Prima
della partenza, don Gianfranco, parroco della cattedrale di S. Giuseppe, ha
celebrato la S. Messa nella chiesa del Carmine, dove anticamente sorgeva la
chiesa dedicata a S. Nicola degli
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Schiavoni, ed ha spiegato il significato del pellegrinaggio ed i simboli legati ad esso: la croce, la stessa usata da oltre trecento anni; il bastone, adornato da rami con le foglie aghiformi o altri fiori freschi, a cui è fissato anche un ombrello; infine, la bisaccia (la visàcce), dove i pellegrini portano l'essenziale per il viaggio e che dovrà essere sempre aperta per essere pronta a condividere ogni cosa con i fratelli e le sorelle che si incontreranno lungo il cammino.
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Schiavoni, ed ha spiegato il significato del pellegrinaggio ed i simboli legati ad esso: la croce, la stessa usata da oltre trecento anni; il bastone, adornato da rami con le foglie aghiformi o altri fiori freschi, a cui è fissato anche un ombrello; infine, la bisaccia (la visàcce), dove i pellegrini portano l'essenziale per il viaggio e che dovrà essere sempre aperta per essere pronta a condividere ogni cosa con i fratelli e le sorelle che si incontreranno lungo il cammino.
Dopo
la consegna ad ogni partecipante del "Credenziale di San Nicola", quasi
una carta d'identità del pellegrino, dove verranno registrate tutte le tappe toccate
durante "la via Nicolaiana", e dopo la consegna degli altri simboli,
i fedeli, si sono messi in cammino verso Porta Nuova, per prendere l'autobus
che li accompagnerà verso la prima tappa, a San Marco in Lamis, presso il
Santuario di Stignano, da dove proseguiranno a piedi fino a raggiungere il
Santuario di San Matteo.
Domani
i pellegrini proseguiranno per Monte Sant'Angelo, per la visita alla grotta
dell'apparizione di San Michele Arcangelo, e per la celebrazione del rito del
perdono. Questo antico rito è anticipato da un breve atto penitenziale, dopodiché
ogni pellegrino si avvicina in ginocchio davanti alla croce e dopo averla
baciata si alza e chiede perdono ad ogni compagno dandosi la mano e baciando il
dorso della mano, dicendo: Perdono,
fratello. L'altro risponde: sii
perdonato, fratello. Al termine della preghiera conclusiva di ringraziamento,
il crociferaio passa davanti ad ognuno dei pellegrini e fa baciare la croce, mentre
il priore invoca la benedizione ed invita a continuare il cammino.
Il
3 maggio il gruppo partirà per Manfredonia e sosterà presso il santuario di San
Michele, dove avverrà l'Invocazione del SS. Nome di Gesù e l'adorazione della
croce. In questo giorno, infatti, la chiesa ricorda la solennità del Legno
della Croce. Così anche i pellegrini in marcia verso Bari, solennizzeranno
questo giorno, attraverso un'antichissima pratica: l'invocazione del nome di
Gesù. Si raccolgono venti piccoli sassi e con in mano la corona del rosario,
per ogni sassolino, si scorrono i cinquanta grani pronunciando il nome di Gesù.
Il
giorno successivo, dopo una visita al Santuario della Madonna dello Sterpeto, i
pellegrini arriveranno a Barletta, presso la Cattedrale di S. Maria Maggiore.
Il
5 maggio è previsto l'arrivo a Molfetta dove avverrà la celebrazione del
secondo rito del perdono.
Le
ultime tappe saranno quelle di Giovinazzo, dai frati cappuccini, Santo Spirito
e Bari, con arrivo previsto il 7 maggio, dove avverrà anche il terzo rito del
perdono.
Il giorno successivo, festa di San Nicola, vedrà la partecipazione di
migliaia di pellegrini proveniente da tutta Italia e dall'estero, che
parteciperanno con devozione alla processione del Santo Taumaturgo. Agli oltre
venti pellegrini che stanno compiendo, non senza fatica,
questo percorso di fede a piedi, si aggiungeranno gli altri vastesi (per un
totale di circa cento fedeli), che giungeranno al capoluogo pugliese in
autobus.
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