mercoledì 21 febbraio 2018

OLINDO ROCCHIO SINDACO DI VASTO: 50 ANNI FA LA SCOMPARSA

 di LINO  SPADACCINI

Cinquant'anni fa, il 21 febbraio 1968, ci lasciava Olindo Rocchio, apprezzato notaio, giornalista e sindaco della nostra città nel biennio1955-56.
L’indomani della morte, sulle pagine del periodico Vasto Domani si leggeva: "Aveva svolto con grande scrupolo ed onestà d’intenti, non soltanto la sua specifica attività professionale, ma si era altresì interessato con amore e pazienza dei problemi di Vasto, tantoché dopo la scomparsa del Sindaco di Vasto Avv. Florindo Ritucci-Chinni, fu Sindaco di questa città in un momento particolarmente critico, durante la frana del 1956".
In seguito alla morte del grande e amato sindaco vastese Florindo Ritucci-Chinni, avvenuta il 22 gennaio 1955,venne
riunito il Consiglio Comunale in seduta straordinaria, a dir poco infuocata, per la nomina del nuovo primo cittadino.
Dopo i dovuti omaggi alla memoria del sindaco scomparso, ci fu un primo tumulto da parte dagli esponenti della sinistra, capeggiati da Domenico Laporese, in seguito alla proposta del consigliere Giuseppe Pietrocola (lu farmaciste) di commemorare, a nome dei Reduci, il generale Rodolfo Graziani. I consiglieri di sinistra al grido di "criminali, fascisti,complici", abbandonarono l’aula. Rientrati poco dopo, chiesero ai colleghi della maggioranza di dimettersi "per non pregiudicare ancora l’amministrazione del Comune di Vasto"; ma, in seguito agli interventi ironici dei colleghi democristiani, in particolare di Gaetano Vallone, polemicamente abbandonarono nuovamente l'aula.
Alle successive votazioni, su 24 presenti, 17 voti andarono in favore di Olindo Rocchio, già Pro Sindaco, tra l’altro assente dall’aula per indisposizione, seifurono le schede bianche e una annullata.
Persona schietta e sincera,Olindo Rocchio è stato un buon amministratore, che ha dovuto fronteggiare anche momenti molto difficili come quello della frana del 1956. 

"Uno speciale sentimento di umanità e di amore ha caratterizzato la nostra amministrazione", scriveva il Sindaco Rocchio, nel consuntivo dei Cinque anni di amministrazione comunale dal 1951 al 1956, "sempre pronta ad accorrere in aiuto ai bisognosi, preoccupata al massimo di dare pane e lavoro agli operai; si è fatto ogni sforzo e sacrificio per venire loro incontro alleviandone le sofferenze nei momenti tristi, specialmente nello scorso lungo e rigido inverno, a cui, per colmo di sventura, si è aggiunto il disastro della frana, che ha distrutto una delle zone più belle della città, facendo rimanere centosedici famiglie senza tetto… Abbiamo agevolato ed anche aiutato, in rapporto alle disponibilità di bilancio, le istituzioni locali atte ad accrescere il decoro della città, sia dal lato turistico, che da quello artistico".
Olindo Rocchio è stato anche un buon giornalista.Nei suoi articoli,pubblicati sulle pagine di quotidiani e periodici locali, non risparmiò di sollevare problematiche legate soprattutto alla crescita ed al progresso di Vasto, difendendo a spada tratta, a riguardo delle questioni di campanilismo con i cugini lancianesi, la dignità della nostra città.
Gli articoli più significativi, scritti tra soprattutto tra il 1953 ed il 1958, sono stati raccolti dall’autore in un volume e pubblicati nel 1963 per i tipi Arte della Stampa. Un libro molto interessante per conoscere meglio un periodo storico fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra città.
Sepolto nella tomba di famiglia, presso il nostro cimitero comunale, sulla lapide si legge la seguente iscrizione:
QUI RIPOSANO IN ETERNO LE OSSA
DA NON RIMUOVERE
DEL CAV. UFF. DOTT. OLINDO ROCCHIO
CAPOSTIPITE DELLA FAMIGLIA IN VASTO
2.7.1873    21.2.1968
Significativa la frase "da non rimuovere", a dimostrazione del legame e dell’amore per la sua città, da cui non vorrà mai staccarsi, neanche dopo la morte.

Lino Spadaccini


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