lunedì 26 marzo 2012

Giovani vastesi nel mondo: ABRAMO MARCHESANI DA 10 ANNI A LONDRA

DA "INFERMIERE PROFESSIONALE"  A "NURSE PRACTITIONER PRESCRIBER"
Abramo Marchesani prima di trasferirsi a Londra
ha lavorato per due anni all'Ospedale di Vasto 
Abramo Marchesani, classe 1977, a Londra da 10 anni, dopo il diploma di laurea in Scienze Infermieristiche e un paio di anni di lavoro all’Ospedale di Vasto. In Inghilterra è arrivato al massimo della carriera seguendo diversi corsi di specializzazione,  tra cui quello per la Laurea Specialistica e quello per diventare Nurse Practitioner Prescriber (infermiere professionale che può prescrivere i farmaci come il medico) che si tiene al  King’s College di Londra (la stessa università dove a metà ‘800 insegnava italiano Gabriele Rossetti!)  

Abramo, da Vasto a Londra: come mai?
A dire il vero e’ nato tutto per caso quando per “un caso fortuito della sorte” la mia tesi di laurea fu spostata di 6 mesi e mi ritrovai con un “gap” da
coprire. Un mio carissimo amico mi propose questa esperienza di lavoro in UK per apprendere la lingua “sul posto” e perche’ no’.... per goderci un po’ di sana gioventu’ prima di lanciarci nel fatidico mondo del lavoro post-laurea.
Ricordo ancora il mio arrivo a King’s Cross St Pancras di 13 anni fa’…una zona come definirla? “rustica”, pericolosa ma con unfascino assurdamente inspiegabile.
Si dice che di Londra o te ne innamori o imparerai ad apprezzarla ma non sara’ mai parte di te…per quanto mi riguarda la mia infatuazione non e’ mai finita dal quel lontano novembre 1999.
L’inizio non e’ stato facile anzi….la lingua, la cultura differentemente unica e mille altri aspetti di questa nazione mi hanno diviso tra Vasto e Londra per quasi 3 anni con periodi di lavori alternati in entrambe le nazioni. L’essere infermiere mi ha difatti dato una grande flessibilita’ adattiva sia in campo lavorativo che culturale.

Dopo la laurea in Scienze Infermieristiche alla G. D’Annunzio, dove hai lavorato in Italia?
Dalla laurea al big jump ho lavorato come infermiere professionale in varie strutture sia pubbliche che private di Vasto.
Ho passato un anno in una casa famiglia per malati psichiatriaci chiamata Villa Altruda, parte dell’associazione Padre Mileno Onlus. Questa fu un’esperienza che mi ha formato piu’ di qualsiasi altra.
Ho succesivamente lavorato per quasi 2 anni presso la divisione di Urologia del Ospedale Pietrelcina di Vasto dove ho finalmente testato dal vivo la cosidetta realta’ lavorativa italiana e con tutta onesta’ devo dirti che lo amata. Tutt’ora conserve un rapporto stupendo con ex colleghi e conoscenti del ospedale e della casa famiglia….allora perche’ il Jump?
A Londra ho trovato l’amore e con esso la liberta’ di viverlo in pienezza. Sono omosessuale e questo in una realta’ come quella di una Vasto di 13 anni fa’ non era esattamente semplice vivere apertamente anche se non ho mai nascosto anzi ho avuto l’immensa fortuna di avere una famiglia e degli amici forti e coraggiosi.

Quali esperienze di lavoro a Londra?
In UK ho iniziato a lavorare come infermiere di “base” in un ambito che ahime’ in Italia ancora non esiste, quello della salute sessuale (Sexual Health). Questo aspetto della sanita’ pubblica in UK si occupa della prevenzione, diagnosi e cura di tutte quelle malattie a trasmissione sessuale. Il sistema sanitario nazionale NHS fornisce infatti strutture chiamate appunto Cliniche dove con un semplice appuntamento si puo’ ricevere gratuitamente un check up completo e gratuito comprensivo di eventuali farmaci nel caso in cui una malattia sia riscontrata.
Queste cliniche sono ovviamente gestite da infermieri e medici ma a differenza della realta’ italiana qui l’infermiere ha una progressione lavorativa in bande (dalla 5 alla 9) dove da infermiere base si puo’ arrivare a divenire Infermiere praticante e prescrittore (Nurse Practitioner Prescriber) in grado non solo di fare diagnosi differenziale con esami ginecologi and urodiagnostici ma anche di curare prescrivendo farmaci...insomma quello che in Italia arrivera’ in almeno 10 anni di tempo da oggi.

Ma come si diventa infermiere “prescrittore”, praticamente un medico?
All’interno di una delle piu’ grandi cliniche universitarie di Londra “The Jefferiss Wing” ho avuto la fortuna di crescere e progredire nel giro di 7 fantastici anni da infermiere base a capo sala, capo sala di dipartimento e Infermiere Manager. Questa mia progressione professionale e’ stata ovviamente accompagnata da corsi di specializzazione a livello universitario (Laurea Specialistica 2005 Thames Valley University ndr ),  ultimo tra i quali  il “Non-medical Prescribing Course” nel 2010 (King’s College, Londra ndr ) che mi ha permesso di divenire quello che qui viene chiamato Infermiere prescrittore in grado cioe’ di prescrivere farmaci come un medico.
Purtroppo nel 2006 sono stato costretto a ritirarmi “dalle scene” per un anno  per via di un tumore (Linfoma No-Hodgking) che ringraziando Dio ho sconfitto. Dopo quella esperienza ho, per un periodo, voluto cambiare direzione ed occuparmi di promozione della salute sessuale nella realtà GA/Bisex tra ragazzi e ragazze sieropositivi…un esperienza fantastica che mi ha aperto gli occhi del cuore e della mente su realta’ che altrimenti non avrei potuto neppure lontanamente immaginare.
Negli ultimi tre anni sono ritornato a fare il cosidetto “Nurse Practitioner” in Sexual Health and Contraception….un misto tra infermiere di consultorio, ginecologo, medico di famiglia e promotore della salute, un lavoro che amo e che mi permette di essere a contatto con una varieta’ di persone fantastiche.

Vasto-Londra e …ritorno?
Dopo oltre dieci anni della mia vita in questo paese ci sono sicuramente aspetti della mia personalita’ che sono divenuti essenzialmente British..detto questo pero’ il mio essere Italiano rimane la parte piu’ forte di me.
Cosa mi riserva il futuro? Penso in tutta franchezza che questo ciclo della mia vita stia terminando con tutto cio’ che volevo capire, apprendere e vivere…e forse anche piu’ di quello che avevo preventivato.
Al momento sono in una preparazione che durera’ un paio di anni per il mio ritorno in patria anche se in tutto questo sto vagliando alter possibilita’ come quella di emigrare per un periodo indefinito in una cultura che ADORO quella Indiana…chissa’!?!?

Cosa puoi dire ai giovani vastesi in cerca lavoro all’estero?
In tutta onesta’ posso dire che l’esperienza di questi dieci anni hanno creato un’altra persona, una persona capace di guardare aldila’ di cio’ che le nostre piccole realta’ ci prospettano ma ugualmente mi hanno permesso di apprezzare la veridicita’ della nostra terra, I valori che sono la base del mio essere e la fortuna che una famiglia come la mia con la propria uastarolita’ mi ha trasmesso.
Credo che sia essenziale uscire da Vasto per capire e fare esperienza ma con la giusta “attitude”…..odio sentire che l’Italia fa schifo e che e’ giusto “scappare”: io non sono scappato, sono andato via per un sogno, che in parte ho realizzato e che mi ha permesso di capire che “tutto il mondo e’ paese” e che Vasto e Londra possono avere le stesse potenzialita’ a seconda di come le si vive.

Ringraziamo Abramo Marchesani per le sue risposte date col cuore e con grande schiettezza, molto utili anche agli infermieri che vogliono fare un’esperienza  sulla piazza di Londra, gli auguriamo ulteriori successi professionali in campo medico.

Nicola D’Adamo


1 commento:

  1. Abramo,
    complimenti, mi rammarico perchè molto probabilmente porterai la tua esperienza lavorativa a Vasto. Questo purtroppo è un rammarico che si ripete per tutti i giovani vastesi che vanno all’estero dove acquisiscono una professionalità e una cultura che potrebbero importare nel loro luogo d’origine, che ne trarrebbe solo vantaggi. Purtroppo non ci sono i presupposti per accoglierli anche a causa di un realtà non meritocratica ma clientelare.

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