venerdì 7 luglio 2017

L'arte emblematica di Luciano Tosone (1921-2004)

Ripubblichiamo volentieri questo articolo di Giuseppe Catania su una splendida mostra di Luciano Tosone del 1999. 

di GIUSEPPE CATANIA

Vasto,  agosto 1999.  Desta sempre interesse la presentazione delle opere di Luciano Tosone, tutte ispirate ad una rivalutazione della "materia" in una nuova strutturazione plastica, che possiamo ben definire della "nuova figurazione emblematica".
Tosone, quasi ottantenne, pieno d'un vigore creativo straordinario, trascorsa la parentesi cattedratica dedicata all'insegnamento, ha riservato tutto il suo impegno all'arte pittorica incentrata in una concezione "signica e gestuale" in cui prevale l'impiego di elementi grafici spesso contrassegnati da stesure di ampie superfici cromatiche.

Ne ha dato una dimostrazione nella mostra alla Sala Vittoria Colonna di Palazzo D" Avalos, con allestimento di Domenico Ren-zetti e l'ausilio di Raffaele Bernardini.

Scorgiamo in Tosone soprattutto una profonda concettualità filosofìca, tesa essenzialmente al recupero di valori estetici ed architettonici ormai perduti.

In effetti. Luciano Tosone riscopre, con freschezza e genuinità decorativa, nelle grandi tele, lo splendore del paesaggio che, seppure "costruito" idealmente, ripercorre il tracciato formativo denso di significato umano.

E questa "umanizzazione" paesaggistica diventa emblematico intento di essere costantemente aderente alla volontà compositiva accostata ad una spazialità limpida dove protagonista è la forma in cui, soprattutto, l'elemento grafico è sapientemente modulato. L'uomo, l'ambiente, la natura contrassegnata da nodosi alberi d'ulivo in prevalenza, altri non sono che la visione quasi fosse penetrazione del mondo circostante, per rilevarne il mistero, alla ricerca del segno genuino da contrapporre alla dissoluzione visibile. Tosone, infatti, intende riproporre una "visione" limpida della natura in cui emergono aspetti ben modulati cromaticamente per delimitare le raffinate composizioni, allo scopo di superare gli effimeri postimpressionistici.



Infatti, nella pittura di Luciano Tosone si scoprono taluni aspetti decorativi che si discostano dalla classica ripartizione simmetrica della composizione legata al rigore calligrafico, che possiamo accostare alla spiritualità ed alla formazione professionale dell'artista e che trovano ragione nel suo profondo modo di interpretare, nella caratteristica velocità di espressione intellettuale, non solo concettualmente, condizionamenti psicologici.

Ma, in Luciano Tosone prevale il concetto di ricerca strutturale in cui l'elemento calligrafico bene si amalgama alla figuratività arricchita da un marcato cromatismo che gli consente una chiara articolazione nella rappresentazione netta e ben definita, in una dimensione atmosferica arricchita da una profondità spaziale che ne esalta la valenza volumetrica. E nella prospezione volumetrica la collocazione dell'elemento umano concorre a rendere omogeneo l'impianto pittorico carico di vibrazione di impulsi cromatici definiti, frutto di una meditata ricerca dei valori essenziali e propri della percezione visiva, anche se talvolta, si è indotti a ritenere che la figurazione di Luciano Tosone appaia surrealisteggiante, ma contrassegnata, marcatamente, da una robustezza compositiva.

Giuseppe Catania

PER APPROFONDIMENTI


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