di Angelo Del Moro
In branco si superano i limiti ci spiega la dottoressa Francesca Malsano, psicologa clinica e psicologa terapeuta, le dinamiche che scaturiscono dal branco creano una sfida maggiore a chi "la fa più grossa", a chi dimostra più coraggio, dice la dottoressa Malsano. Oggi, purtroppo, la violenza non è più legata a situazioni svantaggiate o deboli; piuttosto è una violenza che ci dice quando i ragazzi siano sopraffatti dalla noia, quando nascondano vuoti interiori o bisogni.
Ci troviamo di fronte ragazzi che canalizzano il loro dolore e disagio adottando compatibilmente a rischio, associando anche fumo, abuso di alcool e uso di sostanze, conclude la dottoressa.
Tra una canna e l'altra e un atto aggressivo calmano le loro paure, i loro vuoti. Sappiamo che i comportamenti violenti hanno un percorso evolutivo che se non fermato, porta alla criminalità. Gli esperti su questo devono intervenire attraverso un lavoro educativo, ma ancora prima affettivo. I comportamenti di questi ragazzi ci dicono che gli adulti hanno un ruolo preponderante per fermarli. Pertanto accogliere, educare e rieducare diventano le aree sulle quali lavorare per essere di aiuto a questi ragazzi.
Insomma a ritrovare la vita di tutti i giorni.
Ritornare a riabbracciare, a ritrovare, a stare insieme per pranzo o per cena. E senza più dare per scontato nulla, apprezzando anche le piccole cose e probabilmente con più consapevolezza.
In branco si superano i limiti.
Vasto, 18 luglio 2020
In branco si superano i limiti ci spiega la dottoressa Francesca Malsano, psicologa clinica e psicologa terapeuta, le dinamiche che scaturiscono dal branco creano una sfida maggiore a chi "la fa più grossa", a chi dimostra più coraggio, dice la dottoressa Malsano. Oggi, purtroppo, la violenza non è più legata a situazioni svantaggiate o deboli; piuttosto è una violenza che ci dice quando i ragazzi siano sopraffatti dalla noia, quando nascondano vuoti interiori o bisogni.
Ci troviamo di fronte ragazzi che canalizzano il loro dolore e disagio adottando compatibilmente a rischio, associando anche fumo, abuso di alcool e uso di sostanze, conclude la dottoressa.
Tra una canna e l'altra e un atto aggressivo calmano le loro paure, i loro vuoti. Sappiamo che i comportamenti violenti hanno un percorso evolutivo che se non fermato, porta alla criminalità. Gli esperti su questo devono intervenire attraverso un lavoro educativo, ma ancora prima affettivo. I comportamenti di questi ragazzi ci dicono che gli adulti hanno un ruolo preponderante per fermarli. Pertanto accogliere, educare e rieducare diventano le aree sulle quali lavorare per essere di aiuto a questi ragazzi.
Insomma a ritrovare la vita di tutti i giorni.
Ritornare a riabbracciare, a ritrovare, a stare insieme per pranzo o per cena. E senza più dare per scontato nulla, apprezzando anche le piccole cose e probabilmente con più consapevolezza.
In branco si superano i limiti.
Vasto, 18 luglio 2020
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