giovedì 20 aprile 2017

Concessioni balneari: un rebus da risolvere, la categoria chiede una proroga di 30 anni

Assobalneari Italia ha richiesto audizione in Commissione. 
di GIUSEPPE CATANIA
Si preannunzia una estate rovente per le concessioni balneari.
Infatti, la Corte di Giustizia Europea ha bocciato il termine dl proroga delle concessioni, ritenuto in contrasto con la direttiva Bolkstein. In seguito della sentenza dell'UE i contratti hanno scadenza nella data che sarà fissata dal governo italiano nella legge quadro con la quale si attuerà la riforma nel settore.
Se il governo ritarderà l'applicazione scatterà, da parte di Bruxelles la procedura d'infrazione.

Intanto le associazioni di categoria hanno richiesto una proroga trentennale per le attuali concessioni, ma secondo la direttiva europea, così come recepita nel 2010, stabilisce che le concessioni demaniali debbano essere rinnovate mediante una gara pubblica cui potranno partecipare anche operatori stranieri.

L'estate "rovente" è che, così come previsto, il governo intende fissare canoni più alti. Pertanto, in attesa, le spiagge corrono il rischio di passare sotto il controllo delle grandi multinazionali e che gli attuali concessionari saranno costretti a chiudere, anche se verrà loro riconosciuta una indennità per gli inverstimenti realizzati.

Un autentico rebus da risolvere!

Ogni giorno c'è una protesta dei titolari di concessioni. 

Oggi c'è un comunicato dell'ASSOBALNEARI, che pubblichiamo integralmente.
Ddl “Revisione e riordino del demanio”: Assobalneari Italia ha richiesto audizione in Commissione.
Il 20 aprile la seconda seduta delle Commissioni congiunte Finanze e Industria della Camera. Ribadita la richiesta da parte di Assobalneari di una proroga di 30 anni.

Nei giorni passati grande mobilitazione degli operatori demaniali.

«Auspichiamo di poter spiegare approfonditamente, e con documentazioni originali, alle Commissioni parlamentari competenti, l'attuale funzionamento delle concessioni demaniali nei paesi diretti concorrenti dell'Italia, perché si possa finalmente fare chiarezza sulla situazione. Confidiamo che si possano così recepire le istanze del nostro settore e difendere gli interessi nazionali»; questo quanto dichiara Fabrizio Licordari, Presidente nazionale di Assobalneari Italia, ribadendo la richiesta di essere ascoltato in Parlamento.

Il prossimo 20 aprile giungerà, infatti, in seconda seduta all'esame della Commissione Finanze e della Commissione Industria della Camera dei Deputati, il Ddl delega di “Revisione e riordino del demanio”, con l’ audizione delle Regioni.

«Contro l'approvazione del disegno di legge si è mobilitata l’intera Assobalneari Italia insieme alle altre principali associazioni di categoria aderenti a Confindustria, Assomarinas (Porti Turistici) Assitai (Campeggi) Confindustria Alberghi. In un documento congiunto abbiamo denunciato lo svantaggio competitivo che i concessionari italiani verrebbero a subire se il decreto fosse approvato – spiega Licordari - Esso di fatto certifica le evidenze pubbliche e consentirebbe ad operatori di altri paesi concorrenti di acquisire, tramite gara, la gestione delle nostre spiagge, senza che vi sia per le imprese italiane la possibilità di fare altrettanto in altre aree costiere d’Europa; come la Spagna, il cui governo ha prorogato le concessioni demaniali da un minimo di 30 a un massimo di 75 anni, o come il Portogallo, dove già dal 2007 è stato istituito il diritto di preferenza per il concessionario uscente con concessioni fino a 75 anni».

Per porre rimedio a questa grave asimmetria, Assobalneari Italia ha richiesto un’audizione presso le Commissioni parlamentari Finanze e Industria riunite, per illustrare la necessità che l'Italia approvi almeno una proroga di 30 anni delle concessioni per essere alla stregua dei paesi iberici.

“Vogliamo fare comprendere che se vogliamo sviluppare il turismo costiero nazionale non possiamo immaginare, in un mercato moderno e occidentale, che si possano sviluppare aziende con una scadenza. Il nostro Governo ha il dovere di difendere le proprie imprese, i propri imprenditori, l’ occupazione ed il prodotto Italia che noi rappresentiamo legiferando a tutela delle Imprese e non dandole in pasto a regole partorite da Euroburocrati che difendono interessi economici che non collimano con i nostri. Nei giorni scorsi come Assobalneari abbiamo presenziato ad incontri che si sono tenuti a Bari, insieme ai vertici di Assomarinas e Federturismo, ma anche a Pisticci in Basilicata, a Catania e Lipari in Sicilia, a San Benedetto del Tronto e Porto San Giorgio nelle
Marche, a Rapallo in Liguria e a Forte dei Marmi in Toscana. In tutti gli incontri si è registrata una folta partecipazione, e da parte degli imprenditori presenti, una totale condivisione alla linea di Assobalneari Italia. Abbiamo registrato un unanime consenso alla posizione che con fermezza stiamo portando avanti per difendere e tutelare non solo le imprese balneari italiane, ma tutto il sistema turistico costiero nazionale. Per questo motivo chiediamo di essere ascoltati in Commissione per fare presente al Parlamento le istanze di tutti quegli imprenditori con i quali ci siamo confrontati direttamente, per manifestare i bisogni di un’intera industria italiana che rischia di essere fortemente danneggiata».
Contatti: Fabrizio Licordari cell. +39 338 5779380

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