giovedì 26 luglio 2018

Speciale Costa Vastese: (18) con le CARTOLINE D'EPOCA terminiamo il nostro viaggio alla riscoperta della scogliera!





di Lino Spadaccini

E cche ccullàne de ddiamànde e ppèrle
Lu Truàve, Scaramuzze e Ccungarèlle,
Casarze, la Canale nghe Vvegnòle…
Ma 'ndo' le vìttruvuà
Cchiù scicche raretà!
E ddoppe la Marine, la donna reggine
De tanda bbeltà,
Oilì oilà!
Con questi versi, tratti da Lu Huàste nostre, il compianto Espedito Ferrara decantava le bellezze della nostra costa, che oggi vi presentiamo attraverso la pubblicazione di una serie di cartoline, che spaziano in un arco temporale che copre tutto il Novecento, dalle primi immagini degli inizi del secolo di Punta Penna e Vasto Marina, fino alle cartoline d'autore di Michele Calvano.
Con queste ultime immagini terminiamo il nostro viaggio, alla riscoperta della costa vastese,
70 cartoline>>>
non senza aver ringraziato tutto colori che in questi giorni hanno manifestato affetto e apprezzamento per questa iniziativa.
Come in tutte le precedenti puntate, anche oggi chiudiamo in versi con Vasto scintillio di trabocchi a firma di Anatra Bruno, pubblicata negli anni '50 sulle pagine del periodico Histonium.

Ti corrono agli occhi
magiche tele di ragno
sui borbotti dei frangenti,
scintillanti i trabocchi.
E improvvisamente è pace!
È pace sul verde del mare,
è pace sull'abbraccio del golfo,
è pace in te,
in te è lo scintillìo dei trabocchi.
E quando risali come un sogno
il dorso selvaggio della vertigine
che si specchia col suo d'umano,
non puoi dimenticare
il chiaro improvviso d'una notte,
un soffice vello d'àngora,
una voce…
un sogno che resta,
che resta con lo scintillìo dei trabocchi.




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