lunedì 13 agosto 2012

Alla riscoperta della nostra SCOGLIERA(1): oggi, DAL PORTO A LEBBA

UN AFFASCINANTE VIAGGIO DI LINO SPADACCINI,  ALLA SCOPERTA DEGLI ANGOLI PIU' SUGGESTIVI, SPESSO MENO NOTI, DELLA COSTA VASTESE.


Con i suoi sedici chilometri, dal Fiume Sinello al Torrente Buonanotte, Vasto può vantare il tratto di costa più lungo dell’intera regione. Un primato insignificante se non fosse seguito da altrettanti chilometri di costa varia e spettacolare, formata non soltanto dall’ampio arenile dalla sabbia dorata, ma anche da cale e insenature dalla Marina fino al Porto, dalla spiaggia di Punta Penna, dall’affascinante e meravigliosa Punta Erce (oggi Aderci), ed anche dalla lunga spiaggia sassosa da Mottagrossa fino alla foce del fiume Sinello, che ci separa da Casalbordino.
Oggi cominciamo un breve viaggio alla riscoperta della nostra bella costa, dal Porto fino ad arrivare a Vasto Marina, partendo dal promontorio di Punta Penna, all’altezza dell’antica Torre di avvistamento risalente al XVI secolo.
Purtroppo con la costruzione del Porto è stato cancellato uno degli angoli più belli della costa vastese “lo scoglio spaccato”. Da sopra il promontorio, attraverso una piccola fessura si entrava come in una caverna sotterranea, inizialmente molto stretta, fino ad arrivare ad una caverna più ampia in prossimità del mare. Un vero spettacolo per i nostri padri, che amavano recarsi in quel posto meraviglioso per indimenticabili scampagnate.
Davanti al cartello “Provincia di Chieti fine tratto di competenza”, si apre una piccola stradina di pochi metri, che permette una bella vista a picco sul mare. Stando molto attenti a dove mettete i piedi e a non sporgervi troppo, potete già apprezzare il primo tratto di scogliera e la trasparenza dell’acqua.
Riprendendo la strada in direzione della chiesa della Madonna della Penna, alla fine del rettilineo sulla sinistra si apre una stradina sterrata. Sporgendovi cautamente verso il precipizio, potete notare un’insenatura molto ampia, come se la parte centrale fosse franata, oppure causata dal prelevamento del materiale, effettuato negli anni ’50, necessario per la costruzione del Porto.
La spiaggia di “prete”, lunga e stretta, e alcune enormi cactus completano il paesaggio. Se avete un po’ di pazienza decine e decine di gabbiani cominceranno a volteggiare intorno a voi rendendo il momento magico.
Lino Spadaccini
PRIMA DI 9 PUNTATE







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