Sterpaglie, acquitrinio e gabbiani da discarica (i gabbiani sono spazzini). Se rappresentano un atto di verità e denuncia, ben vengano.
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