martedì 28 luglio 2020

Dal taccuino di Angelo Del Moro: IL BRANCO? NO ASSOLUTAMENTE!

IL BRANCO ? NO ASSOLUTAMENTE !
di Angelo Del Moro

Tutti durante la quarantena abbiamo pensato o immaginato che cosa avremmo fatto appena usciti di casa. Senza più dare per scontato nulla, apprezzando anche le piccole cose e probabilmente con più consapevolezza.

In questo pensare e immaginare, non abbiamo fatto ì conti con i moti impetuosi dei ragazzi. Da un lato comprensibili, dopo tantissimi giorni dove i loro corpi sono stati fermi. Dall'altro gli impulsi aggressivi e violenti
hanno preso il sopravvento nella mente di alcuni ragazzi, i quali durante le uscite serali nella città di Milano hanno presentato episodi di bullismo, vandalismi sulla metropolitana e sui treni, rapine ai parchi, il tutto accompagnato da sostanze e alcool.

Ragazzi che si muovono in branco e agiscono in modo violento. Ragazzi che fanno parte di bande, definite baby gang.

In branco si superano i limiti, ci spiega la dottoressa Francesca Maisano, psicologa clinica e psicoterapeuta, le dinamiche che scaturiscono dal branco creano una sfida maggiore a chi "la fa più grossa", a chi dimostra più coraggio, prosegue la dottoressa Maisano. Oggi, purtroppo, la violenza non è più legata a situazioni svantaggiate o deboli: piuttosto è una violenza che ci dice quanto i ragazzi siano sopraffatti dalla noia, quanto nascondano vuoti interiori o bisogni. Ci troviamo di fronte ragazzi che canalizzano il loro dolore e disagio adottando comportamenti a rischio, associando anche fumo, abuso di alcool e uso di sostanze, conclude la dottoressa. Tra una canna e l'altra e un atto aggressivo colmano le loro paure, i loro vuoti. Sappiamo che i comportamenti violenti hanno un percorso evolutivo che se non fermato porta alla criminalità.

Gli esperti su questo devono intervenire attraverso un lavoro educativo, ma ancora prima affettivo. I comportamenti di questi ragazzi ci dicono che gli adulti hanno un ruolo preponderante per fermare questi vagiti comportamentali. Pertanto accogliere, educare e rieducare diventano le aree sulle quali lavorare per essere di aiuto a questi ragazzi.

Vasto, 21.07. 20

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