martedì 12 dicembre 2017

Parco Muro delle Lame: richiesti numerosi interventi manutentivi

All'inizio di via Trave 35.000 mq per il Parco Diomedeo: ma si farà?

da IVO MENNA  (La Nuova Terra) riceviamo e pubblichiamo 
Parco Muro delle Lame!Da almeno un quindicennio abbiamo posto all’attenzione delle varie amministrazioni comunali la questione del Muro delle Lame, area al di sotto di Via Adriatica, e lo abbiamo considerato unico polmone naturale della città, dove centinaia di vastesi che amano lo sport si allenano anche di inverno con una pista abbastanza precaria, sfuggendo al disastro ambientale e umano delle periferie dormitorio. 

Abbiamo anche proposto un modo semplice per raggiungerlo, poiché appare arduo e pericoloso discendere al di sotto di Palazzo d’Avalos, a causa della forte pendenza e dei vari smembramenti della stradina brecciata che vi accede. Nello stesso tempo avevamo proposto di intervenire sulla scalinata, - (di fronte alla Chiesa di San Antonio) - in pietra di trani, che ha sempre dato segni di cedimenti con le fenditure che si allargano vieppiù, abbattere quei muri di inerti sostituendola con una scalinata leggera di gradini in legno e terra battuta. Alleggerire, alleggerire! Risultato: adesso è chiusa con cancelli di ferro!E che non si ascoltino i consigli che vengono dati ormai è divenuta abitudine.

 Intanto nel 2013, novembre, al di sotto dell’area archeologica di Via Adriatica, di fronte alla chiesa di Sant’Antonio, un evento franoso ci ha colpito nuovamente. La terra inzuppata ha travolto e scatenato la pur forte palificazione a sostegno della passeggiata, lambendo la staccionata realizzata in legno dalla Sovrintendenza ai beni archeologici; lo smottamento di terra ha seppellito la gradinata che conduce ai campi podistici rendendola inutilizzabile. Quando potremo avere la certezza che questa accorciatoia venga ripristinata per uso pubblico?

Per quanto riguarda la area detta pista di atletica, vorrei aggiungere che accanto ad essa esistono da molti anni due campetti da tennis che esteticamente e strutturalmente stonano con la stessa pista, e lo stesso posso dire con sicurezza della inutilità delle tribune che a nessuno spettatore serve perché siamo in presenza di atleti dilettanti che non cercano applausi e consensi, ma solo la funzionalità di una infrastruttura. Tribune di cemento che il comune deve rimuovere utilizzando gli uffici preposti degli ingegneri, e invece creare spogliatoi e docce sanitarie per gli sportivi, naturalmente con un costo adeguato per la utenza, cosi potendo remunerare qualche giovane in cerca di occupazione. Non trascurando in primavera e estate un punto ristoro da far gestire a giovani in cerca di lavoro. Una attenzione molto molto seria sarebbe quella di arricchire di nuove piante di alto fusto stante i cambiamenti climatici in corso. Potrebbe essere una occasione di segnare una netta discontinuità con la passata gestione Lapenna, che nulla e meno di nulla ha fatto per degnamente rappresentare anche gli interessi degli sportivi di atletica. 

Una vera discontinuità con il passato sarebbe l’inserimento di due figure: un botanico e un agronomo per generare un Nuovo Piano Regolatore del Verde pubblico in previsione di realizzare quel sogno del Parco Diomedeo che conta circa 35 mila metri quadri rispondendo così alle alterazioni climatiche e al risanamento di una area abbandonata da trenta anni da ogni amministrazione e decidere di come utilizzarla per fare in modo che il comune possa trarne beneficio economico. 

Altra sollecitazione molto seria rivolgo a questa amministrazione affinchè un sistema di vigilanza tecnologica e anche vigilanza fisica delle forze dell’ordine possano cercare di impedire quel fenomeno inquietante della droga che investe fasce giovanili e che rilasciano dispersi nell’area siringhe pericolosissime per tutti. Risanamento vuol dire attivare interventi pubblici per il bene della collettività. Questo è il senso che vogliamo dare alla cosa pubblica. Il tema del comunicato prossimo sarà l’abbattimento della arena delle grazie opera inutile e dannosa. Citeremo il sondaggio realizzato l’anno scorso sulle pagine di Vastoweb che vedono circa il 50 per cento favorevole all’abbattimento. Non aspettiamo che questa parte della passeggiata di Via Adriatica possa domani subire la sorte della spaventosa frana del 1956.

Vasto 11 dicembre 2017
 Ivo Menna 
Ambientalista storico
Responsabile ONA osservatorio nazionale amianto



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