domenica 2 aprile 2017

Dal taccuino di Angelo Del Moro: QUI COMANDO IO

QUI  COMANDO  IO
di Angelo  Del  Moro
Molti  italiani  sono cresciuti  nella Monarchia   e nella Repubblica,  nel  boom economico,  nella nascita dell'Europa,  nell'Italia imperialista,  hanno vissuto  la storia di  un  Paese e sono in grado di   raccontarne il  bene ed  il  male:  possono giudicare,  possono esprimere la loro opinione.  La loro esperienza è tale da giustificare  i giovani che fuggono dal loro Paese perché non vedono più  il futuro e neppure il  presente. Gli altri  non  possono fuggire  perché  la loro età li costringe a rimanere,  ma non  rinunciano a combattere  per tutti,  in un  Paese ostile che non  li considera   più  cittadini
 ma semplicemente sudditi.  Combattono contro  un  Fisco opprimente, una burocrazia assurda,  balzelli che non rispondono a nessuna logica se non quella del "Qui comando io",   leggi  insensate e   mille difficoltà quotidiane, nell'età in cui  dovrebbero avere  solo serenità e certezze.  Molti  italiani  ricorderanno che  le  mire  imperiali del fascismo si  basavano sull'alleanza con i jihadisti .  Furono sancite con  il  dono al  Duce della spada dell'Islam,  come  ricordano Ciancarlo Mazzuca   e   Gianmarco Walch, in un libro intitolato "Mussolini e i  musulmani. Quando l'Islam era amico dell'Italia"    (Mondadori,  pp. 150, euro  19).   Ne consegue che le radici   della nostra politica a favore della Mezzaluna risale   al  regime fascista. Quindi  se  l'Italia oggi  è filomusulmana la colpa è del  Duce.
Vasto. 19.  03.  2017

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