mercoledì 14 ottobre 2020

Dal taccuino di Angelo Del Moro: PER MOLTI ANNI LA PAROLA "GRAZIE" NON E' STATA PRESA IN CONSIDERAZIONE DALLA PSICOLOGIA SOCIALE

PER MOLTI ANNI LA PAROLA "GRAZIE" NON E' STATA PRESA IN CONSIDERAZIONE DALLA PSICOLOGIA SOCIALE
di Angelo Del Moro 

Ragionando in un ottica scientifica, la parola "grazie" assumere spesso una valenza completamente diversa, poiché riconoscere, e sentirsi riconosciuti, è uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano e sta alla base delle nostre relazioni . Ma perché a volte è così difficile dire grazie ? In taluni casi l'idea di dover ringraziare è inquinata da una cultura permeata da dinamiche di debito/credito, in cui tutto sembra ricondursi al famigerato "do ut des", ed in quest'ottica è comprensibile che il riconoscere di aver ricevuto può far sentire manchevoli in qualcosa e in debito verso qualcuno. 

Le personalità narcisistiche, egoistiche, ambiziose ed ignoranti, e non riconoscono il proprio disturbo psicologico, dovuto a supervalutazione autoriferita delle proprie capacità, non si sentono in obbligo di dover rendere qualcosa, di cui magari nemmeno dispongono, bensì meritevoli di un gesto o di un'attenzione solo in virtù di quello che si sono auto convinti di essere. 

Molto spesso si tende a dare per scontato cose che in effetti non lo sono e che meritano invece gratitudine, poiché il benessere emotivo passa sempre attraverso il filtro del ringraziamento costante per ciò che si è avuto dalla vita rispetto a ciò che si era, che si è ottenuto e si è diventati. I rapporti affettivi e personali con le persone che ci circondano diventano più forti grazie all'energia sprigionata dalla riconoscenza reciproca, un grande aiuto nelle diverse fasi della vita, e la riconoscenza verso le persone che ci hanno aiutato è un ottimo antidoto al lamento, al pensiero ruminante, ossessivo, tipico delle persone ingrate, che non genera nullo di positivo. 

Spesso fatichiamo a trovare le parole giuste per esprimere gratitudine verso qualcuno , e magari si preferisce invisre un'emoticon di una faccina con gli occhi a cuore rispetto ad usare la parola "grazie", un gesto che ci contraddistingue in quanto esseri umani, perché ringraziare rientra nella sfera del dovere più che del diritto, ed in questa sfera del dovere, più che del diritto, ed in ultimo, ma non meno importante, non costa niente!

VASTO, 8 ott. 2020

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