LA
GRANDE SETE DEL VASTESE UN TRIMESTRE DOPO LE POLEMICHE. COME PRIMA .
Sono
passati alcuni mesi e la grande sete di
tutti i cittadini vastesi sembra essere passata nel dimenticatoio . Ciò è
intollerabile . Come è intollerabile che tutti gli amministratori siano ancora in attesa di
Giove pluvio e di
una pioggia di milioni di euro che , ammesso che vengano concessi , non
miglioreranno la situazione prima di molti anni , condannando – se va bene - al declino irreversibile una parte importante del territorio abruzzese , di cui si vorrebbe potenziare la
offerta turistica ( senza acqua) .
Vogliamo
, quindi, riproporre una nostra iniziativa, poiché ci pare sia giunta l’ora che la evidente incapacità programmatoria del gestore
pubblico Sasi e dei soci proprietari
delle reti (Ersi nel nostro bacino), venga supportata dalla azione di supplenza
di altri operatori ( pubblici o privati ) , da trovare attraverso un
bando pubblico . E’ necessario , cioè, stipulare un apposito accordo di programma
,cercando un finanziatore illuminato che consenta di adeguare i nostri impianti
idropotabili malridotti, nel termine
massimo di 12 mesi. Termine massimo.
Non si chiede di costruire un ospedale gigantesco in 10 giorni – come si fa in Cina- , ma di realizzare una tubazione su terreni già asserviti in un anno :
scavo,posa del tubo e dei pozzetti , rinterro.
Si può fare .
Interventi quasi ordinari
da realizzare e da pagare successivamente tramite il migliore utilizzo compensativo di quotaparte delle tariffe pagate anche dai cittadini vastesi negli ultimi 20 anni .
In
questo ipotizzabile tempo, sarà
possibile realizzare un nuovo adduttore
principale - nella tratta
Casoli/Monteodorisio per portare un
quantitativo maggiore di acqua nel vastese –
e risolvere e/o almeno attenuare
il cuore della la crisi in
modalità sopportabili per la utenza .
Nello
stesso tempo si dovrà cogliere la
esistente opportunità di aumentare
ulteriormente la dotazione potabile del nostro territorio, potenziando - a costi effettivamente limitati – il
potabilizzatore di San Salvo ( senza farne uno nuovo a Casoli ), di proprietà consortile Arap, che potrà
essere rifornito dalla maggiore acqua proveniente dal Consorzio di Bonifica e dalla diga di Chiauci il cui collaudo - nello stesso periodo - potrà essere certamente completato ed integrando le condotte consortili , già
esistenti nei pressi , fino ai serbatoi
di Montevecchio , di Colle Pizzuto e di Sant’Antonio Abate .
Parallelamente
:
-
andrà messo in funzione il serbatoio di Ponte Moro, già costruito da oltre 20
anni ed incredibilmente ancora non attivato, per evitare il rilancio sulla
condotta premente della acqua da Monteodorisio verso il Medio vastese ed aumentare la pressione di risalita consentendo un arrivo di maggiore acqua verso i serbatoi di Vasto e di San Salvo ;
-
andranno ripulite e riattivate le sorgenti del Sinello per ridurre la
dipendenza del Medio vastese dalle acque del Verde in modo da aumentare la dotazione idrica
verso la costa ;
-
andranno utilizzate le risorse ordinarie
del Bilancio Sasi per la riduzione delle perdite della rete
distributiva della Città del Vasto,
anche nelle zone protette , dove per riparare una rottura
sono necessarie una serie infinita di ridicole autorizzazioni di stampo
ambientalista .
Eseguiti
questi interventi prioritari ,ci si
potrà occupare delle altre problematiche
della gestione più ampia della Sasi e delle connesse esigenze territoriali assoggettate al suo
controllo gestionale ( ulteriori eventuali potabilizzatori, adeguamento delle
sorgenti dell’Avello, attivazione della sorgente Surienze e dei pozzi di
Taranta Peligna , di Acquaviva e di Palena; recupero del’acquedotto Luci e
delle numerose sorgenti minori , valorizzazione a fini non potabili e
distribuzione delle acque di
recupero dei depuratori industriali ,
etc ).
Si
tratta di una attività laboriosa e pluriennale da attivare , con grandi
sacrifici e ribaltando il risultato
della attività dei Consigli di Amministrazione di Sasi , Ersi ed Isi , senza dormire sonni tranquilli, in attesa dell’esito delle vaghe
promesse , ma vigilando
attentamente , giorno dopo giorno.
Questo
programma si può realizzare.
In attesa , il Sindaco di Vasto faccia controllare
personalmente se l’acqua che ci viene erogata
dall’ acquedotto del Verde (
prima ex Casmez, poi Consorzio
acquedottistico , infine Sasi ) sia
effettivamente di una consistenza almeno pari a quella di contratto ( 187
litri/sec.) che già non era
sufficiente quando la città contava
30.000 abitanti e che di certo non può bastare oggi che gli abitanti sono oltre
43.000.
La stagione estiva arriva ed i
guai da insufficienza idrica del nostro territorio sono ormai , anche in questo 2020, alle
porte.
Il Nuovo Faro di Vasto - Edmondo Laudazi
Nessun commento:
Posta un commento