sabato 22 febbraio 2020

Presentata "La Storie" di Carnevale di Fernando D'Annunzio: satira pungente sulla crisi idrica e su Jovanotti

Foto Giuseppe Di Paolo


Ieri sera presso la Società Operaia è stata presentata “La Storie” di Carnevale, edizione 2020, di Fernando D’Annunzio. Il canto carnascialesco da molti  decenni ha adottato un format particolare: in sostanza è la ricostruzione in sintesi dei fatti più importanti dell’anno precedente, raccontati in chiave satirica.
La scaletta ha previsto
il saluto del presidente della Proloco Mercurio Saraceni che ha organizzato e promosso l’anteprima de “La Storie” 2020 presso la Società Operaia, il saluto delle autorità (presenti Sindaco Menna, presidente del Consiglio Baccalà, assessori Forte e Marcello); un excursus sulle feste di Carnevale di una volta da parte dello storico Lino Spadaccini; l’intervento dell’Autore Fernando D’Annunzio ed infine l’esecuzione del Canto da parte di “Quelli della Cappa” di S. Antonio Abate”.

Uno dei momenti più emozionanti della bella serata è stato il riascolto in audio di una “Storie” del 1989 cantata dallo stesso autore Zì Nicola Giangrande, che lo storico Lino Spadaccini ha ottenuto dal poeta Osvaldo Santoro. La “Storie” era  incentrata in particolar modo sui problemi di quell’anno: sulla nuova Stazione troppo  lontana, sui treni che non fermavano a Vasto e sulla galleria ferroviaria sotto la città, con una satira semplice ma estremamente divertente.
Spadaccini ha poi illustrato con l’ausilio di foto le grandiose sfilate che organizzavano le parrocchie, con la presenza in piazza di migliaia di persone.  Materiale disponibile pubblicato nel corso degli anni sul blog NOIVASTESI.

In apertura il Presidente della Proloco Mercurio Saraceni ha spiegato le ragioni della manifestazione ed il valore di questa tradizione tipicamente vastese. Si è complimentato con Fernando D’Annunzio per il suo impegno nelle 26 edizioni e con il Gruppo “Quelli della Cappa” per la parte musicale.

Il moderatore della serata Nicola D’Adamo presidente dell’Assostampa ha spiegato le origini del Carnevale sin dai riti della fecondità della terra nell’antica Roma che si univano all’allegria. Il 're del Carnevale' garantiva l'allegria pazza e la sospensione temporanea delle leggi, delle regole e della morale. I ruoli sociali si invertivano: gli uomini si vestivano da donne e viceversa, i poveri da ricchi, i ricchi da accattoni o da giullari. Durante le feste di Carnevale si cantavano i canti satirici scritti da gente del popolo o anche da noti poeti che però non firmavano tali canti.  Però i canti Carnascialeschi di Lorenzo il Magnifico sono giunti fino a noi e sembra che il Poliziano e altri scrittori già scrivessero i testi per tali canti sotto mentite spoglie.
D’Adamo si è brevemente soffermato anche sui suoi ricordi personali,  come le edizioni di Carnevale con la Repubblica Studentesca Vastese (1966-67), e i veglioni di Carnevale organizzati assieme  tra Istituto Industriale (tutti maschi) e Istituto Magistrale (tutte ragazze), eventi che poi hanno dato l’avvio a parecchi matrimoni!

D’Adamo ha poi chiesto a Fernando D’Annunzio di scorrere il testo de  “La Storie” 2020 per commentare i tratti più salienti.
Nelle 20 strofe si racconta tutto: la pace e la guerra, l’ambiente, la politica nazionale, i ponti delle autostrade, la terribile grandinata del 10 luglio, il Beach Party di Jovanotti, la variante alla SS16 e il nuovo Ospedale, i ricordi della Bacigalupo e la tomba di don Felice, il gemellaggio, la crisi idrica, la “Via Verde”.  Due esempi: l’AMBIENTE “Štattéme sèmpre cchiù precipitàte;/l’ambiènde nu li sém’ avvilinàte./Nghe la minnézze e l’inguinamènde/‘i štém’ assutturruànne tutti quènde/ (…)  S’appicce li furèšte e li bbuscajjee/ li ghiacciàje sèmpre cchiù si squajje;/di plaštiche lu mare s’è rimbjìte,/arispiràme l’ària ‘mbuzzinìte. E LA CRISI IDRICA: Tra li prubbléme, è sèrie veramènde/ la situazione de ll’acqua curruènde;/la SASI, lu Cummune e la Reggione/ ci štùdie ma nin trove soluziòne./E tra pèrdit’ e rrutture/l’acquedotte fa paùre…/ Di sicùre jé cchiù ssane/ quélle d’època romàne!/
In effetti in questi giorni di parla di riattivare l’Acquedotto Romano delle Luci di 2000 anni fa per avere più acqua in città!

Dopo la presentazione del testo della Storia e i ringraziamenti di Fernando D’Annunzio,  i saluti Carmine D’Ermilio animatore del Gruppo “Quelli della cappa di S. Antonio Abate”. Il Gruppo ha magistralmente interpretato “La Storie” 2020 sottolineando i vari passaggi satirici del testo di D’Annunzio. Grandi applausi e tanti i complimenti, in particolare da parte della autorità presenti e del numeroso pubblico.
NDA


foto Giuseppe Di Paolo

Elio Baccalà presidente del Consiglio

Lo storico Lino Spadaccini e Mercurio Saraceni presidente Pro Loco

Fernando D'Annunzio con Quelli della Cappa



Il saluto del Sindaco Menna




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