domenica 26 luglio 2020

POLITEAMA RUZZI: ECCO IL PROGETTO ORIGINALE, UN'OPERA GRANDIOSA CHE POI FU RIDIMENSIONATA

Pochi giorni fa abbiamo pubblicato la storia del Politeama Ruzzi a firma di Giuseppe Catania. L'intero complesso fu progettato dall'ing. Antonio Izzi e in origine doveva essere ancora più bello. I dettagli di ciò che avvenne in una nota della prof. Gabriella Izzi (figlia del progettista) che volentieri pubblichiamo 
L'imponente ed elegante opera in origine doveva avere un portico di 7 arcate (ridotte a 5) e statue sui cornicioni laterali.

Egr. direttore, il mio è un contributo di immagine dopo aver visto, presso il suo giornale, la foto del Politeama Ruzzi pubblicata dal giornalista Giuseppe Catania che ringrazio. 
Infatti si presentava così , ma assai più bello è il progetto originale che l 'ing. Antonio Izzi ideò e che ora si trova presso l'archivio scientifico della Regione Abruzzo. 
Ci tenevo a mostrarlo perché questo Politeama è andato incontro a parecchie traversie.
Prima ci fu la difficoltà da parte del signor Ruzzi che l'aveva commissionato a far fronte alle spese preventivate e gli archi da sette divennero cinque e furono annullate le statue previste sulle fiancate laterali del cornicione. 
Ma il peggio doveva venire, quando si decise, tra gli anni '70 e '80 se non vado errata, a modificarne tutta la struttura, creando dei negozi sotto il palcoscenico e parte della platea e per questo rialzando il pavimento con la soppressione dei palchi. In sostanza un abbruttimento o forse meglio dire un abbrutimento totale. 
Poiché il lavori dell'ing. Izzi sono stati occasione di studio per tesi di laurea, anni fa, mi pare nel '16, quando ci fu l'esposizione presso palazzo d'Avalos di opere di ingegneri e architetti abruzzesi, tra i quali l'ing. Izzi, e ci furono interventi a riguardo (compreso il mio sugli archivi), venne mostrata la struttura del Politeama prima e dopo le modifiche, suscitando una vera e propria indignazione nel pubblico. 
Il mio vuol essere un contributo atto a far riflettere sulla superficialità o dovrei dire incompetenza che mostra questa nostra città a tutelare ciò che ha valore, sciupando la qualità delle nostre risorse culturali, avvilendole, a differenza di altri luoghi più attenti e meglio preparati. 
Ringrazio di nuovo l'ottimo Giuseppe Catania e Lei per la sua sempre squisita attenzione e disponibilità 
Gabriella Izzi Benedetti



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