giovedì 4 ottobre 2018

Da taccuino di Angelo Del Moro: IL METABOLISMO RAPIDO TI FA INVECCHIARE PRIMA

IL METABOLISMO RAPIDO TI FA INVECCHIARE PRIMA
di Angelo Del Moro

Il metabolismo cosiddetto "lento" sarebbe in realtà solo oculato e parsimonioso. Tuttavia è impossibile fargli capire che, nella società moderna, non ce n'è bisogno. 
Se i cavernicoli avessero avuto abbastanza giudizio da spiegarsi tutto questo, si sarebbero fregiati con i loro simili di una genetica che oggi viene considerata "cattiva", e che assieme a stili di vita sbagliati contribuisce al soprappeso.
 Vi considerate sfortunati perché il vostro metabolismo è lento ? Invidiate quei fuscelli umani che mangiano  qualunque cosa senza
ingrassare ? Mettete da parte i sentimenti dì sconforto: siete la razza eletta della preistoria! Nonostante l'evoluzione abbia indotto innumerevoli cambiamenti che rendono oggi la specie umana quasi estranea alla sua forma primitiva, le particelle cromosomiche sono spesso le stesse di quando viveva nelle caverne.

 Una buona parte della popolazione mondiale  (quella più tendente all'ingrasso) avrebbe mantenuto una serie di geni selezionata nell'era primordiale alfine di permettere ai nostri predecessori di sopravvivere anche in condizioni di carestia, attingendo a scorte di cibo stoccate nel corpo.

I cosiddetti "geni risparmiatori", la cui esistenza fu ipotizzata per la prima volta dal genetista James W. Noel nel 1962, furono molto utili alla conservazione della specie umana, ma ai giorni nostri sono perfino nocivi.
Questi solleciti guardiani del corpo, naturalmente, non sono dotati di discernimento, e in epoca in cui sì mangia più del necessario e in cui gli scaffali dei supermercati sono ricolmi dei più svariati intingoli, essi tendono a fare una scorta di tutto ciò che viene ingerito oltre la quota del proprio fabbisogno basale, stoccandolo nei suoi magazzini preferiti: cosce e glutei nelle donne e pancia e fianchi negli uomini.

Per procacciare il cibo, per di più, non è necessario affilare lance acuminate e rincorrere la preda, basta scendere al fast food sotto casa: neanche il movimento aiuta a dare fondo alle riserve. Ma quali sono le soluzioni a disposizione dell'uomo contemporaneo costretto a convivere con il millenario "gene risparmiatore" ? Sulla scia delle supposizioni di Neel e con l'ambizioso proposito di contrastare piaghe moderne quali obesità, ipertensione e diabete alimentare, il radiologo Stanley Boyd Eaton nel 1985, mise a punto uno stile alimentare noto come "paleo dieta" i cui principi prevedono la sola ingestione di "cibo vero" e non processato, esattamente come quello introdotto dai nostri antenati nel paleolitico, ma questo è un approccio molto contestato dalla comunità scientifica, la quale taccia la paleo dieta di estremismo e l'accusa di rendersi causa dì acidosi metabolica per via delle ingenti quote di proteine e grassi previste d al suo regime.

Tra i deterrenti che rendono sconveniente seguirla, vi anche la perdita di familiarità dell'organismo con carboidrati e zuccheri, dì cui l'uomo moderno non può fare a meno se non con pesanti conseguenze.

La parola chiave pertanto è sempre quella: "misura". Di tutto un po', stando sempre attenti alle combinazioni: carboidrati e grassi sono entrambi grassi sono entrambi carburanti per il corpo, quindi meglio evitare di assumerli nello stesso pasto, altrimenti l'organismo si troverà confuso su cosa usare per mantenersi attivo e alla fine sceglierà gli zuccheri (carboidrati), favorendo l'immagazzinamento dei grassi sotto forma di lìpidi: ecco l'origine dei tanto paventate maniglie dell'amore o arti estetìche culotte de cheval. Da domani dieta, e se l'attesa dei risultati vi scoraggia, sappiate che avete molto più tempo di sfoggiare le ionìcità di un bel corpo di quanto non ne abbiano coloro dal metabolismo rapido.
Vasto, 16.08.20018

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