Chieti le prime mammografie previste dal nuovo programma di prevenzione definito dall’Azienda. Le donne tra 49 e 69 anni convocate per la prima seduta sono 24. Nella fase iniziale sono previste due sedute a settimana, per un totale di 48 mammografie. Tale numero sarà comunque incrementato progressivamente, anche ampliando l’attività all’interno degli altri ospedali.
E’ questo l’impegno che la
Direzione generale della Asl ha programmato da tempo e con il
quale l’Azienda offre una risposta concreta alle donne del comitato «Se non ora
quando» che negli ultimi giorni hanno sollecitato la ripresa dello screening
mammografico.
«Per quanto ci riguarda – spiega il direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro – lo screening non sarà più un progetto a parte, straordinario, come era in passato, ma diventa da oggi un’attività istituzionale che rientra nei livelli essenziali di assistenza da garantire ai cittadini». Il precedente progetto di screening regionale era stato sospeso dall’ex commissario regionale alla Sanità, Gino Redigolo, per problemi legati alla scarsità di risorse economiche. «D’ora in poi – afferma Zavattaro – ciò non dovrà e non potrà più accadere proprio perché lo screening sarà gestito come un’attività normale e continua».
La Asl ha avviato
le procedure per l’acquisto di nuovi mammografi digitali che funzioneranno in
rete e consentiranno anche di eseguire i referti a distanza. Sulla prevenzione
e cura dei tumori al seno l’Azienda ha garantito massima sensibilità con azioni
specifiche come l’attivazione di un percorso di cure integrato per le donne
affette da questa patologia (assistite come veri e propri angeli custodi da due
“case manager”, infermiere che si occupano praticamente di tutto) e la
costituzione del Gruppo interdisciplinare cure oncologiche (Gico) grazie al
quale più professionisti sono in grado di valutare insieme i singoli casi con
particolare attenzione ai bisogni complessivi delle donne.
Più che altro occorre comprendere che la mammografia, fatta ai fini della prevenzione attraverso lo screening, è un esame che va ripetuto periodicamente a distanza di due anni. Cosa diversa è intervenire con tempestività quando vi è il sospetto clinico dell’esistenza della patologia: in tali casi sono previste procedure d’urgenza e i tempi di attesa tra la diagnosi e l’intervento chirurgico risultano di circa dieci giorni.
Per informare le donne e l’intera popolazione interessata,la Asl ha organizzato un incontro
il prossimo 19 aprile a Ortona, alle ore 15 presso la Sala Eden , durante il
quale la radiologa Marzia Muzi e Lorenzo Mazzilli, responsabile dell’unità
operativa Governo clinico e audit dell’azienda sanitaria, illustreranno la
nuova organizzazione dello screening mammografico. L’appuntamento rientra nel
ciclo di eventi di «Primavera Abruzzese – 99 volte in rosa»,
manifestazione promossa dalla Società italiana di senologia (fondata da Umberto
Veronesi) e sostenuta dalla Asl e dall’Università di Chieti.
«Per quanto ci riguarda – spiega il direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro – lo screening non sarà più un progetto a parte, straordinario, come era in passato, ma diventa da oggi un’attività istituzionale che rientra nei livelli essenziali di assistenza da garantire ai cittadini». Il precedente progetto di screening regionale era stato sospeso dall’ex commissario regionale alla Sanità, Gino Redigolo, per problemi legati alla scarsità di risorse economiche. «D’ora in poi – afferma Zavattaro – ciò non dovrà e non potrà più accadere proprio perché lo screening sarà gestito come un’attività normale e continua».
Più che altro occorre comprendere che la mammografia, fatta ai fini della prevenzione attraverso lo screening, è un esame che va ripetuto periodicamente a distanza di due anni. Cosa diversa è intervenire con tempestività quando vi è il sospetto clinico dell’esistenza della patologia: in tali casi sono previste procedure d’urgenza e i tempi di attesa tra la diagnosi e l’intervento chirurgico risultano di circa dieci giorni.
Per informare le donne e l’intera popolazione interessata,
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