domenica 17 settembre 2017

Giuliani e Marini, artisti "costieri" al Premio Sulmona inaugurato ieri sera

Cesare Giuliani Ragazza Melanconica
L’artista vastese Cesare Giuliani al 44° Premio Sulmona 2017.


Ieri sera (Sabato 16 settembre 2017) nei locali del Polo Museale Civico Diocesano (ex Convento di Santa Chiara) è stato inagurato il 44° Premio Sulmona 2017 “Gaetano Pallozzi” Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea edizione bimillenario Ovidiano.

Alla cerimonia presentata dalla giornalista Chiara Buccini, è intervenuto Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte.

Il premio ha il patrocinio della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio Regionale, del Comune di Sulmona.

Cesare Giuliani ha presentato "Ragazza melanconica" (olio su tavola 30x40) foto 





Un altro artista "costiero" ha partecipato al Premio sulmonese: Renato Marini di Campomarino.
Di lui
ha scritto Tommaso Evangelista:
Renato Marini ieri sera la Premio Sulmona
"L’elemento cromatico - ha scritto tra l'altro il critico su una precedente mostra -  è sempre il punto di partenza per approfondire un personale mondo creativo in composizioni astratte, basate sulla realizzazione di tasselli geometrici di colore in cui si possono riconoscere, in sintesi, le forme di elementi naturali, geometrici o urbanistici. Ma non bisogna parlare di pura astrazione bensì di una figurazione complementaria antinaturalistica che usa la sintesi come principale poetica. «Io sono astratto con qualche ricordo» diceva Klee di sé stesso. E’ in effetti questa può essere una giusta espressione per descrivere il concetto di astrattismo di Marini, così fortemente connesso alla realtà che determina una reazione emotiva capace di rielaborare e filtrare gli oggetti fino alla loro essenza, fino a farli diventare forme nuove. Le immagini ci vengono suggerite attraverso le associazione che hanno con le strutture contigue ma sono anche espressione di un impulso, quasi sonoro, che proviene dall’interno delle cose. Una visione come scavo lirico nella forma e nel colore nel tentativo di relazionare le figure tra di loro e creare così il moto dal silenzio della sintesi". 
Ecco l'opera di Marini presentata  a Sulmona


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