sabato 6 maggio 2017

Giuseppe Suriani e la sua "Monteodorisio nel cuore": un omaggio alla memoria degli avi

La copertina del volume
La storia e la cultura del borgo tramite le suggestive immagini contenute nel volume Monteodorisio nel cuore" (Cannarsa, 1995)

di GIUSEPPE CATANIA

Nel percorrere le vie del mondo Giuseppe Suriani ha conservato sempre un profondo affetto per Monteodorisio. Proteso a
spingersi oltre il visivo, affidando la propria intuizione artistica al colpo d'occhio dell'obiettivo, alla ricerca di emozioni nel cogliere le inedite, immagini della nostra civiltà, egli non ha mai tralasciato il prediligere la terra degli avi, dove ha trascorso l'infanzia.

Qui, infatti, affiorano suggestioni paesaggistiche cariche di soffusi cromatismi di sorprendente effetto, colte da intuiti spontanei propri del gusto del giornalista aduso a narrare, con supporto culturale, il mondo, con l'interpretazione di impronte cariche di lirismo impressionistico. Sorprende, inoltre, che, attraverso la fotografia, Giuseppe Suriani abbia voluto "scrivere"pagine ricche di iridescenze che il tempo aveva offuscato, ma che riaffiorano ora con poetica nostalgia, quasi indissolubile retaggio d'una intramontabile tradizione popolare.

In questo libro Suriani affida alle immagini l'amore verso Monteodorisio, linfa passionale di un uomo che è anche custode della fedeltà ai valori umani.

Nelle sue fotografie rivive la statica maestosità di Monteodorisio, dei monumenti carichi di millenaria storia, delle antiche pietre che, imperterrite, sfidano l'ingiuria del tempo. Quale una finestra chiusa sul cui davanzale sbocciano timide e tremule corolle. Anche gli spazi infiniti, che fanno da quinte alle vecchie case ed al susseguirsi delle dolci valli che si scoprono dal borgo, raggiungono un gusto artistico nella discorsività fotografica.

E sembra che oltre il divenire del tempo, restino ancora intatte le memorie della storia, dell'arte, della cultura, del folklore, pur nella maestosità di quelle pietre statiche narranti la civiltà di un popolo saggio e laborioso.

Vuole essere anche la riscoperta degli echi captati dall'obiettivo fotografico, per rendere omaggio alla memoria degli avi che hanno saputo edificare saldi pilastri su cui poggia la civiltà in cui viviamo.

Giuseppe Catania

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