giovedì 14 maggio 2020

Dal taccuino di Angelo Del Moro: SULLA STRADA PER EMMAUS

SULLA STRADA PER EMMAUS
di Angelo Del Moro

Secondo il Vangelo di Luca, nella terza domenica del tempo di Pasqua (Le, 24, 13-35) due Discepoli di Gesù, andavano a piedi verso il villaggio di Emmaus, a 11 km. da Gerusalemme. I due stanno conversando e discutendo tra loro sugli avvenimenti che hanno portato al processo-farsa, alla condanna , mediante crocifissione ed alla resurrezione di Gesù. Egli si accosta a loro, che non hanno la capacità mediatica di riconoscerLo e chiede: " Che cosa state confabulando tristemente fra di voi ? " e uno di essi, Cleope, Gli risponde: "Devi essere così forestiero in Gerusalemme per non sapere ciò che è successo in questi giorni". E Lui replica: "Perché, che cosa è accaduto ? "I due Discepoli raccontano allora gli avvenimenti fino all'arrivo di Giovanni e Pietro al Santo Sepolcro dove non rinvengono il Suo corpo. Ai dodici conosciuti (con Giuda sostituito da Mattia), la Chiesa ha aggiunto anche Paolo di Tarso e Bàrnaba che pur non avendo conosciuto Gesù, possono fregiarsi del titolo di Apostoli. Cleope o l'altro dicono una frase molto importante: "Noi speravamo che Egli fosse colui che avrebbe liberato Israele".

E qui scatta la storia che perdura dal tempo antico riguardo la convinzione di alcuni Apostoli (Pietro medesimo, Andrea, Giacomo maggiore e lo stesso Giuda Iscariota, forse tutti Zeloti) che inizialmente avevano ritenuto Gesù il liberatore della Palestina attraverso un prudente comportamento volto ad un riconoscimento formale circa le richieste economico-sociali per la popolazione, da ottenere queste ultime in assoluta serenità di intenti e priva dunque di qualunque atteggiamento ostile. Ottenuta così da Gesù la qualifica provata di persona senza velleità nel voler modificare la governabilità sia a livello dell'occupazione romana che dei personaggi locali che assecondavano tale stato di fatto. Questi d'improvviso avrebbe invece sguainato la spada e, riuniti gli uomini, si sarebbe posto a capo di una insurrezione politico-religiosa destinata a rovesciare gli usurpatori e i relativi nativi complici. Ma, ad un certo punto il corso degli avvenimenti prendono una piega decisamente diversa quando Gesù si mostra troppo remissivo nei confronti dei Sommi Sacerdoti e di Ponzio Pilato, cercando il giudizio personale fino alla morte piuttosto che la difesa armata del Suo popolo in battaglia contro il nemico invasore. Non dimenticando, tra gli altri, almeno il comportamento ipocrita di Pietro, tra coloro che restarono delusi da questo evolversi, sicuramente troviamo Giuda, figlio di Simone, depositario delle elemosine e "cassiere", capace dunque al tempo di saper leggere e scrivere e secondo alcuni studiosi anche di poter essere " traduttore dì testi latini e greci in ebraico ed aramaico"
Vasto,8 maggio 2020

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