giovedì 16 settembre 2010

1832: quando il re Ferdinando II inaugurò il Real Teatro Borbonico (oggi Rossetti)


Solo qualche giorno fa abbiamo parlato della giornata storica vissuta dalla nostra città con la visita del 12 settembre 1926 di S. A. R. il Principe Umberto di Savoia, ma il 15 e 16 settembre del 1832, Vasto ha vissuto un’altra giornata straordinaria per la visita di Re Ferdinando II di Borbone.
Salito solo due anni prima, nel novembre del 1830, al trono del Regno delle Due Sicilie, il ventiduenne monarca, chiamato dai suoi nemici il “Re Bomba”, diede immediata prova di decisione e di un chiaro disegno di governo mirato alla riorganizzazione dello Stato, alla riduzione del debito pubblico e alla pacificazione delle parti sociali ancora in tumulto dopo il periodo napoleonico.
In mancanza delle cronache dei giornali d’epoca, troviamo memoria della visita del Re grazie al Diario del canonico Florindo Muzii, conservato manoscritto presso l’Archivio Storico di Casa Rossetti.
In data 15 settembre il canonico annotava: “Ad ore 18 è arrivato da Termoli il nostro augusto Sovrano Ferdinando II°, fra immensi gridi di Evviva”.
Intensa la cronaca del Muzii annotata il giorno successivo, che ci rende l’idea del clima vissuto a Vasto in quelle ore: “Il Re, jeri giunto, andò a S. Giuseppe a ricever la benedizione del SS.; e poi portassi ad albergare nel Palazzo del Marchese, già nobilmente preparato dal concorso di cittadini. Il trattamento di S. M. fu a conto del Marchese istesso, il quale dal suo Agente fè erogare circa d. 340. Ieri a 22 ore”, prosegue il Muzii, “vi fu udienza generale dal Re: la sera Teatro, ove andò fra gli Evviva. Illuminazione della Città, quale fu in parte impedita dalla pioggia, a Noi benefica. Questa mattina, ad ore 14 udì la Messa privata in S. Giuseppe, con breve ed energico discorso del Canonico (Uranio) Mayo, terminato con gli Evviva, quali si ripeterono da tutto il popolo nella partenza di S. M. ad ore 15 meno un quarto, accorso in folla sino a S. Michele, dove il Re lo congedò; mentre nel Piano del Castello si udia lo sparo di due cannoni da 12, come nell’arrivo di jeri, insieme a quello di sette legni da carico in alto mare, e presso al lido. Il Re partì estremamente soddisfatto del Vasto, abbenchè la pioggia abbia impedito una completa illuminazione di 8. mila lumi preparati per l’intiera Città; nonché lo sparo d’elegantissimo artifizio, l’elevazione di 12. globi aerostatici, e l’intervento del Monarca alla tenda eretta nella Villa del Barone Genova, e nel festino pubblico disposto al Teatro, che sarà eseguito poi-dimane a sera, con illuminazione di altre due sere per la Città, in continuazione delle Reali Feste. S. M. à lasciato in dono d. 100 à poveri, prima di partire per Lanciano”.
Solo un breve cenno per il Teatro. In realtà la sera del 15 settembre, proprio alla presenza del Re, è avvenuta l’inaugurazione ufficiale del Real Teatro Borbonico (oggi Teatro Rossetti).
L’entusiasmo tra la gente era davvero notevole, come sottolinea lo storico vastese Luigi Marchesani: “L’ingresso del Re fu un vero trionfo: la gente tutta disposta lungo il lato orientale della città e del piano del Castello, le acclamazioni ognor crescenti, le salve de’ legni mercantili, delle feluche e delle torri, l’animatissimo scampanio, tutto dava a questa città l’aspetto dell’entusiasmo”.
Altre interessanti notizie le troviamo nel libro “Storia civile e militare del regno delle Due Sicilie sotto il governo di Fedinando II dal 1830 al 1849”, scritto nel 1855 da Mauro Musci. “Stavasi ancor molto lungi dalla città del Vasto”, scrive il Musci, “e sembrava essersi giunto, sì affollato parea l’andare e ‘l venire, l’incontrarsi di persone a piedi e a cavallo, su sfarzosi cocchi, covrendo il cielo di plaudendi saluti al Sire… e con fragoroso ed ebbro esercito di crescente popolazione, entrò in città, prendendo stanza nel monumentale palazzo, ricco di glorie storiche”. Accolto dal sindaco, dai decurioni e dalla nobiltà, dopo brevi cerimonie, il Monarca chiamò intorno a se le autorità del distretto, per occuparsi degli affari pubblici, poi “La sera tra i concerti musicali, le luminarie, i lieti spari de’ legni mercantili ancorati nel porto, recossi il Principe al teatro Real Borbone, a compiere così lo sfogo d’esultanza della popolazione fedele”.

Lino Spadaccini

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