domenica 15 luglio 2018

Speciale Costa Vastese: (7) oggi la COSTA TURCHESE, ricordando il "Corsaro"



di Lino Spadaccini

Tra la Lebba e la Grotta del Saraceno, in località Fonte dell’Oppio,è presente un tratto di litorale chiamato Costa Turchese.ù

Facendo un passo indietro nel tempo, così come riportato dallo storico Luigi Marchesani, scopriamo che il giorno 24 novembre 1252, in casa Bellino, pubblico notaio di Pennaluce, in presenza di Rainaldo Pennese, giudice dello stesso luogo, e davanti ai testimoni Iacopo Picazolo, Pietro d’Osente e Roberto di Giovanni di Gisone, l’abitante di Pennaluce Tommaso
d’Archi vendette a Pietro di Turretonio un orto esistente nel tenimento di Pennaluce, in contrada Fonte dell’Oppio. E lo stesso Marchesani a fornire alcune precisazioni sul luogo: "Sulle pianure della Penna, la pubblica strada percorrendosi, ch’ è la più vicina al mare e che direttamente mena per la foce della Lebba alla chiesolina della Penna, quando rimane circa un quarto di miglio per giugnersi a questo fiumicello, vedesi a sinistra il sito del fonte dell’Oppio; così, ed anche fonte dell’Opra oggi si appella. Questa fonte, il quale nel 1252 comprendeasi nel demanio di Pennaluce, nel 1503 stabiliva la confinazione tra Penna e Vasto".
Seguendo l’indicazione per il Ristorante Il Corsaro, attraverso una strada asfaltata si giunge fino al Villaggio creato negli anni ’70 dal costruttore Ciancaglini.Tutta la zona è privata, quindi è praticamente impossibile accedere alla costa se non si è residenti.

Il Ristorante il Corsaro, al di fuori del complesso residenziale, è stato creato da Claudio Crisci nello stesso periodo. Il locale, molto noto nei decenni scorsi, ha ospitato i personaggi più famosi del mondo della politica, della cultura  e dello spettacolo a livello nazionale.
Questo tratto di litorale, che rientra tra i siti di interesse comunitario (SIC), è molto bello soprattutto per l’intimità che offre e per  la presenza di tanti scogli che affiorano dall’acqua limpida dando vita ad un paesaggio vario e attraente.

Qualche anno fa Costa Turchese è salita alla ribalta delle cronache a causa di un esposto alla magistratura presentato dal Wwf Abruzzo, in seguito all’alterazione della falesia di Punta Opera. Stiamo parlando del 2006, quando l’impresa esecutrice dei lavori, vincitrice dell’appalto per la collocazione dei frangiflutti al largo della costa, piuttosto che scaricare i materiali via mare, ha effettuato il lavoro via terra, creando una strada di accesso per i camione successivamente una strada verso il largo per scaricare il materiale in acqua. Dopo tre anni, tra indagini e sequestri cautelativi, l’unico imputato, un noto imprenditore vastese, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Intorno al 2009 è stato concluso il secondo lotto di lavori, più a sud, ma questa volta operando via mare.
Con la formazione della barriera frangiflutti, anno dopo anno il mare si ritira, creando la formazione di numerose spiaggette accoglienti e sicuramente più accessibili e fruibili da parte dei bagnanti.
Molluschi (soprattutto garusoli) e mitili sono presenti in abbondanza, ma quello che sorprende di più è la presenza delle ostriche.
Chiudiamo con i versi del brano Lu Cursare, dedicati dal M° Aniello Polsi al compianto Claudio Crisci, gestore del noto ristorante vastese.

            I
Tra lu verde e tande fiure,
a li scujie, a l'acqua chiare,
ci si specchielu «Cursare»,
che lu core fa' 'ngandà'…
Cursare, di jurne,
ti vasce la brezz' e lu sole!
Cursare, di notte,
ti 'ngande la lune e lu mare!
Cursare, Cursare
si'gne 'na sirene
si' tu lu richiame
pe' chi vo' sugnà'…

            II
Pe' hudè' stu paradise
i' ci vajenghe l'amore
e ci passe belle l'ore
core a ccore a fandasià'…
Cursare, Cursare
     ecc., ecc.

            III
Se caccose ti va torte,
se la mojie te' lu quarte,
luCursare è fatte apposte:
ogne male fa passà'…
Cursare, Cursare
     ecc., ecc.

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