giovedì 23 luglio 2020

"IL TRIONFO DEL LAVORO" TRA I CAPOLAVORI DI ENRICO MANFRINI, ARTISTA DI FAMA INTERNAZIONALE

L'enorme panello in bronzo dell'Asilo Carlo della Penna, spesso ignorato dai Vastesi, è un'opera di prim'ordine.
di LINO SPADACCINI

Senza entrare nel merito della polemica sullo stato di abbandono e sul futuro dell’Asilo Carlo Della Penna, ampiamente trattato dalla stampa in questi ultimi anni, oggi vogliamo parlare della straordinaria opera d’arte realizzata dal maestro Enrico Manfrini.
Percorrendo via Madonna dell’Asilo, parzialmente oscurata dall’alta vegetazione presente, è ben visibile sulla facciata dell’edificio il pregiato pannello in bronzo dal titolo Il trionfo del lavoro, realizzato nel 1954 dallo scultore Enrico Manfrini.

Molti, magari passando davanti all’ex asilo vastese, hanno dato uno sguardo fugace all’opera, senza dargli peso. Se ci si sofferma a guardare tutto l’insieme e, successivamente, scena dopo scena, tutte le immagini che escono fuori dal pannello, ci si rende conto del grande capolavoro realizzato dal Manfrini e della ricchezza che il compianto don Carlo Della Penna ci ha lasciato.
Un’opera fortemente voluta dal benefattore vastese trapiantato in Argentina, che ha scelto personalmente l’artista e l’argomento, curando il tutto nei minimi dettagli. “Carlo Della Penna”, scriveva il compianto Angelo Cianci sul quotidiano Il Tempo del 25 agosto 1955, alcuni giorni prima dell’inaugurazione dell’asilo, “partito più di mezzo secolo fa dalla sua Vasto verso la lontana Argentina, con pochissimi soldi e con un bagaglio di sogni e di speranze è riuscito con la forza della volontà ad imporre la sua grande industria cartotecnica che possiede a Buenos-Ayres all’attenzione dell’alta industria internazionale che opera in questo settore. Forse per questo egli ha voluto decorare la parete esterna del suo asilo con un bassorilievo dalle dimensioni imponenti tutto in bronzo, opera della scultore Manfrini di Milano raffigurante il trionfo del lavoro. La vanga che fende la terra dura delle nostre contrade, il timone delle nostre paranze che solca i mari, la ruota dei nostri primi carri agricoli che è la originaria manifestazione del lavoro meccanico che si svincola dalle forme primitive del lavoro avvilente”.
Enrico Manfrini è un artista di primissimo livello nel panorama artistico italiano. Nato a Lugo di Romagna nel 1917, ha studiato all’Accademia di Bologna e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove è stato successivamente docente di scultura.
Durante la sua lunga carriera ha realizzato numerose e prestigiose opere monumentali, come la Porta della Glorificazione di Maria della Cattedrale di Siena (1958), la Porta Santa nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura di Roma (2000), le porte della Cattedrale di San Francisco e la Saint Paul Church di Valpuraiso. Apprezzato in particolar modo da Paolo VI, per il quale curò la realizzazione della Cappella privata, Manfrini ha plasmato un numero impressionante di sculture, tra le quali ricordiamo un busto dedicato a Giovanni Paolo II e il Monumento a Mamma Margherita nella Basilica di Don Bosco.
Al pari delle opere appena citate, l’opera vastese entra di diritto tra i capolavori dell’artista e di tutto il movimento scultoreo italiano: un grande monumento al lavoro, un capolavoro da riscoprire e, soprattutto, da valorizzare.

Lino Spadaccini








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