domenica 16 dicembre 2018

Dal taccuino di Angelo Del Moro: STORIE SULLA NATIVITÀ SENZA BUONISMO E RETORICA

STORIE SULLA NATIVITÀ SENZA BUONISMO E RETORICA
di Angelo Del Moro

Pranzi luculliani, cene interminabili, tombole estenuanti, regali da fare, parenti da incontrare, e, poi, cibo, tanto cibo da consumare. 
Senza buonismo, ma con tutti noi che vorremmo sfuggire all'algoritmo di Google che ci dice cosa dobbiamo regalare, quale panettone dobbiamo mangiare e persino cosa dobbiamo pensare. 
A mettere i brividi la bambina-fantasma, protagonista del racconto dedicato proprio a chi sarà costretto a lavorare anche durante la vigilia. Lo sfondo è
quello della periferia di una metropoli qualunque, dove si vive un degrado più umano che urbano. La solitudine di due anziane sorelle si mischia con quella di un povero vagabondo. 
Ci sono anche i grandi maestri della letteratura che hanno dedicato al Natale pagine tanto indimenticabili quanto crudeli. Difficile da immaginare una storia tanto desolante dove un bambino con la manina tesa che vuole dire chiedere l'elemosina. 
E' la notte della vigilia, come in una sorta di presepe moderno in una cantina fredda e sporca, un bambino guarda questa scena: su un tavolo c'è un pagliericcio dove è distesa la madre malata e un uomo ubriaco incombe in un angolo. 
Il piccolo indossa solo una vestagliela ma esce fuori in cerca di qualcosa da mangiare, perché la fame è più forte del freddo. Gli eventi si susseguono velocemente fino a un abisso tale da rendere necessario parole di giustificazione sulla povertà e la disperazione dei bambini.
"Caro nonnino, ti scrìvo questa lettera. Ti faccio tanti auguri per Natale e ti auguro ogni bene dal Signore Iddio. Non ho più né padre né la mamma, mi sei rimasto tu solo". 
Una lunga lettera che è in realtà un grido, una richiesta di aiuto, nella quale il bambino racconta ogni sorta di nefandezza e soprusi compiute dalle persone presso le quali si trova a vivere come garzone. Dirà di essere stato picchiato con una forma da scarpa così forte che a stento si è rialzato. Elabora le parole del Vangelo che diventano potenti strumenti di speranza. Un'operazione catartica contro il consumismo. La retorica dei buoni sentimenti di certo non aiuta a farci digerire la melassa di questi giorni. 

Vasto, 2.12. 2018

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