lunedì 15 maggio 2017

L’ASSOCIAZIONE VASTESE DELLA STAMPA HA FESTEGGIATO I 60 ANNI DI FONDAZIONE TRA RICORDI E NUOVI MEDIA

L'intervento del presidente nazionale dell'Ordine  dei Giornalisti Nicola Marini
di LUIGI MEDEA

Sabato 13 maggio 2017 l’Associazione Vastese della Stampa ha festeggiato i 60 anni di fondazione. Un importante traguardo che costituisce un vero primato nella storia delle associazioni o circoli di stampa, presenti sul territorio nazionale
(molti dei
quali hanno chiuso dopo alcuni anni di attività). A dare maggiore rilevanza all’evento sono intervenuti il Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Italia, dott. Nicola Marini, originario di Avezzano e il Presidente regionale dell’Ordine, dott. Stefano Pallotta.

L’evento ha avuto due distinti momenti celebrativi. Innanzitutto un convegno, che si è tenuto nel Salone della Pinacoteca di Palazzo D’Avalos sul tema “I 60 anni dell’Associazione Vastese della Stampa tra ricordi e nuovi media” , alla presenza del sindaco Francesco Menna, del Presidente del Consiglio Giuseppe Forte, del delegato alla Cultura Elio Baccalà, dei soci giornalisti, dei rappresentanti della sezione vastese dell’Associazione Nazionale Carabinieri e di alcuni studenti.

E’ stato impegno del cav. Giuseppe Catania, Presidente dell’Associazione, introdurre i lavori con un incisivo intervento.

“L'Associazione Vastese della Stampa – ha esordito Catania - com­pie 60 anni, essendo stata costituita il 15 maggio 1957. E’ sorta per iniziativa dell'avvocato Antonio FangheIla, allora corrispondente de Il Giornale l'Italia. E’ subentrato poi il dott. Ugo Talamazzi, corrispondente del settimanale L'Amico del Popolo e, quindi da me, allora corrispondente del quotidiano IL TEMPO, dal 1957 al 1983. Si avvertiva allora la necessità di so­stenere l'attività dei giornalisti locali e del circondario, attraverso un'azione di promozione e valorizzazione della loro personalità, non solo favorendo il rispetto della deontologia professionale, la dignità,1'obiettività, la difesa della libertà di stampa, presupposti indispensabili che costituiscono il basilare fondamento su cui ogni operatore dell’informazione poggia la sua personalità ed il suo compito a servizio della collettività”.

Catania ha continuato parlando della figura del giornalista e della necessità “di sviluppare la sua professione mediante la formazione tecnica, che è frutto di impegno e di esperienza quotidiana, di alto senso di responsabilità”.

“Al giornalista – ha sottolineato poi Catania - incombono compiti molto complessi, quali, ad esempio, la rigorosa osservanza della dignità profes­sionale che ha la sua traduzione nel non abdicare mai alla libertà di informazione e di critica e, soprattutto,non cedere a sollecitazioni di parte che possono compro­metterla. Al giornalista, però, debbono essere anche accordate delle garanzie, perché è compito della collettività assicurare libertà alla stampa, non solo sul terreno delle enunciazioni teoriche e giuridiche, ma anche sul piano pratico delle esigenze quotidiane e sottrarre la stampa al pericolo di condizionamento ad opera di forze esterne, ovvero alla alternativa tra condizionamento ed asfissia. Questo perché il giornalismo è un servizio pubblico; sì, ma non deve essere manovrato dall'ente pubblico, come avviene nei paesi a regime totalitario. Il giornalista è libero quando viene posto nella condizione di poter servire la verità”.

E’ seguito il saluto del Sindaco Menna che, dopo aver sottolineato quanto “sia preziosa per la democrazia la professione dei giornalisti”, ha voluto consegnare a Catania, Pallotta e Marini l’omaggio di alcuni libri.

Ha preso, quindi, la parola il Presidente regionale Pallotta che ha subito precisato l’importanza dello studio e della formazione, perché “giornalisti non si nasce, ma si diventa”. Pallotta ha poi affrontato sia il problema dell’accesso dei giornalisti nel mondo del lavoro, accesso che deve diventare un processo democratico e non sottostare alle imposizioni degli editori, sia il problema della precarizzazione della professione di giornalisti, sia la necessità di recuperare la qualità contro una informazione standardizzata. Rivolto ai giovani presenti il Presidente Pallotta ha concluso: “Ricordatevi che fare giornalismo non è facile”.

L’intervento del Presidente Marini ha fatto innanzitutto il punto sull’attuale situazione che è vissuta dai giornalisti a livello nazionale con un 65,5% di essi che svolgono un lavoro freelance, che in realtà corrisponde a un vero e proprio precariato. Ha poi evidenziato il fatto che la rivoluzione digitale non ha portato nuovi posti di lavoro e infine ha richiamato l’importanza della libertà di stampa “bene di cui non si può fare a meno” e dell’impegno formativo per tutti i giornalisti, che non deve essere inteso come un fastidio ma come una crescita culturale.

Il secondo momento della Festa dei 60 anni si è svolto presso un ristorante della città, con una fraterna conviviale, che si è conclusa con la torta e il brindisi augurale. Per l’occasione è stata stampata una “brochure” con le notizie storiche più importanti dell’Associazione Vastese della Stampa, la cui vitalità “rispecchia la costante e vivace realtà giornalistica della città, dimostrata oggi dalla presenza di numerosi siti internet di informazione locale; ed in passato da numerosi periodici e redazioni di quotidiani, radio e Tv locali”.

LUIGI MEDEA











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