mercoledì 23 maggio 2012

50° SIV: i primi 30 anni di storia

Pubblichiamo un articolo apparso sul periodico VetroSIV, diretto da Nicola D'Adamo, ad aprile 1992.


3O ANNI DI STORIA
di Nicola D'Adamo
La costruzione dello stabilimento dal 1962 al 1966. Il forno float e la ristrutturazione del 1975. L'era di Gringeri e l'obiettivo Europa con Landeschi.

Al momento dell'insediamento della SIV nel 1962 nella zona del Vastese non era sorta alcuna attività di carattere industriale e tutta l'economia si fondava sull'agricoltura, sull'artigianato e
sul commercio.


LA SIV A SAN SALVO
Nel 19591'AGIP scoprì a Cupello giacimenti di metano di notevole entità. La possibilità di valorizzare queste nuove risorse naturali in loco accese le speranze della popolazione così provata dal triste fenomeno dell'emigrazione.
Uno degli utilizzi del metano era nella lavorazione del vetro, materiale che all’epoca veniva importato in grandi quantità dall'estero. Da una ricerca effettuata risultava infatti che l'Italia importava dall'estero 105.000 tonnellate all'anno e che negli anni a venire ci sarebbe stato il boom dell'edilizia e dell'auto.
In questo contesto di previsioni è nata la SIV. Per realizzare questa iniziativa, però, era necessario poter disporre di competenze tecnologiche avanzate.
Per questi motivi fu necessario rivolgersi ad un grande gruppo vetrario americano, la Libbey-Owens-Ford Glass Co. assicurandosene la collaborazione.
L'iniziativa , così concepita dall'EFIM, trovò nell'ENI - interessato alla valorizzazione del giacimento di metano rinvenuto - un valido sostenitore.
Cosicché il 23 maggio 1962 la Finanziaria Breda (EFIM) e la SOFID (ENI) costituirono la SIV, società per azioni, con sede a Vasto. Da quel momento furono necessari più di quattro anni per avviare tutti gli impianti. La Libbey-Owens-Ford Glass Co., entrata a far parte della società, curò direttamente la progettazione, la realizzazione e l'avvio delle linee.


NASCONO 6 STABILIMENTI NELLA PIANA S. ANGELO
1966:  inaugurazione ufficiale della SIV
 con la presenza del presidente del Consiglio
ALDO MORO, nella foto con Pietro Sette
amministratore delegato della SIV
Inizialmente il Centro Vetrario di San Salvo della SIV era formato da cinque stabilimenti per le prime lavorazioni ed uno per le seconde lavorazioni.
Il cuore dello stabilimento era rappresentato dalla fabbricazione del cristallo attualmente il float - e dalla grande linea di molatura e lustratura del cristallo - avviato a febbraio 1966 - che si sviluppava per una lunghezza di 600 metri nel capannone dove attualmente c'è la linea dei laminati per edilizia.
Altra linea importante era il forno per il vetro tirato avviato ad agosto 1965 e ubicato nella zona est, prima ciminiera.
La seconda ciminiera, invece, apparteneva alla linea del vetro stampato e retinato, avviato ad ottobre 1965.
Le fibre (inizio luglio 1965) avevano uno" stabilimento " ubicato nei pressi della palazzina, parte del quale ora è utilizzato dalla SVS.
La capacità produttiva degli stabilimenti per le prime lavorazioni, cioè le lastre di vetro, superava le 125.000 tonnellate annue. Oggi il solo forno float ne produce più di 180.000.
Al fine di completare la gamma di prodotti finiti anche in relazione ai crescenti sviluppi del mercato auto dell'epoca fu costruito un sesto stabilimento per le seconde lavorazioni formato da un reparto con un complesso di macchine automatiche per il taglio e molatura, da un forno per la tempera orizzontale (TO 1 ) ed uno per curvatura dei lunotti (TC). Per la tempera di vetri per edilizia invece c'era il forno verticale TV 1.
1966, inaugurazione: Giuseppe Spataro
artefice dello sviluppo della zona,
a fianco ad Aldo Mro
Agli stabilimenti di fabbricazione erano aggregati: l'impianto completamente automatizzato per il rifornimento delle materie prime ai forni, la cosiddetta" composizione " ancora in funzione; una centrale termoelettrica di grande potenza (12.000 KW); un impianto per il rifornimento dell'acqua, il cui serbatoio pensile, della capacità di ben 3.000 tonnellate, è il più grande esistente in Italia; infine una officina elettromeccanica ed un reparto refrattari per la manutenzione degli impianti e dei forni.
La SIV si estendeva inizialmente su una superficie totale di 560.000 metri quadrati, di questi 143.000 coperti da fabbricati. Le reti ferroviarie e stradali interne si sviluppavano su una lunghezza
rispettivamente di 5 e 6 chilometri.
Gli investimenti ammontarono complessivamente a 45 miliardi di lire del 1965, circa 700 miliardi di oggi.


LO SCENARIO DOPO IL 1962
I presupposti, che nel 1962 condussero alla decisione di realizzare il Centro Vetrario SIV di San Salvo secondo determinate impostazioni, subirono negli anni immediatamente seguenti profonde
modificazioni.
Tra il 1962 ed il 1965 infatti furono avviate in Italia nuove iniziative nel settore del vetro piano per un totale di 105.000 tonnellate di produzione in più ogni anno. Quello che però rivoluzionò il settore fu l'arrivo anche in Italia del processo " float "messo a punto dalla Pilkington inglese.
U avvento del float ha provocato l'obsolescenza di ogni altro sistema di produzione del vetro piano, ponendo fuori mercato il prodotto cristallo ed avviandosi a sostituire anche il vetro tirato.
Chi si ricorda la produzione del cristallo, sa bene che per ottenere una lastra trasparente si doveva passare tramite varie fasi di lavorazione: innanzitutto si produceva la lastra di colore opaco al forno cristallo, poi si passava alla "molatura e lustratura" su una linea lunga più di 600 metri per ottenere la trasparenza. Gli svantaggi erano i costi enormi e la qualità pessima dovuta soprattutto alla asportazione della parte superficiale più resistente . Nell' aprile 1974 fu avviato il forno float della SIV e iniziò il lungo cammino della ripresa: le lastre si ottenevano ora facendole galleggiare (float) in un bagno di stagno fuso senza nessuna lavorazione aggiuntiva: sorprendente la qualità del prodotto e la economicità del sistema. La società però aveva bisogno di essere " ridisegnata ".
Nel 1975 Franco Gringeri divenne amministratore delegato e varò un complesso piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale che portò subito la SIV in utile dopo anni di perdite.


L'ERA GRINGERI
1978, l'AD Franco Gringeri mostra al vescovo Fagiolo ed ai
giornalisti vastesi  il nuovo forno float
L’era Gringeri iniziò con la chiusura di alcune linee obsolete: a settembre 1975 fermò la linea di vetro " tirato ", a dicembre 1976 la linea dei laminati piani, a gennaio 1977 lo stabilimento delle fibre.
Qualche anno più tardi fu fermata anche la linea di vetro " stampato ". In questa prima fase di ristrutturazione la SIV fece per la prima volta ricorso alla cassa integrazione guadagni. Per riassorbire il personale in esubero, però, avviò nuove iniziative nel settore dei vetri auto: il forno da tempera verticale TV 4 - TV 5, di tempera orizzontale TO3, la linea parabrezza Selas 2, 4 nuove linee di taglio e molatura. Queste però non bastavano a rioccupare le eccedenze.
Dal 1977 al 1980 nella zona industriale di San Salvo furono costruiti la ILVED, la FLOVETRO, la SVS, la ISOLSIV. Contemporaneamente andò avanti anche il piano di meccanizzazione nel settore dei vetri auto che portò alla eliminazione di numerosi lavori disagiati, ripetitivi e a basso contenuto professionale. Nacque la “tecnologia SIV”che creò grossi vantaggi rispetto alla concorrenza contribuendo al definitivo risanamento della SIV ed al suo effettivo rilancio.
In questo periodo furono investite anche enormi risorse, in parte finanziate dal Fondo Sociale Europeo, nella formazione professionale per adeguare le conoscenze dei lavoratori al notevole salto tecnologico determinatosi con l'installazione dei nuovi impianti.

OBIETTIVO EUROPA, CON LANDESCHI
II piano redatto dall'amministratore delegato Franco Gringeri, immaturamente scomparso a settembre del 1980, aveva posto le basi per la creazione di un gruppo che potesse guardare con fiducia al mercato europeo.
Oltre alle aziende nate a San Salvo la SIV acquisì all'epoca l'ITALSIL a Melfi per le sabbie silicee e la VETROEUROPA per il settore auto a Settimo Torinese; nel contempo costituì a Parigi e a Francoforte la SIV FRANGE e la SIV DEUTSCHLAND.
1983, la storica visita di Giovanni Paolo II in SIV
La scelta della dimensione europea si accompagnò ad una concentrazione dello sforzo di produzione e vendita nel campo delle vetrature per auto. Tanto che le innovazioni tecnologiche realizzate a San Salvo fecero superare anche gli svantaggi logistici di una localizzazione decentrata rispetto al mercato.
Il passo ulteriore fu quello della " internazionalizzazione ' realizzato nel periodo della presidenza di Francesco Maria Landeschi (1982 - 1989).
1987, inaugurazione della SIVESA in Spagna. Il secondo da sinistra
il presidente Francesco Maria Landeschi
L'obiettivo di questa nuova fase di espansione era il raggiungimento di una dimensione tale da poter competere con gli altri gruppi vetrati, molto più grandi della SIV, nell'ampio scenario europeo.
Questi nuovi investimenti erano possibili perché la SIV aveva raggiunto agli inizi degli anni ' 80 un buon consolidamento sul piano tecnologico, organizzativo e gestionale ed i suoi bilanci chiudevano con utili dal 1975.
1988, inaugurazione della Veneziana Vetro.
Il ruolo della SIV in Italia e in Europa fu rafforzato anche dalla decisione delle Partecipazioni Statali di affidare alla Società la gestione del polo pubblico del vetro nell'ambito dell'EFIM. L'ENI cedette perciò all'EFIM il 50 per cento della SIV che aveva fino ad allora detenuto, insieme con le altre partecipazioni nel settore vetrario: Veneziana Vetro, Veneziana Conterie e Foschi.
Seguirono poi molte acquisizioni, joint-ventures e iniziative a livello europeo, come la SIVESA in Spagna.. Ma questa è storia dei nostri giorni.
Nicola D'Adamo
aprile1992

1 commento:

Unknown ha detto...

Was a real gold coin issued on 5th dicembre 1966 inaugurazione?