giovedì 26 marzo 2020

ANNI '60, ASINI IN SOSTA DAVANTI AL CONSORZIO AGRARIO...UNO SCANDALO!

 di Lino Spadaccini

Sfogliando alcune cartoline e foto d'epoca tornano alla luce alcuni aspetti urbanistici di Vasto ormai scomparsi. Uno di questi riguarda l'edificio del Consorzio agrario della Provincia di Chieti, che venne realizzato all'incrocio tra via San Michele e via Tobruk nell'immediato dopoguerra, dopo che era stata abbattuta la grande scalinata di accesso allo Stadio Aragona. A sua volta l'edificio venne abbattuto agli inizi degli anni '70 per permettere la realizzazione del grattacielo e degli edifici circostanti.

Proprio intorno al Consorzio agrario, all'inizio degli anni sessanta viene segnalata una notizia curiosa causata dalla presenza di asini in attesa davanti l'edificio, che disturbano la quiete pubblica con i loro "dialoghi erotici" e le "pestilenziali esalazioni" dovute ai"bisogni corporali".

La notizia dal titolo "Asini in attesa alle porte di Vasto" è riportata sulle colonne de Il Tempo del 10 luglio del 1963:
"Capita spesso di vedere proprio all'ingresso della città, tra il viale San Michele e via Tobruk, attorno al fabbricato del Consorzio agrario provinciale, numerosi branchi di muli ed asini sostare pazientemente in attesa.
Potrebbe sembrare un aspetto di costume e di folclore, quando la sosta fosse di breve durata, assistere, in questa era pervasa dalle macchine, ai dialoghi erotici di quegli orecchiuti quadrupedi, a base di sonore e squillanti ragliate!
Lo spettacolo potrebbe essere gradito se di breve durata. Invece non lo è.
Perché il contadino che si reca al Consorzio, deve pur sbrigare le sue faccende, che sono molte per quelle poche volte che capita in città; e l'asino deve pur attenderlo.
Nulla di male se, oltre alla pazienza, alla bestia non fosse accoppiata la mancanza di considerare un'indecenza sbrigare i propri bisogni corporali, proprio in mezzo alla strada, senza pudore!
A parte il colore locale che gli asini recano alla cittadina, occorre considerare il lato igienico della questione.
Non è bello, infatti, vedere che alcuni quintali di sterco restino lì a marcire sulla pubblica via, elargendo pestilenziali esalazioni tutt'intorno ai fabbricati civili.
Non vi è forse un mezzo per risolvere tale inconveniente? Sì che c'è. Ed anche elementare: basta far entrare gli asini nel cortile interno del Consorzio agrario, incaricando un addetto alle pulizie".


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