domenica 9 febbraio 2020

La "Storie" di Carnevale: una tradizione che continua grazie al poeta Fernando D'Annunzio

Il poeta Fernando D'Annunzio
Una iniziativa che si collega ai fasti del "cantastorie" del Medioevo.


di GIUSEPPE CATANIA

Le "storie" che vengono "canta­te" a Vasto nel periodo del Carnevale hanno origini remote.

Sono componimenti popolari che risalgono al medioevo e venivano recitati nelle pubbliche piazze. Anticamente i "cantastorie" si accompagnavano con uno strumento a corda (il liuto, in preferenza), nella narrazione o cantata in versi di avvenimenti epici, destinati a tramandare ai posteri, la memoria dei valori dell'uonio, le sue gesta.

I primi "cantastorie" si diffusero prima in Spagna con i "Cantares de gesta", di cui sono state tramandate, però, pochi componimenti, mentre più nu­trite sono le "cantate" provenienti dalla Francia con le famose "chanson de geste",
sempre sullo stesso argomento epico-cavalleresco e che trovarono affer­mazione anche in Italia, nel 1600 circa, con le "cantate" accompagnate da uno strumento musicale, che generalmente si basava su di uno stile monodico che ebbe altre forme vocali, come il mottetto o il madrigale.

In Abruzzo, a Vasto in particolare, la "cantata" o "storia" cantata, si diffu­se rapidamente assumendo forme vocali dialettali, con riferimento alle "storie" in versi che narravano fatti, avvenimenti, personaggi e vicende loro legate, accaduti nel corso dell'anno.

Le "storie" presero consistenza nel secolo scorso e numerosi sono stati gli "autori" che, ispirandosi alle "chanson de geste" o alle "cantares de gesta" scrissero autentici componimenti che declamavano e cantavano in pubblico, preferbilnriente durante il clima carnascialesco, anche perché i poemi assumevano spesso una matrice satirica e umoristica.
Vasto ha avuto molti autori delle "storie" e uno fra questi è stato il famoso e indimenticato "Zi Nicole Giangrande" il quale, per tanti anni è stato protago­nista indiscusso con le sue "storie" attese ed accolte con grande entusiasmo e sottolineate da favorevoli giudizi della critica.
Erede delle "storie" del periodo carnascialesco a Vasto è ora il poeta Fernando D'Annunzio il quale, nel solco della tradizione della "cantata", appan­naggio dei "cantastorie" del passato, riesce, ormai da anni, a creare componimenti dialettali ispirati alle vicende della quotidianità, per far rivivere in termini caricaturali, mo­menti di autentica liricità condita da salaci accostamenti satirici, anche perché, come insegna la tradizione, un pizzico di peperoncino "cocente", il famoso "diavoletto", è di rigore quando si vuole insaporare le "storie" dell'anno decorso.
Un patrimonio che Fernando D 'Annunzio ha deciso di raccogliere periodicamente in volume, affinchè non si perda il sapore ed il colore con cui i suoi versi sono confezionati per la gioia degli appassionati delle "storie" e dei cultori delle belle tradizioni popolari vastesi.
GIUSEPPE CATANIA

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