lunedì 25 novembre 2019

Durante la guerra Aniello Polsi ospitò il suo Maestro Camillo De Nardis in fuga da Napoli

Aniello Polsi da giovane
Ma la sua casa fu bombardata. Ampio scambio di lettere del nostro compositore con l'anziano suo professore di conservatorio

di Lino Spadaccini

Quando si parla del M° Aniello Polsi non si può tralasciare di ricordare la bella amicizia stretta con il M° Camillo De Nardis, suo insegnante al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Oltre dalla comune origine abruzzese, i due compositori sono uniti dalla grande passione per la musica: Polsi nato a Mutignano (TE) nel 1905, ma vastese d'adozione, autore di numerose canzoni folcloristiche entrate nel patrimonio artistico abruzzese, De Nardis orsognese, classe 1857, una vita divisa tra insegnamento e composizione, tanto da diventare una delle figure più amate nel mondo artistico napoletano.
"L'arte di Camillo De Nardis, considerata nelle sue linee generali", scriveva Filippo De Cinque nel novembre del 1947 sulle pagine dell'Histonium, "appare soprattutto arte regionale abruzzese, ossia estrinsecazione dell'anima canora dell'Abruzzo, formando così una perfetta triade di bellezza con quella del Michetti nella pittura e del D'Annunzio nella poesia…Come D'Annunzio e Michetti carezzarono lungamente i loro sogni d'arte fra la Maiella maestosa e l'azzurrissimo Adriatico, così De Nardis portò
Camillo De Nardis
nel cuore di adolescente i più dolci ricordi del suo Abruzzo in quella Napoli che fu per lui la nuova terra di adozione, perché in essa si nutrì di lunghi e severi studi accanto a nobili artisti, si abbeverò a quella sorgente d'arte grande ed austera, che poi trasfuse così amabilmente a donarci la gioia e l'ebbrezza canora della sua terra nativa. Ma la sua fama risuona ugualmente bella per altri azzurri cieli dell'arte
".

Polsi e De Nardis s'incontrano a Napoli nella metà degli anni '20. Tra di due nasce un'amicizia vera che va al di là del semplice rapporto tra studente e professore. Anche dopo il conseguimento di diploma al conservatorio ed il successivo trasferimento a Vasto, Aniello Polsi mantiene i rapporti con il suo Maestro, tanto da ospitarlo nella propria abitazione durante il secondo conflitto mondiale.
Nell'archivio del M° Polsi si conservano venti tra lettere e cartoline postali, datate tra il 1940 ed il 1949, inviate da Camillo De Nardis a Polsi; altre due
cartoline sono indirizzate a Filippo De Cinque, ed infine, sono presenti altre cinque tra lettere
e cartoline inviate a Polsi dai figli di De Nardis. Questi preziosi documenti ci permettono di capire meglio i rapporti e l'amicizia tra i due personaggi e, soprattutto, avere un quadro più esauriente degli anni intorno al secondo conflitto mondiale.

A Napoli i bombardamenti iniziarono il 1° novembre del 1940 e da allora la città partenopea fu una delle più colpite e danneggiate a causa della presenza di notevoli siti di interesse strategico come il porto, il silurificio di Baia, le officine Avio di Pomigliano, e Cantieri Navali e l'Ilva di Bagnoli. Si calcola che furono sganciate oltre 24mila bombe che provocarono 22mila morti e distrussero circa la metà degli appartamenti presenti a Napoli.

Il 21 giugno 1940, Camillo De Nardis scrive all'amico Polsi:
Mio caro, speravo oggi leggere migliore notizie sui giornali. L'Inghilterra ancora si lusinga e vorrebbe trasportare nel baratro la Francia già depressa e avvilita. In tutti i modi è questione di giorni e la Francia dovrà chinare il capo.
Voglio dirti qualche cosa della mia famiglia. Il nostro primo figlio Flavio, capitano ammogliato con un bel bambino trovasi in Napoli e in attesa di sapere ora dove lo mandano e quindi con noi resterebbe la moglie - una svizzera tedesca col bambino…
Il secondo dei nostri figli - Mario ingegnere del genio aeronautico a Roma e che occupa un bel posto non si muoverà dal suo ufficio.
Il terzo dott. Filippo ammogliato con un bambino presso la questura centrale di Napoli, abita vicino a noi - Viale Elena 23- Egli ha molto da fare nel suo ufficio, specie in questi gravi momenti…
Se la pace avverrà con la Francia noi staremo più tranquilli nella costa del Tirreno…
Ora io attendo di sapere fra breve tempo quale sarà la sorte di mio figlio capitano per deciderci. Non ti nascondo che siamo tutti stanchi col pensiero, ed io specialmente con i miei 83 anni! avrei bisogno di un poco di riposo anche. La mia signora desidera un poco di riposo e se le cose si metteranno bene con la Francia, è questione di brevissimo tempo, decideremo sul nostro viaggio e se Flavio (capitano) non sarà chiamato saremo in due a venire, io e mia moglie…
Da circa una settimana ci sono stati, di notte, due allarmi ma senza conseguenze.
Il Piemonte e la Liguria soffrono in questo momento: ma dopo la resa della Francia e speriamo prestissimo, tutto sarà più calmo.
Ancora una volta voglio ringraziarti per la gentile tua offerta e giammai dimenticheremo il tuo grande affetto di grande e caris.mo amico affezionatissimo.
Saluti affettuosi da parte di noi tutti. Ti abbraccio. Tuo Camillo.

Verso la fine del 1942 a Napoli la situazione precipitò: si passò dal bombardamento strategico, destinato ai principali obiettivi militari, ai bombardamenti a tappeto, che causarono vere e proprie distruzioni e molte vittime tra i civili. Lo scopo era anche quello di fiaccare il morale della popolazione e indurla all'esasperazione e possibilmente alla rivolta. Ai bombardieri inglesi cominciarono inoltre ad affiancarsi le forze aree statunitensi e le incursioni diventarono anche diurne.
Il 7 dicembre vennero chiuse tutte le scuole della città, mentre cominciò un vero e proprio esodo per fuggire da Napoli. Anche il M° De Nardis il 9 dicembre lasciò la città partenopea per cercare riparo a Vasto, ospite dell'amico Aniello Polsi.

Ma anche nella cittadina abruzzese la situazione non era tranquilla e la stessa abitazione di Polsi venne fatta saltare dai tedeschi per fermare l'avanzata degli alleati.

Da una serie di lettere scritte da De Nardis dall'estate del 1944, successivamente al rientro a Napoli, emergono alcuni aspetti interessanti.


Napoli 21 luglio 1944
Aniello Carissimo,siamo tornati da poco da Assisi e la prima lettera che scrivo è per te. Ad Assisi siamo stati benissimo e non abbiamo per niente risentito della guerra.
Partimmo la sera del 7 Novembre da Lanciano e il 17 giugno gl'inglesi, alle 9 del mattino, facevano la loro apparizione su Assisi con grande giubilo della popolazione e fu un miracolo di S. Francesco…
L'unica consolazione che ci siamo rivisti con buona salute e anche Flavio e famiglia è con noi per ora.Ci è assai dispiaciuto di quello che è accaduto al tuo palazzo e il guajo che ci hanno combinati! Se si è potuto ritrovare qualche altra cosa mettilo da parte che potremo, in seguito, mandarlo a riprendere.
E il tuo pianoforte? e la bella mobilia? Tutto perduto? Ti faccio una domanda?
Farai domanda di risarcimento di danni? Potrò anche io farlo in qualità di sfollato? Ti prego di essermi preciso per poter avanzare a suo tempo domanda.
In questo momento si è inteso un forte bombardamento dal mare e dicono che sono prove che fanno e niente altro…
Dimmi se la Posta nella Provincia di Chieti è agibile per poter riavere la mia pensione.
Sarò contento se mi scriverai e darai notizie anche dei cari amici che tanto saluto.
Ricordaci all'ottima signora Teresa e a te un forte abbraccio cari molti saluti da noi tutti
Camillo de Nardis

In tutte le lettere, il M° De Nardis non manca mai di salutare Donna Teresa Monteferrante, madre di Maria, la prima moglie del M° Polsi.

Napoli 15 agosto 1944
Caris.mo Aniello, da parecchi giorni che ti ho scritto una lettera, ed attendo qualche tuo scritto. Dimmi se le comunicazioni con Chieti si son rimesse. Sotto l'armadio che stava nella nostra stanza, il cassetto era pieno di biancheria e ci è rimasta. Come ricordo la chiave!! Povera nostra buona e bella vita! Chi poteva immaginare!!! Ebbi notizie di Di Jorio che da Rimini dovette fuggire a Forlimpopoli…

Napoli 5 dicembre 1944
Mio caro, si avvicina il giorno 9 Dic. giorno di arrivo nostro a Istonio!...
Due anni addietro! Non possiamo dimenticare la tua cara amicizia, la tua bontà e tutte le cortesie e bontà della sig.ra Teresa. Il destino ci è stato avverso specie a voi altri che avete perduto più di noi, però siamo tutti vivi!!
Ci venne a trovare la nipote della signora Teresa e vidi anche Pippo, occupatissimo in quei giorni per una causa di un suo agente. Pippo mi dice di aver pronto della roba per la signora Teresa e che presto vi manderà a Istonio per qualche persona o agente suo. Se vi è qualcheduno che deve venire da Istonio a Napoli ce lo farai sapere…

Napoli 27 dicembre 1944
Mio caro…
Che dirti di noi? Si va avanti come Dio vuole e con crescendo Rossiniano a riguardo ai prezzi!!
Ricordaci all'ottima signora Teresa e mai dimenticheremo tanta sua bontà!
Ricordiamo i bei giorni passati con te e tutto il tuo affetto per noi.
Camillino si è fatto grande e gode ottima salute e così tutti noi. Anche Pippo e Mario si ricordano di Istonio con molto piacere. Flavio ha ripreso servizio in Napoli.
De Cinque mi scrive che è morto il prof. Luigi Anelli.
Anche oggi ho ricevuto una cartolina del M° de Cinque al quale avevo scritto di certe cose e che ti fosse interessato a fartele conoscere; ma dalla sua cartolina risulta perfettamente che la mia lettera esauriente non l'ha mai ricevuta. Ma che cosa accade?...
Ora per la roba che abbiamo portato anche io intendo di fare domanda all'Intendenza di Chieti e     perciò le fedi occorrenti, ma mi occorre l'atto notorio di Vasto (Istonio).
Ci vogliono quattro amici come p.e. tu, il prof. Sbrocco mio parente, de Cinque e anche C. Palmili per tale atto e farei conoscere come deve essere detto per la verità e senza esagerare della nostra perdita. Attendo da te una risposta.
Penso che questa lettera impiegherà circa 10 giorni per Vasto e 10 per ricevere riscontro, quindi fra una ventina di giorni riceverò tua risposta che mi auguro esauriente.
Ti auguro salute, salute e salute e tranquillità. Anche mia moglie ringrazia e porge auguri infiniti.
Ricordami ai cari amici.

Napoli 26 gennaio 1945
…Per il mio atto di notorietà dire che le nostre casse di biancheria, abiti etcetera si trovavano in casa di tua abitazione, perché eravamo sfollati da Napoli dal 9 Dicembre 1942 e quindi dire strada e numero civico del palazzo fatto saltare dai tedeschi per non far passare gli alleati. Infine il notajo sa quello che deve dire.
Far conoscere che dopo Istonio ci recammo in Lanciano, rimanendo tutta la roba portata da Napoli nel Dic. 1942 ad Istonio e quindi invece di tornare indietro fummo obbligati di salire sopra e ci recammo in Assisi dove fummo obbligati a rimanere fino al 18 Luglio del 1944 - Tutto questo è storia e non è menzogna…
Detto certificato me lo farai ricapitare per porta voce […] facendomi conoscere la spesa di tutto che ti farò tenere a per mezzo di vaglia e per mezzo del Banco di Napoli.
Per gli altri tre amici che devono firmare regolati tu stesso e chi chiamare.
Nostro figlio Filippo della R. Questura per mezzo dell'Agente Curti ti ha fatto avere della roba comperata per la sign. Teresa.
Tornato a Napoli il Curti ha fatto conoscere a mio figlio di aver lasciato ad un suo parente detta roba perché egli dovette subito recarsi a Pescara.
Non dubito che tutto sarà arrivato?... certamente questo Curti sarà conosciuto specie dai fattorini della Posta e il parente suo è uno zio e certamente conosciutissimo.
Ti rammento che nostro figlio Filippo e famiglia abita
Viale Elena 23 (noi al n.22)
Ci hanno riferito delle forti nevicate negli abruzzi , ed è per questo che non posso ancora ottenere da Orsogna la fede di nascita.
Anche da noi è molto freddo e siamo senza riscaldamento, perciò le mani sono freddissime e scrivo alla migliore maniera.
Ricordaci alla sig. Teresa con molti cari saluti da parte di noi. A te un forte abbraccio.

Napoli 3 febbraio 1945
Mio caro, l'atto notorio si farà a Napoli e quindi non darti più pensiero. Occorre che tu mi scrivi relativamente al palazzo che abbiamo abitato a Istonio, il n° civico, piano 3°  nome e cognome tuo o della signora tua suocera che ci diede ospitalità; infine tutti i dati possibili e anche l'epoca che avvenne la scomparsa dell'edificio per mano tedesca. Attendo con la più grande sollecitudine queste notizie e ringrazio…

Napoli 18 marzo 1945
Mio caro, sono stato molto male con bronchite, ma ora sono rimesso, ma non esco ancora di casa e aspetto che passi marzo. Non ho potuto quindi scendere in Napoli ed andare da un notaio perché sappi che da quando sono arrivato in Napoli, per mancanza di mezzi di trasporto non ho mai potuto vedere il cuore di Napoli e circa un venti giorni, per non più seccarti, mi rivolsi al prof. nostro parente Sbrocci pregandolo di farmi ottenere con cortese sollecitudine il documento della notorietà e far tener la spesa di tutto per mezzo Vaglia Bancario.
Ti sia a cuore e avvisatemi presto se non si può ottenere, perché ormai debbo inoltrare il tutto all'Intendenza di Finanza di Chieti.
Non dimenticheremo mai la tua bontà per noi e anche della signora Teresa. Speriamo rivedervi per poter dire a voce tutto quello che abbiamo passato e quello che hanno passato i nostri figli in Napoli. Prego ricordarmi ai cari amici di Vasto.Un forte abbraccio con i saluti di tutti noi
Aff. Camillo

Napoli 3 ottobre 1945
Mio caro Aniello, da Chieti mi giunge notizia che sta per arrivare la mia pratica dell'Intendenza di Finanza di Chieti per gli accertamenti a Vasto e che faranno gli agenti della Tributaria per la mia roba andata distrutta… Ti sia a cuore e vedi di avvisare i tuoi amici. Spero e mi auguro che anche tu avrai spedito domanda?
Qui la vita è sempre carissima e Dio lo sa come si arriva a vivere. La mia salute non è più quella di prima, anche per i miei 88 e più anni. Ti rammentiamo di te col massimo affetto sempre.

Napoli 20 aprile 1946, Sabato Santo
Mio caro, assai grazie degli auguri che contraccambiamo centuplicati anche per la signora Teresa e speriamo rivedervi, come scrivi, in Napoli e così diremo tante e tante cose. Se non ho risposto a Natale, significa che il tuo scritto non arrivò mai.
Sono stato molto male nell'inverno e la vecchiaja mi da molto fastidio!..
L'Intendenza di Chieti mi ha scritto e dandomi l'anticipo, su quello che ho perduto in £ 9990, mancano £ 10 per giungere a 10 mila! Che buffonata!... il resto lo avrò all'altro mondo!!!
E tu come sei stato trattato? Colla speranza di rivederti presto abbiti un forte abbraccio con i saluti e auguri di noi tutti.

Napoli 20 luglio 1946
Mio caro Aniello, assai ti ringrazio del ricordo che serbi di me e di tutti noi e coll'auguri di presto arrivederci. Flavio, Maria e bambini sono partiti ieri per la Svizzera e torneranno verso il 20 agosto. L'amico de Cinque mi scrisse giorni addietro dicendomi anche dei guai accaduti a Vasto. Il mondo è a soqquadro e non si capisce niente più. I nostri cari e affettuosi saluti estendibili alla signora Teresa.Ricordami ai cari amici.Con un forte abbraccio credimi. Tuo Aff.Camillo

Napoli 20 ottobre 1947
Mio caro, sono caduto dalle nuvole nell'apprendere l'articolo che dopo la festa del 26 maggio al Conservatorio per il mio 90° compleanno doveva dire alla Radio. Invece l'articolo venne consegnato ad un mio amico che a mia insaputa lo ha pubblicato…
Troverò questa Fiera Letteraria. Nella breve visita del comune amico De Cinque e Signora potetti avere tre nuove e ho pure appreso che a Vasto vogliono formare un concerto bandistico? Assai grazie degli auguri, ma ci sono sempre i 90 anni e più! Con i relativi acciacchi della triste vecchiaia!!!
Che tempi drammatici percorriamo! Mi fa piacere che Stella ti è piaciuto. Posseggo soltanto una copia di questa mia opera e che in seguito lascerò a te a ricordo della tua cara amicizia e del grande attaccamento alla mia famiglia. Accontentati per ora di questa cartolina. In seguito ti scriverò lettera per dirti tante e tante cose… Camillino si è fatto grande e sta benissimo come pure i genitori che sono stati in Svizzera per n paio di mesi!!
Affettuosi e cari saluti anche alla signora suocera da parte di noi tutti.

Cartolina postale datata 27 gennaio 1948, scritta da Flavio De Nardis
Carissimo Maestro Polsi, papà ormai ristabilito, ma convalescente, mi incarica di ringraziarvi del certificato da voi inviato. Poiché assillato da varie noiose pratiche egli gradirebbe venire in possesso ancora di due o tre copie di tale certificato e per questo vi prega fargli conoscere le spese da voi sostenute. Papà inoltre vi fa sapere che ha pronto per voi la partitura della sua opera "Stella" molto ben rilegata. Egli chiede se avete la possibilità di mandala a ritirare a Napoli da qualcuno che voi possiate incaricare. Nel caso vi occorresse subito papà proporrà questo: di farvi dare dal M° de Cinque la copia in suo possesso e papà darebbe l'altra copia a de Cinque consegnandola per il momento al sig. Cerasuolo che penserebbe a conservarla per il M° de Cinque.
Comunque attendo vostro riscontro e vostra proposta. Un affettuoso abbraccio

Napoli 29 marzo 1948
Mio caro, grazie del gentile telegramma per gli auguri che contraccambiamo centuplicati per te e per la signora Teresa.
L'amico de Cinque mi ha scritto relativamente alla banda e canto corale che insegnerai a Vasto. Per la banda ricordati dell'Editore S. Pucci (Stabilimento musicale) Portici (Napoli) troverai tutto quello che ti occorre, il migliore in Italia del genere.
Stella è a tua disposizione e puoi mandare a ritirare quanto ti piace e pare.
Attraversiamo ancora un brutto momento!
Saluti e affettuosità da parte di noi tutti e colla speranza di rivederci presto ti abbraccio
Tuo Aff.Camillo

Cartolina postale datata 19 luglio 1948, indirizzata al M° Filippo De Cinque:
Mio caro,assai grazie degli auguri e vorrei scriverti lungamente, ma ho qui un mucchio di corrispondenza.
Hai fatto bene di regalare La Pastorale all'amico Polsi, ma quale? L'intermezzo Pastorale di Stella, oppure la Pastorale delle Scene abruzzesi (1a Suite). A proposito di queste scene dirai all'amico Polsi che si vende la partitura di Orchestra con tutti i quattro pezzi stampati e ben rilegati e chi lo vende ne chiede £ 1000 (mille). Se Polsi desidera comprarlo basta farmi conoscere se ha piacere di fare detta compra, perché è difficile trovarlo, le lastre non si trovano più e ora la proprietà e di Curci. Senza mandare il danaro basta soltanto avvisarmi.
Abbiamo passato dei guai. Non se ne capisce niente.
Ricordaci alla signora con molti cari saluti. Un forte abbraccio

Cartolina postale spedita da Napoli il 27 luglio 1948, indirizzata al M° Filippo de Cinque:
Mio caro, mi ha fatto assai piacere sentire del debutto della banda col M° Polsi e immagino le feste e avrei voluto essere presente. Intorno alla 1a Suite abruzzese, che io ti scrissi, trattasi della prima con i quattro pezzi: Adunata - Serenata - Pastorale, Saltarello e Temporale che si cede per lire mille soltanto e Polsi potrebbe ridurre per banda - detta partitura è per orchestra e per banda non è edita. Questo mio lavoro era di Izzi e ora di Curci. Intorno alla Seconda Suite Processione notturna del Venerdì Santo, S. Clemente a Casauria, Serenata agli sposi, Festa tragica è edita da Ricordi di Milano per orchestra, per banda, ridotta assai bene da Caravaglios e qualunque può acquistarla scrivendo all'Editore di Milano.
Forse non mi sono bene spiegato nella mia precedente cartolina? Se volete la 2a Suite scrivere a Ricordi per sentire cosa costa la partitura di banda. La 1a Suite è quella in voga e che ha diretta al S. Carlo anche Willy Ferrero, lo ricordi?
La seconda è quella che sentisti al S. Carlo il 1920 diretta da […] e credo che hai ben capito.
Ti abbraccio con molti cari saluti da parte di tutto noi.

Le ultime due cartoline postali scritte da Camillo De Nardis portano la data del 13 settembre e 3 ottobre 1949. Nell'agosto del 1951, il M° De Nardis si spegne nella sua casa napoletana, circondata dall'affetto dei suoi cari.

I contatti tra i figli di De Nardis e Polsi proseguono anche dopo la morte del compositore orsognese. Il 28 luglio 1957, da Roma, Flavio De Nardis si congratula con il M° Polsi per il successo ottenuto al Festival della Canzone Abruzzese e Molisana.Il 27 settembre dell'anno successivo, Mario De Nardis invia da Napoli la seguente lettera:
Caro Maestro,
mi viene richiesto ove possa trovarsi una riduzione per piano e canto dell'opera di Pergolesi "Nu frate nnammurate" con versi di Salvatore di Giacomo, riduzione che Papà ebbe a fare intorno al 1920. Pare che si voglia riesumare l'opera e utilizzare detta riduzione.
Al Conservatorio non si trova, ne è presso di noi. Papà dette in giro molti suoi lavori anche a Pescara e stanno facendo ricerche.
Mi rivolgo anche a Lei se eventualmente ne avesse avuto notizia da Papà a suo tempo e potesse darci indicazioni.
Se poi per caso fosse stato donato proprio a Lei, dato la particolare stima ed affetto che Papà aveva per Lei, Le sarei grato se potesse confermarmelo. Il richiedente, Maestro Parodi del Conservatorio, potrebbe farne copia a fotostampa col suo permesso beninteso.
Le sarei molto grato inoltre se volesse darmi un elenco, con tutto suo comodo, di composizioni di Papà in suo possesso. Sto cercando di fare un elenco generale, che per sua modestia Papà non ci ha mai lasciato, e trovo difficoltà essendo le musiche sparse un po' dappertutto.
Non so se ne ebbe conoscenza, ma l'anno scorso ci fu a Orsogna e Lanciano una mostra di autografi e ricordi, in occasione del centenario della nascita di Papà, e un concerto allo Scarlatti a Napoli. A Orsogna stanno ricostruendo il Teatro da intitolare a Papà e da inaugurare, si spera, con sue musiche.
Caro Maestro, è molto che non ci vediamo, ma il ricordo di noi tutti è sempre vivo, e con esso la imperitura gratitudine per le sue infinite cortesie.
Voglio sperare che qualche volta voglia venirci a trovare qui a Napoli e stare un poì assieme.
Come sta il vecchio e caro Maestro De Cinque?
Con tanti cordiali saluti.
Mario de Nardis

Qualche giorno dopo, il 10 ottobre, Mario scrive una nuova lettera:
Caro Maestro,
ebbi la Sua cortesissima del 2 c. m. e la ringrazio molto.
Ci ha fatto molto piacere sentire che Lei si è risposato ed ha una bambina. Anche mia Madre (83 anni!) La ricorda affettuosamente ed invia con me molti auguri per Lei e la Sua famigliuola. Anche io sposato dal 49 e padre di due maschietti (8 e 6 anni).
Mio fratello Pippo è ora Questore a Livorno ed il primo mio figlio è matricola universitaria, come lo è Camillo figlio di Flavio.
Conto sempre su una Sua gradita visita qui nel caso dovesse capitare a Napoli.
Inutile dirle che altrettanto lieti sarebbero i miei fratelli se dovesse capitare a Livorno o Roma.
Per Pippo basterà andare o telefonare alla Questura. L'indirizzo attuale di Flavio è: T. Col. Flavio de Nardis. Com. X Autogruppo Via Nomentana 300 - Roma.
Con molti affettuosi saluti
Suo M. de Nardis




















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