domenica 14 gennaio 2018

CARUNCHIO PAESE DEL DIALOGO

Capacità, entusiasmo e cura degli abitanti per il proprio Paese
di Lucia Desiati
Carunchio, paesino dell’alto vastese, nelle quattro stagioni mostra la sua vera originalità. Le sue
chiese, i suoi antichi palazzi e i suoi vicoletti conducono il visitatore ad una riflessione sulla evoluzione e sulle conquiste dei nostri tempi.

Ma nel ricordo del passato è noto che progresso ed ecologia non sempre hanno camminato insieme ed oggi si avverte la necessità di un forte avvicinamento fra esse. Un dialogo aperto sul passato come ponte per il futuro si nota in questo paese attorno a gesti quotidiani che tessono storie ordinarie e straordinarie di vita vissuta, considerandoli simboli di un modo di essere, quindi della cultura del fare e della cura del proprio territorio.

Si avverte tra gli abitanti una capacità ed un entusiasmo ad aprirsi a tutti i visitatori, per fare comprendere la bellezza del proprio paese che in autunno conduce a meravigliarsi, quando nel bosco cadono le foglie, che in una luce bronzea si adagiano armoniosamente nell’umido terreno.

La neve che in inverno si adagia sul paese rendendolo simile d una scultura di Canova. Ma è nel risveglio della primavera che il turista può respirare un’aria serafica, fortificando corpo ed anima a recepire un forte invito per i vicoli antichi del paese.

E’ anche importante evidenziare l’arte culinaria che sorprende con ricette

tramandate e conservate gelosamente e che dà origine ad una cucina variegata incuriosendo anche il palato del più esigente gastronomo.

Quando Il 18 agosto a Carunchio si festeggia il patrono Sant’Antonio Abate, gli abitanti ed i turisti si vestono di allegria ed in un intreccio di sorrisi e di cordialità ricordano che l’uomo non è un isola.

LUCIA DESIATI

Nessun commento: