giovedì 16 settembre 2010

Oggi 150° della presenza dei Cappuccini nel Convento dell'Incoronata


Data significativa questo 16 settembre 2010 perché segna i centocinquant’anni di presenza dei Cappuccini nel Convento dell’Incoronata.
Una data importante non solo per i nostri cappuccini e per la comunità parrocchiale dell’Incoronata, ma anche per tutta la città che da sempre, sin dalle sue origini, si è stretta con affetto e fede a questo convento ed ai personaggi che vi hanno dimorato: parlo di personaggi straordinari quali Padre Giuseppe Maria da Chieti, P. Beniamino da Cupello, P. Pio da Ateleta, P. Gaetano Piccirilli e, attualmente, P. Eugenio di Giamberardino, che hanno dato e continuano a dare lustro a questo convento.
In realtà la presenza dei cappuccini nella nostra città risale al 1581, quando Bernardino Sottile donò due oliveti contigui, di sua proprietà, all’ordine dei Cappuccini, affinché si costruisse un convento e la chiesa dedicati a Santa Maria degli Angeli (oggi Sant’Anna). I Cappuccini rimasero sino al 1809, quando il convento venne soppresso per decreto napoleonico.
In seguito all’espansione della contrada di S. Martino, il sindaco Pietro Muzii, nella seduta del 3 dicembre 1826, propose all’assemblea l’apertura di un convento di frati cappuccini per un migliore servizio spirituale in una zona in forte crescita. Il progetto dell’edificio fu disegnato da P. Francesco Saverio da Lanciano e il 31 marzo 1860 il Re Francesco II, con real decreto ne autorizzò l’apertura.
Il 20 luglio dello stesso anno, giunsero a Vasto l’ex provinciale dei Cappuccini P. Giuseppe Cerritelli da Chieti, P. Tobia da Guardiagrele e un terziario laico, per osservare meglio i locali e valutare i lavori necessari da effettuare. Nel mese di agosto P. Alfonso da Monteodorisio si occupò dei lavori, che furono completati il 25 agosto, con l’aggiunta del mobilio.
L’8 settembre dello stesso anno i frati cappuccini, sotto la guida di P. Giuseppe Cerritelli da Chieti, presero possesso del romitorio e otto giorni più tardi, con una solenne cerimonia, avvenne la cerimonia d’inaugurazione. Ma pochi mesi dopo, in seguito alla soppressione di tutte le comunità religiose, avvenuto con decreto del 17 febbraio 1861, il convento venne chiuso ed i cappuccini furono ospitati nella villetta del sig. Celano. Il signor Antonino Celano rivendicando il diritto di proprietà sul convento riuscì, due anni più tardi, a riottenere sia la Chiesa che il Convento, che a loro volta vennero ridonati ai frati cappuccini.
Nel 1914 fu aperto il Collegio Serafico e grazie all’opera di P. Beniamino da Capello e P. Pio da Ateleta, molti giovani vennero guidati nello studio: oltre duecento sono diventati sacerdoti e tra di loro due sono stati elevati al rango di Vescovo.
Molti lavori vennero eseguiti tra il 1932 ed il 1938, tra cui la costruzione della cappella in onore di S. Corrado di Parzham, un’altra in onore di S. Veronica Giuliani e l’inaugurazione della nuova facciata della chiesa, così come la vediamo oggi, che comprende il porticato con il nuovo coro nella parte superiore. Nel timpano venne collocata la maiolica dell’artigiano vastese Alfredo Bontempo, rappresentante l’Incoronazione della Vergine (rimossa e sostituita negli anni ’80 per il deteriorarsi delle piastrelle), mentre al di sotto, in due nicchie, sono state collocate le statue di S. Felice da Cantelice e S. Giuseppe da Leonessa.
Nella domenica delle palme del 1963 vennero consacrate tre nuove campane. Ma nella notte del 20 maggio successivo, ignoti ladri penetrati all’interno del Santuario, rubarono la triplice corona in argento dorato. Senza esitazione i frati e tutta la comunità pensarono di far realizzare una nuova corona tutta in oro lavorata a sbalzo a mano. A meno di un anno dal furto, il 3 maggio 1964, la corona venne benedetta da Papa Paolo VI e il 31 maggio, per il Rito della Incoronazione, venne dato ampio risalto all’evento, con la partecipazione del Cardinale Gregorio Pietro Agagianian e di altre eminenti personalità.
Come annunciato tra le pagine dell’ultimo numero del periodico “Camminando insieme”, durante tutto il 2010 verranno organizzate manifestazioni ed incontri per far conoscere meglio questa grande realtà che dura da centocinquant’anni.
Auguri di vero cuore al vicario e parroco Padre Eugenio Di Giamberardino ed al guardiano Padre Paolo Petrucci.
Lino Spadaccini

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