sabato 8 febbraio 2020

Crisi idrica: l'ing. Laudazi suona l'allarme e lancia la sua proposta. Verrà ascoltato?

COMUNICATO STAMPA
LA GRANDE SETE DEL VASTESE UN TRIMESTRE DOPO LE POLEMICHE. COME PRIMA .
Sono passati alcuni mesi  e la grande sete di tutti i cittadini vastesi sembra essere passata nel dimenticatoio . Ciò è intollerabile . Come è intollerabile che tutti gli amministratori  siano ancora in attesa di
Giove pluvio e di una pioggia di milioni di euro che , ammesso che vengano concessi , non miglioreranno la situazione prima di molti anni , condannando – se va bene -  al declino irreversibile  una parte importante del territorio  abruzzese , di cui si vorrebbe potenziare la offerta turistica  ( senza acqua) .

Vogliamo , quindi, riproporre una nostra iniziativa, poiché ci pare sia  giunta l’ora che la evidente  incapacità programmatoria del gestore pubblico Sasi  e dei soci proprietari delle reti  (Ersi  nel nostro bacino),  venga supportata dalla azione di  supplenza  di altri operatori ( pubblici o privati ) , da trovare attraverso un bando pubblico . E’ necessario , cioè, stipulare un apposito accordo di programma ,cercando un finanziatore illuminato che consenta di adeguare i nostri impianti idropotabili  malridotti, nel termine massimo di 12 mesi. Termine massimo.
Non si chiede  di costruire un ospedale gigantesco in  10 giorni – come si fa in Cina-  , ma di realizzare una tubazione  su terreni già asserviti in un anno : scavo,posa del tubo e dei pozzetti , rinterro.  Si può fare .
Interventi quasi ordinari da realizzare e da pagare successivamente tramite il  migliore utilizzo  compensativo di quotaparte  delle tariffe pagate anche dai cittadini  vastesi negli ultimi  20 anni .

In questo  ipotizzabile tempo, sarà possibile  realizzare un nuovo adduttore principale  - nella tratta Casoli/Monteodorisio  per portare un quantitativo maggiore di acqua nel vastese –  e risolvere e/o almeno attenuare  il cuore della la crisi  in modalità sopportabili per la utenza  .

Nello stesso tempo si dovrà cogliere  la esistente  opportunità di aumentare ulteriormente la dotazione potabile del nostro territorio, potenziando  - a costi effettivamente limitati – il potabilizzatore di San Salvo ( senza farne uno nuovo a Casoli ),  di proprietà consortile Arap, che potrà essere rifornito dalla maggiore acqua proveniente  dal Consorzio di Bonifica  e dalla diga di Chiauci  il cui collaudo  - nello stesso periodo -  potrà essere certamente completato  ed integrando le condotte consortili , già esistenti nei pressi ,  fino ai serbatoi di Montevecchio  ,  di Colle Pizzuto e di Sant’Antonio Abate .

Parallelamente :
- andrà messo in funzione il serbatoio di Ponte Moro, già costruito da oltre 20 anni ed incredibilmente ancora non attivato, per evitare il rilancio sulla condotta premente  della acqua  da Monteodorisio verso il Medio vastese  ed aumentare la pressione di risalita  consentendo un arrivo di maggiore acqua   verso i serbatoi di Vasto e di San Salvo ;
- andranno ripulite e riattivate le sorgenti del Sinello per ridurre la dipendenza del Medio vastese dalle acque del Verde  in modo da aumentare la dotazione idrica verso la costa ;

- andranno utilizzate le risorse ordinarie  del Bilancio Sasi per la riduzione delle perdite della rete distributiva  della Città del Vasto, anche nelle zone protette , dove per riparare una  rottura  sono necessarie una serie infinita di ridicole autorizzazioni di stampo ambientalista .

Eseguiti questi interventi prioritari  ,ci si potrà occupare delle altre  problematiche della gestione più ampia  della Sasi  e delle connesse  esigenze territoriali assoggettate al suo controllo gestionale ( ulteriori eventuali potabilizzatori, adeguamento delle sorgenti dell’Avello, attivazione della sorgente Surienze e dei pozzi di Taranta Peligna , di Acquaviva e di Palena; recupero del’acquedotto Luci e delle numerose sorgenti minori , valorizzazione a fini non potabili e distribuzione  delle acque di recupero  dei depuratori industriali , etc ).

Si tratta di una attività laboriosa e pluriennale da attivare , con grandi sacrifici  e ribaltando il risultato della attività  dei  Consigli di Amministrazione di Sasi , Ersi  ed Isi , senza dormire sonni  tranquilli, in attesa dell’esito  delle vaghe  promesse  , ma vigilando attentamente , giorno dopo giorno.

Questo programma si può realizzare.
In attesa , il Sindaco di Vasto faccia controllare personalmente se l’acqua che ci viene erogata  dall’ acquedotto  del Verde ( prima  ex Casmez, poi Consorzio acquedottistico , infine Sasi )  sia effettivamente di una consistenza almeno pari a quella di contratto ( 187 litri/sec.)  che già non era sufficiente  quando la città contava 30.000 abitanti e che di certo non può bastare oggi che gli abitanti sono oltre 43.000.  
La stagione estiva arriva ed i guai da insufficienza idrica del nostro territorio  sono ormai , anche in questo 2020, alle porte.

Il Nuovo Faro di Vasto  - Edmondo Laudazi

                                             


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