venerdì 15 giugno 2018

S. Onofrio: ricordo del cappellano don Donato Rollo scomparso 30 anni fa


 di Lino Spadaccini

Trenta anni fa, il 15 giugno 1988, si spegneva don Donato Rollo, per tanti anni cappellano della Casa di riposo di Sant’Onofrio, ricordato ancora oggi per la sua bontà e generosità.

Nato ad Atessa nel 1919, Donato era l’ultimo di sette figli. I genitori, di umili origini e in ristrettezze economiche, furono costretti a vendere un mulino di loro proprietà per permettere al figlio di completare gli studi nel seminario.
Il 4 luglio del 1943 venne ordinato sacerdote da mons. Giuseppe Venturi. Dopo alcuni anni passati a Chieti come Vice Rettore e Professore del seminario arcivescovile minore, venne nominato parroco prima a Villalfonsina (1947) e poi a Fresagrandinaria (1951).

Durante il 1958 fu ricoverato a Roma presso il "Fatebenefratelli",
dove subì l’asportazione totale di un rene e l’asportazione parziale dell’altro. Questa condizione segnò per sempre la sua vita, ma pur nelle difficoltà e spesso nella sofferenza, riuscì a vivere per altri trent’anni.

Il 1° ottobre dello stesso anno fu nominato cappellano della Casa di riposo di Sant’Onofrio, servita dalle suore dell’ordine delle Figlie di San Giuseppe. Tanti anni passati insieme agli ospiti della Casa di riposo, seguiti con pazienza e tanto amore, insieme ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed alla comunità, che lo ha aiutato a dare a Sant’Onofrio un volto ed una condizione sicuramente migliore rispetto al passato.
Nel 1983, in occasione del 40° del sacerdozio, don Donato lo volle festeggiare solennemente, insieme ai suoi amici sacerdoti ed a tutta la comunità, perché sapeva che, a causa della malattia, non sarebbe mai arrivato al 50°.
Negli ultimi anni di vita le condizioni di salute andarono peggiorando sempre più e per cinque anni fu costretto a fare la dialisi presso l’Ospedale di Vasto. Il 15 giugno 1988, mentre era ricoverato presso l’Ospedale "SS.Annunziata" di Chieti, fu stroncato da un infarto.
"La maggior parte del mio Sacerdozio", scrisse don Donato nel testamento redatto due mesi prima della morte, "l’ho trascorso in mezzo a voi, cercando di capirvi sempre più, comprendervi e amarvi con tutto il cuore e ve ne vorrò ancora di più in Paradiso, che anche voi dovete aiutarmi a raggiungere al più presto con le vostre preghiere. Di tutto ringrazio sentitamente. A tutti chiedo perdono se non ho sempre dato il buon esempio, che giustamente si sarebbero aspettati da me Sacerdote, e se qualche volta sono stato troppo severo".
Dieci giorni dopo la morte, durante i festeggiamenti in onore di Sant’Onofrio, tutta la comunità ha voluto ricordarlo con una lapide posta vicino l’ingresso della chiesa, con la seguente dedica:

IL SACERDOTE SIA LA GUIDA
AL POPOLO CRISTIANO
DANDO TESTIMONIANZA
DELLA CROCE DI CRISTO.

AL CANONICO
DON DONATO ROLLO
CHE CON GENEROSA
UMILTA’ OPERO’ NELLA
NOSTRA COMUNITA'
PER BEN 30 ANNI.
VASTO  25 – 6 – 1988

GLI AMICI










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