lunedì 22 maggio 2017

Porti in cerca di corridoio; un'attenta analisi di Mauro Ferrara

QUALE FUTURO PER PUNTA PENNA?


L’eco lontana degli splendori delle repubbliche marinare attira ancora i crocieristi dell’Adriatico. Venezia (1,6 milioni di passeggeri l’anno scorso) e Dubrovnik/Ragusa (800mila) le più frequentate, la
seconda come tappa di transito, la prima come meta di approdo o partenza.
Rimuovendo i ricordi di antiche rapacità raccontate da Serafino Razzi, dopo la movimentata notte tra il 29 e il 30 agosto 1576: due «fuste turchesche» si presentano a mezzo miglio dalla costa del Vasto; 300 archibugieri scendono alla marina per il benvenuto; i corsari saccheggiano una nave abbandonata «venuta di Schiavonia» e alzano «la bandiera del riscatto»; risposta: «per suspizion di peste non si potea riscattare né le robe, né il legno»; i turchi affondano la nave e vanno via. Ma, prima, liberano i cavalli a bordo, che nuotando vengono a riva: unici a guadagnarci.
E Razzi puntigliosamente annota: « …  i carissimi signori Viniziani per essere istata, come dicono, data loro dalla Chiesa la guardia del Golfo Adriatico, non permettono, per quanto possono, che altri legni armati ci siano tenuti fuori dei loro … è fama tra questi popoli che le galee Viniziane a bella posta lascino entrare le fuste nimiche nel Golfo acciò che poi cariche di preda nell’uscire diano loro nelle mani, e, prendendole e somergendole, la roba sia tutta loro» (Vita in Abruzzo nel Cinquecento, Adelmo Polla Editore, 1990, pagg. 86-87).
Le informazioni più dettagliate della documentazione pubblicata della Conferenza su Il Corridoio Est-Ovest nella portualità della Macro Regione Adriatica, 27 Marzo 2017 sono sul traffico passeggeri (da Francesco di Cesare, Risposte Turismo slides SU MARITIME TOURISM IN ADRIATICO, vedi http://www.confindustria.chieti.it/trasporti-e-logistica-vedi-tutti/16-trasporti-e-logistica/7323-report-convegno-il-corridoio-est-ovest-nella-portualita-della-macro-regione-adriatica-del-27-marzo-2017-pescara).
E sono di tenuta sul lungo periodo. Tra il 2007 e il 2016 il crocerismo segna un grande boom di Asia, Australia e Nuova Zelanda, un calo di Caraibi, Alaska e mercati vari, una buona tenuta dell’Europa e del Mediterraneo.
Nel  Mediterraneo  c’è crescita nella parte Ovest, calo lieve nell’Adriatico, più sensibile  nell’Est (anche per le vicende belliche). Nell’Adriatico  l’Abruzzo è la regione a più bassa intensità di turismo via mare.  Veneto, Puglia,  Dalmazia centrale e Corfù  ai livelli massimi. Il collegamento diretto tra Pescara e la Dalmazia c’è stato nel 2015, i movimenti con le Tremiti sono più consistenti nel più vicino Molise .
Diminuisce vistosamente, purtroppo,  l’incidenza economica dei movimenti turistici. In due anni si stimano oltre 110 milioni di euro di ricadute in meno (40 solo a Venezia). È sempre un settore che chiede pace e prosperità per crescere.
Meno dettagliate le informazioni pubblicate sul traffico merci e sul focus del Convegno, il Corridoio Est-Ovest (v. Gianluca Ravasini, Confindustria Chieti, Segreteria Sezione Energia, Trasporti e Logistica, Report del Convegno).
Chiara la logica sistemica che deve integrare tutto l’insieme «di "sistemi portuali", e poi "di sistemi di quadranti logistici" quali porti, interporti e terminal intermodali, i collegamenti di ultimo miglio ferroviari e gli allacciamenti tra questi e le Reti Ten T...» (G. Ravasini, Report del Convegno).
Come anche gli ambiti di attuazione delle policies: «la semplificazione delle procedure per facilitare il transito di merci e passeggeri, la promozione di centri decisionali strategici rispetto all'attività di porti e la riorganizzazione amministrativa … » (G. Ravasini, Report del Convegno).
Meno definite le aree economiche e territoriali interessate (la Regione Macro Adriatica con indirizzi definiti nella Macro Regione Adriatica-Jonica o con indirizzi propri? La "macro regione mediana" comprendente anche Marche e Toscana o con solo Abruzzo e Lazio?). E meno chiari anche i contenuti della riorganizzazione amministrativa, come descritto nel Report: «Dal dibattito, molto partecipato, è emersa l'importanza della collaborazione e dell'alleanza fra le due Autorità di Sistema Portuale intervenute [Ancona e Civitavecchia, ndr] auspicando un accordo pragmatico con il solo fine dello sviluppo ed indipendentemente dalle aggregazioni dei porti così come nello spirito della riforma delle autorità portuali. … Essere oggi all'interno di un unico distretto, un unico Sistema Portuale, rafforza tutti, anche i porti abruzzesi» (G. Ravasini, Report del Convegno).
Qualche domanda è inevitabile: la proposta della Regione Abruzzo del Corridoio Est-Ovest, da Barcellona a Ploce, con i porti di Pescara e Ortona sotto l’Autorità di Sistema portuale facente capo a Civitavecchia è scivolata in secondo piano? E così anche la richiesta dell’inserimento del porto di Civitavecchia nella rete europea core e di quello di Ortona nella rete comprehensive?.
Finché si resta nel generale delle macro aree che si incrociano, dei flussi con i Balcani o con il Mediterraneo Est e Sud, l’impressione è che vinca la caratura, la massa critica.  Può capitare come a don Mattia Mattiùle: rincasando di notte non poteva accedere al corridoio di casa, perché non ritrovava lu quavìute.
D’altro canto, gli scenari strategici richiedono un’organizzazione a regime. Se «si auspica, quanto prima, la piena operatività dei Comitati di Gestione delle Autorità di Sistema Portuale» (G. Ravasini, Report del Convegno), vuol dire che ancora non c’è.
Nel frattempo, il Porto di Punta Penna ha avuto un bell’incremento di traffici (+70%) nel I trimestre rispetto al 2016. Una buona notizia, soprattutto per chi ci lavora. Se fosse così anche a Ortona e Pescara, sarebbe ottima. Le scelte d’investimento si fanno sui trend di lungo periodo: prima si comincia con una congiuntura favorevole, meglio è . 
È alquanto sorprendente, infine, con programmi di vasto orizzonte in giro, che non ci sia, tra Unioncamere Abruzzo, Aspo, Regione (o anche, con uno sforzo extra, Confindustria o qualche Sindacato), nessuno che raccoglie e mette in rete i fogli elettronici con i dati aggiornati, a classificazione  grezza, dei movimenti delle merci per ciascun porto abruzzese. Una base elementare, ma indispensabile, di osservatorio. Più facile un'autostrada del mare?
Mauro Ferrara



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