venerdì 16 marzo 2018

Storia Locale: "Le processioni a Vasto tra fede e tradizione"

Nel 2013 lo storico Lino Spadaccini ha pubblicato l'interessante volume "Le processioni a Vasto tra fede e tradizione": ecco la
Prefazione 

 di GIUSEPPE CATANIA 
La fede e la profonda devozione dei vastesi verso la Religione di Cristo, si perde nella memoria del tempo.
A Vasto, sin dagli albori della supremazia della Cristianità sul paganesimo, culto e riti costituivano la peculiarità del popolo.
Peraltro, alcune manifestazioni religiose che fino ad alcuni anni addietro si praticavano, hanno riferimenti ai riti tramandatici dagli antichi, quando a Vasto dei nostri tempi, allora Histonium Municipio dei Romani, si rievoca­vano processioni memorabili. Infatti, l'usanza di solennizzare il giorno del ringraziamento da parte dei contadini per la dovizia dei raccolti dei campi, si collegava ai riti dedicati alla dea Cerere (protettrice dell'agricoltu­ra) a cui Histonium aveva dedicato un tempio nella zona dove sorgeva la chiesa di San Pietro; oppure a Bacco (un tempio esisteva all'epoca di Histonium) con riferimento alla festa del vino, in località San Martino (Inco­ronata): "Per San Martino caldarrosta e novel vino ".

L'avvicendarsi dei secoli, con l'avvento della Cristianità, il popolo vastese ha manifestato un profondo mutamento dei riti, delle processioni, dei culti, con l'edificazione di chiese, edicole, dedicati ai santi protettori, alla Mamma Celeste nelle numerose interpretazioni devozionali.

Pasquale Spadaccini, nel suo prezioso volume "II Tempo e la Memoria - Le processioni a Vasto tra fede e tradizione " (Per l'Associazione Amici degli Anziani), ne rievoca le più importanti, con la sua ormai consolidata sagacia ed appassionata ricerca, riuscendo a condensarle in pagine supportate da riproduzioni fotografiche e con accostamenti storici e filologiche di rilievo. 

"Le processioni a Vasto tra fede e tradizione" è un titolo appropriato che ci consente di effettuare una indagine volta a fermare la nostra attenzione sui riti culturali in un volume che, altrimenti, con il volgere del tempo, sono de­stinati a perdersi nella memoria nostra e delle generazioni future, come infat­ti è avvenuto quando a Histonium si celebravano la dea Cerere, il dio Bacco, San Martino che solo nei testi di storia e di archeologia si potranno avere dei riferimenti che, seppur in termini di paganesimo, costituivano avvenimenti che la gente di Histonium riferiva alle divinità dell'epoca. Per questo "II Tempo e la Memoria " di Pasquale Spadaccini, vuole costituire un pregevole e lodevole intento di proiettare, nella rievocazione delle pro­cessioni "tra fede e tradizione" alle generazioni avvenire un patrimonio di cultura popolare religiosa legata alla devozione dei vastesi manifestata con slancio in tutti i tempi, passati e futuri.

Giuseppe Catania

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