mercoledì 7 giugno 2017

QUANDO D'ESTATE I BAMBINI VENIVANO ALLA "COLONIA MARINA" (4^ di 4 puntate)

LA COLONIA DI DON NICOLA DI CLEMENTE E LA VISITA DEL PREFETTO

di LINO SPADACCINI

La mattinata del 13 agosto del 1957 il Prefetto di Chieti, Carlo Benigni, visita le colonie marine di Vasto per rendersi conto delle condizioni in cui vengono ospitati i tanti ragazzi vastesi e provenienti dai centri vicini ed anche da fuori regione.
Ad accogliere ed accompagnare nella visita l'illustre ospite, l'on. Remo Gaspari, il Sindaco di Vasto Idiano Andreini, il vice Sindaco Roselli, don Giovanni Pellicciotti e, naturalmente, don Nicola Di Clemente, parroco di S. Maria Maggiore e presidente dell'Opera Diocesana di Assistenza.
Dopo la visita, il Prefetto si è congratulato con don Nicola ed i suoi collaboratori "per la
organizzazione e l'ottima salute dei piccini affettuosamente assistiti non solo fisicamente, ma anche moralmente".
Ogni bambino ha ricevuto personalmente dalle mani dell'illustre ospite un piccolo dono.
Successivamente il Prefetto Benigni ha visitato i ragazzi della numerosa colonia della Capitanata diretta dalla sig.ra Maria Siani e dalle sue collaboratrici.
"Accolto da canti e da applausi", si legge sulle colonne de Il Messaggero, "il Prefetto ha baciato caramente il fanciullo Francesco De Palo, che ha rivolto un affettuoso saluto al Capo della provincia. Ordine e pulizia regnano scrupolosamente in tutte le camerate delle Scuole elementari, dove è ospitata la Colonia e con piacere è stato notato che la infermeria è vuota".
Nella stessa occasione il Prefetto ha avuto un incontro cordiale con l'industriale Carlo Della Penna, tornato dall'Argentina per le vacanze estive, fondatore dell'Asilo d'infanzia.
Le colonie sono andate progressivamente scomparendo. Se un tempo erano soprattutto i comuni o le associazioni, soprattutto cattoliche, ad organizzarle, dietro pagamento di un minimo contributo, diventando una forma di assistenza sociale per tutti coloro che non potevano permettersi una vacanza, oggi sono davvero in pochi i comuni che offrono questo servizio e, comunque, per un numero limitato di partecipanti. Resistono ancora i campeggi estivi organizzati dalle parrocchie oppure dalle grandi ditte private per i figli dei loro dipendenti, in centri attrezzati o comode strutture alberghiere, se non addirittura in divertenti parchi acquatici, come è il caso nella nostra zona.


Lino Spadaccini 















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