Abramo Marchesani prima di trasferirsi a Londra ha lavorato per due anni all'Ospedale di Vasto |
Abramo
Marchesani, classe 1977, a
Londra da 10 anni, dopo il diploma di laurea in Scienze Infermieristiche e un
paio di anni di lavoro all’Ospedale di Vasto. In Inghilterra è arrivato al massimo della carriera seguendo diversi
corsi di specializzazione, tra cui
quello per la Laurea Specialistica
e quello per diventare Nurse Practitioner Prescriber (infermiere professionale che può
prescrivere i farmaci come il medico) che si tiene al King’s College di Londra (la stessa
università dove a metà ‘800 insegnava italiano Gabriele Rossetti!)
Abramo, da Vasto a Londra: come
mai?
A dire il
vero e’ nato tutto per caso quando per “un caso fortuito della sorte” la mia
tesi di laurea fu spostata di 6 mesi e mi ritrovai con un “gap” da
coprire. Un
mio carissimo amico mi propose questa esperienza di lavoro in UK per apprendere
la lingua “sul posto” e perche’ no’.... per goderci un po’ di sana gioventu’
prima di lanciarci nel fatidico mondo del lavoro post-laurea.
Ricordo
ancora il mio arrivo a King’s Cross St Pancras di 13 anni fa’…una zona come
definirla? “rustica”, pericolosa ma con unfascino assurdamente inspiegabile.
Si dice
che di Londra o te ne innamori o imparerai ad apprezzarla ma non sara’ mai
parte di te…per quanto mi riguarda la mia infatuazione non e’ mai finita dal
quel lontano novembre 1999.
L’inizio
non e’ stato facile anzi….la lingua, la cultura differentemente unica e mille
altri aspetti di questa nazione mi hanno diviso tra Vasto e Londra per quasi 3
anni con periodi di lavori alternati in entrambe le nazioni. L’essere
infermiere mi ha difatti dato una grande flessibilita’ adattiva sia in campo
lavorativo che culturale.
Dopo la laurea in Scienze Infermieristiche
alla G. D’Annunzio, dove hai lavorato
in Italia?
Dalla
laurea al big jump ho lavorato come
infermiere professionale in varie strutture sia pubbliche che private di Vasto.
Ho
passato un anno in una casa famiglia per malati psichiatriaci chiamata Villa
Altruda, parte dell’associazione Padre Mileno Onlus. Questa fu un’esperienza
che mi ha formato piu’ di qualsiasi altra.
Ho
succesivamente lavorato per quasi 2 anni presso la divisione di Urologia del
Ospedale Pietrelcina di Vasto dove ho finalmente testato dal vivo la cosidetta
realta’ lavorativa italiana e con tutta onesta’ devo dirti che lo amata. Tutt’ora
conserve un rapporto stupendo con ex colleghi e conoscenti del ospedale e della
casa famiglia….allora perche’ il Jump?
A Londra
ho trovato l’amore e con esso la liberta’ di viverlo in pienezza. Sono
omosessuale e questo in una realta’ come quella di una Vasto di 13 anni fa’ non
era esattamente semplice vivere apertamente anche se non ho mai nascosto anzi
ho avuto l’immensa fortuna di avere una famiglia e degli amici forti e
coraggiosi.
Quali esperienze di lavoro a
Londra?
In UK ho
iniziato a lavorare come infermiere di “base” in un ambito che ahime’ in Italia
ancora non esiste, quello della salute sessuale (Sexual Health). Questo aspetto
della sanita’ pubblica in UK si occupa della prevenzione, diagnosi e cura di tutte
quelle malattie a trasmissione sessuale. Il sistema sanitario nazionale NHS
fornisce infatti strutture chiamate appunto Cliniche dove con un semplice
appuntamento si puo’ ricevere gratuitamente un check up completo e gratuito
comprensivo di eventuali farmaci nel caso in cui una malattia sia riscontrata.
Queste
cliniche sono ovviamente gestite da infermieri e medici ma a differenza della
realta’ italiana qui l’infermiere ha una progressione lavorativa in bande
(dalla 5 alla 9) dove da infermiere base si puo’ arrivare a divenire Infermiere
praticante e prescrittore (Nurse Practitioner Prescriber) in grado non solo di
fare diagnosi differenziale con esami ginecologi and urodiagnostici ma anche di
curare prescrivendo farmaci...insomma quello che in Italia arrivera’ in almeno
10 anni di tempo da oggi.
Ma come si diventa infermiere “prescrittore”,
praticamente un medico?
All’interno
di una delle piu’ grandi cliniche universitarie di Londra “The Jefferiss Wing” ho
avuto la fortuna di crescere e progredire nel giro di 7 fantastici anni da
infermiere base a capo sala, capo sala di dipartimento e Infermiere Manager.
Questa mia progressione professionale e’ stata ovviamente accompagnata da corsi
di specializzazione a livello universitario (Laurea Specialistica 2005 Thames
Valley University ndr ), ultimo tra i
quali il “Non-medical Prescribing Course”
nel 2010 (King’s College, Londra ndr ) che mi ha permesso di divenire quello
che qui viene chiamato Infermiere prescrittore in grado cioe’ di prescrivere
farmaci come un medico.
Purtroppo
nel 2006 sono stato costretto a ritirarmi “dalle scene” per un anno per via di un tumore (Linfoma No-Hodgking) che
ringraziando Dio ho sconfitto. Dopo quella esperienza ho, per un periodo,
voluto cambiare direzione ed occuparmi di promozione della salute sessuale nella
realtà GA/Bisex tra ragazzi e ragazze sieropositivi…un esperienza fantastica che
mi ha aperto gli occhi del cuore e della mente su realta’ che altrimenti non
avrei potuto neppure lontanamente immaginare.
Negli
ultimi tre anni sono ritornato a fare il cosidetto “Nurse Practitioner” in
Sexual Health and Contraception….un misto tra infermiere di consultorio,
ginecologo, medico di famiglia e promotore della salute, un lavoro che amo e
che mi permette di essere a contatto con una varieta’ di persone fantastiche.
Vasto-Londra e …ritorno?
Dopo
oltre dieci anni della mia vita in questo paese ci sono sicuramente aspetti
della mia personalita’ che sono divenuti essenzialmente British..detto questo
pero’ il mio essere Italiano rimane la parte piu’ forte di me.
Cosa mi
riserva il futuro? Penso in tutta franchezza che questo ciclo della mia vita
stia terminando con tutto cio’ che volevo capire, apprendere e vivere…e forse
anche piu’ di quello che avevo preventivato.
Al
momento sono in una preparazione che durera’ un paio di anni per il mio ritorno
in patria anche se in tutto questo sto vagliando alter possibilita’ come quella
di emigrare per un periodo indefinito in una cultura che ADORO quella
Indiana…chissa’!?!?
Cosa puoi dire ai giovani vastesi
in cerca lavoro all’estero?
In tutta onesta’ posso dire che l’esperienza di questi dieci anni hanno creato un’altra persona, una persona capace di guardare aldila’ di cio’ che le nostre piccole realta’ ci prospettano ma ugualmente mi hanno permesso di apprezzare la veridicita’ della nostra terra, I valori che sono la base del mio essere e la fortuna che una famiglia come la mia con la propria uastarolita’ mi ha trasmesso.
In tutta onesta’ posso dire che l’esperienza di questi dieci anni hanno creato un’altra persona, una persona capace di guardare aldila’ di cio’ che le nostre piccole realta’ ci prospettano ma ugualmente mi hanno permesso di apprezzare la veridicita’ della nostra terra, I valori che sono la base del mio essere e la fortuna che una famiglia come la mia con la propria uastarolita’ mi ha trasmesso.
Credo che
sia essenziale uscire da Vasto per capire e fare esperienza ma con la giusta
“attitude”…..odio sentire che l’Italia fa schifo e che e’ giusto “scappare”: io
non sono scappato, sono andato via per un sogno, che in parte ho realizzato e
che mi ha permesso di capire che “tutto il mondo e’ paese” e che Vasto e Londra
possono avere le stesse potenzialita’ a seconda di come le si vive.
Ringraziamo Abramo Marchesani per le
sue risposte date col cuore e con grande schiettezza, molto utili anche agli
infermieri che vogliono fare un’esperienza sulla piazza di Londra, gli auguriamo
ulteriori successi professionali in campo medico.
Nicola D’Adamo
Abramo,
RispondiEliminacomplimenti, mi rammarico perchè molto probabilmente porterai la tua esperienza lavorativa a Vasto. Questo purtroppo è un rammarico che si ripete per tutti i giovani vastesi che vanno all’estero dove acquisiscono una professionalità e una cultura che potrebbero importare nel loro luogo d’origine, che ne trarrebbe solo vantaggi. Purtroppo non ci sono i presupposti per accoglierli anche a causa di un realtà non meritocratica ma clientelare.