mercoledì 20 marzo 2024

Sacra Spina: la storia in un documento del 1786

Preziosa reliquia della Sacra Spina di Gesù 
LA SPINA CHE CORONO' E TRAFISSE IL CAPO DEL NAZARENO DONATA DA PIO IV A FERDINANDO D'AVALOS CUSTODITA NELLA CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE DI VASTO 
Fiorisce tra l'ora sesta e la nona del Venerdì di Passione 
La notizia storica tratta da un documento del 1786

di GIUSEPPE CATANIA

 L'antica Chiesa di Santa Maria Maggiore di Vasto, fra le altre cose, conserva una reliquia miracolosa. Una Spina della Corona di Gesù che rinnova un fatto straordinario, proprio nel tempo pasquale. Difatti, secondo la tradizione, tra l'ora sesta e la nona del Venerdì di Passione, la Spina fiorisce, creando una specie di lanugine delicatissima, quasi fosse bambagia, di colore bianco. Da
questo fatto miracoloso la gente, nella credenza popolare, trae gli auspici per l'andamento del raccolto o per interpretare gli avvenimenti; lieti o tristi, dell'anno.

Da una pubblicazione napoletana del 1786, per particolare devozione di Felice Antonio Di Rosso di Vasto, trascriviamo testualmente: "Tra gli innumerevoli speciosi vantaggi, che ha sempre riportati, e giornalmente riporta la Città del Vasto dall'eccellentissima casa d'Avalos, a cui fin dall'anno 1497 fu dal Re Federico d'Aragona donata, per compenso di rilevantissimi servigi alla Corona, uno fra i più preziosi è quello di essere stata arricchita d'una porzione di quel Sacro Spinoso Diadema, che incoronò e trafisse la Tempia del Redentore. E' questa una spina intiera lunga once tre ed un minuto di palmo architettonico romano, aspersa nella punta del divin sangue, graziosamente conceduta dal Pontefice Pio IV al famoso D.Ferdinando D'Avalos Governatore di Milano, e delegato al Concilio di Trento, come Ambasciatore del Re di Spagna Filippo II, e dopo la cui morte fu Ella da D.Alfonso D'Avalos, di lui erede, trasportata nel Vasto, e decentemente situata nella chiesa parrocchiale oggi Collegiata insigne di Santa Maria Maggiore, ove presentemente si venera. Vivea nell'anno 1647 il Marchese D.Diego D'Avalos, il quale, affinchè questa preziosa e rara Reliquia si guardasse con maggiore onorificenza e decoro, fece erigere ed adornare nella suddetta Collegiata un'augusta e maestosa Cappella in di Lei onore, nella quale oggi conservasi dentro una Nicchia di marmo. E finalmente i Marchesi coniugi D.Cesare e D.Ippolita D'Avalos successori di Diego, arricchirono la medesima Cappella di ricche suppellettili sacre e destinarono rendite sufficienti a farvi celebrare Sacrifici ogni settimana. Nell'anno poi del 1718 il Capitolo di questa insigne Collegiata, per sempre più promuovere il Sacro Culto di questa gloriosa Spina, ottenne per Sé dalla Sacra Congregazione De' Riti l'Officio proprio, e messa, da celebrarsi nel giorno in cui si solenizza la di Lei Festa; né di ciò ancora pago; nell'anno 1732 impetro' dalla stessa S. Congregazione l'estensione di detto Officio e Messa per tutto il Clero Vastese così Secolare che Regolare; ed ultimamente ha ottenuto dal regnante Pio IV indulgenza plenaria nel giorno della di Lei Festa, ed altre indulgenze per cinque giorni, che si premettono per divotamente apparecchiarsi alla medesima. "

 Legato alla miracolosità della Sacra Spina di Vasto è un episodio avvenuto il 14 giugno 1645, Vigilia del Corpus Domini, quando si sviluppò un incendio nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il fuoco aveva già distrutto l'altare maggiore, il coro, la Pisside, un Palio di gran valore, l'organo, il pulpito, i banchi della chiesa e i travi del tetto. Le fiamme stavano estendendosi fin verso la nicchia che custodiva la Sacra Spina, quando uno schiavo turco, coraggiosamente, si getta nel rogo, riesce a prendere l'ostensorio che contiene la Reliquia e torna miracolosamente salvo senza ferite, portandoLa fra il popolo trepidante. La Sacra Spina viene portata, nel giorno del Venerdì prima delle Palme, in solenne processione lungo le strade della Città, con la partecipazione del Clero e delle Autorità. Giuseppe Catania

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