sabato 27 maggio 2017

Due foto dei quadri di un tempo, affissi negli spazi vuoti della cappella di San Teodoro

In attesa del restauro delle opere d’arte
OFFERTA DA ROTARY CLUB DI VASTO LA RIPRODUZIONE DI DUE QUADRI UN TEMPO AFFISSI NELLA CHIESA DI SAN TEODORO
Una interessante iniziativa è stata intrapresa dal Rotary Club di Vasto sul piano culturale, iniziativa
che è stata presentata Giovedì 25 maggio, presso la Chiesa di S. Teodoro, dal Presidente del club, Gen. Gianfranco Rastelli, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni interessate, di don Giovanni Pellicciotti, parroco emerito di S. Giuseppe, e di alcuni devoti del Santo Martire.

“ Il Rotary Club di Vasto, – ha sottolineato Rastelli - nel suo ideale del servire, ha avuto modo di ascoltare la voce, proveniente dall’Associazione dei Vigili del Fuoco in congedo e dalle locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma, desiderosa di recuperare e riaprire la Chiesa di San Teodoro, sita in via San Francesco d’Assisi in Vasto. Nell’incoraggiare l’attività di restauro delle opere d’arte, che un tempo ornavano le pareti del tempio, ha offerto la riproduzione fotografica di due quadri, un tempo affissi alle pareti laterali della Chiesa, quale inizio propulsore di un percorso volto alla raccolta fondi per la realizzazione del recupero delle tele. Il meticoloso lavoro è stato fatto con competenza dal foto-illustratore Federico Dessardo”.

Ha preso, poi, la parola don Giovanni Pellicciotti, che ha spiegato il significato del nome di San Teodoro (dono di Dio) e le scene rappresentate nei due quadri (la Natività e Gesù tra i dottori del Tempio).

Ricordiamo che, secondo quanto è scritto nella Storia di Vasto" di Luigi Marchesani, il corpo di San Teodoro Martire giunse a Vasto il 4 dicembre del 1751 e fu accolto solennemente dalla comunità ecclesiale della Collegiata Insigne di San Pietro ed acclamato Patrono dal popolo radunato nell'area di Porta Nuova.

L'urna del Santo fu condotta processionalmente nell'omonima Chiesa, ubicata nell'odierna Via San Francesco d'Assisi, e, nel secolo scorso, spostata presso l'Altare del transetto destro della Chiesa del Carmine. Poi, nel 1827, fu scelto San Michele Arcangelo come nuovo santo protettore della città.

Nel dettaglio, il feretro del Santo, vestito da guerriero, giunse da Roma il 4 dicembre 1751, avendolo ottenuto Carlo De Nardis. Dopo aver sostato per qualche ora nella cappella della Madonna delle Grazie, fu portato processionalmente per essere introdotto con solenne ingresso nella città. Alla cerimonia presero parte la confraternita della SS. Collegiata di S. Pietro, la congregazione della SS. Annunziata e quella di S. Antonio di Padova, i padri di S. Domenico e quelli di S. Francesco e tutti i Canonici dell'Insigne Collegiata di S. Pietro.

Inizialmente l'urna del Santo era conservato sull'unico altare dell'omonima chiesa situata in vìa S. Teodoro (un tempo strada de' Forni, ora via S. Francesco d'Assisi), fatta costruire nel 1734 da Carlo De Nardis.

La cappella era lunga palmi 37 e larga 17, e oltre alla festa di S. Teodoro, si celebrava anche quella della Vergine Addolorata. Caduta in rovina, la chiesa venne chiusa al culto, mentre il corpo del Santo fu trasferito nella chiesa del Carmine, dove ancora oggi si trova.

Dopo tanti anni si sono riaperte le porte della chiesa di San Teodoro, nel centro storico di Vasto. Grazie soprattutto all'impegno dell'associazione Vigili del fuoco in congedo,guidata da Antonio Ottaviano, è stato possibile ripulire la cappella di San Teodoro e avviare alcuni lavori di risistemazione.
LUIGI MEDEA







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