martedì 7 febbraio 2017

La famiglia "cosa buona", dice padre Eugenio in un opuscoletto

IN UN OPUSCOLETTO DONATO AI FEDELI PADRE EUGENIO DI GIAMBERARDINO APPROFONDISCE IL TEMA DELLA FAMIGLIA
Sono sempre interessanti le iniziative offerte dal Parroco dell’Incoronata, Padre Eugenio Di Giamberardino, alla Comunità per aiutarla nel cammino di fede. Anche quest’anno, infatti, tanti fedeli hanno nelle loro case il Calendario Francescano, preparato sia con notizie sulla vita attiva da
svolgere mese per mese nei campi, in giardino e negli orti, sia con gustose ricette e frasi celebri da leggere, sia soprattutto con edificanti episodi della vita di Padre Pio e di brani evangelici da meditare.

Ma lo stimolo maggiore alla lettura e alla attenta riflessione è possibile farlo grazie a un opuscoletto che Padre Eugenio ha regalato alle famiglie, dove viene approfondito il tema importante e attuale della famiglia, come “cosa buona”.

Scrive Padre Eugenio: “Tra la visione cristiana e quella atea o laica della famiglia ci sono numerose differenze. Il termine laico nel contesto sociale attuale indica chi segue un atteggiamento filosofico, politico e sociologico che propugna la totale separazione tra Stato e Chiesa, cioè l’assenza di interferenze religiose o confessionali, dirette o indirette, nell’ambito legislativo, esecutivo e giudiziario di uno Stato e più in ge­nerale nella vita civile di una comunità umana e nei suoi aspetti di obbligatorietà. Nella visione atea della famiglia non si fa distinzioni tra coppie sposate in chiesa o in municipio, coppie di fatto, sia etero che omosessuali. Per gli atei l’amore è eterno... finché dura, o meglio fin quando i partner lo fanno durare con la loro reciproca attrattiva. Il matrimonio per i laici non fa riferimento a Dio e ai valori spirituali, a cui non credono, ma per loro la vita coniugale è un affare privato, al quale sia la Chiesa che lo Stato sono pregati di non intromettersi. La vita affettiva per i laici è incentrata sulla libera scelta di un partner e di una relazione incentrata sulla soddisfazione affettiva e sessuale, finalizzata solo alla felicità terrena. Per i laici la vita umana, come quella delle piante e degli animali, è un processo biologico”.

“Mentre per i cristiani – sottolinea il Parroco - la vita delle persone, generata dai genitori e creata da Dio, inizia dal momento del concepimento e dura fino alla morte, per i laici un figlio acquista i diritti della specie umana solo quando esce dal grembo materno e perciò considerano lecito l'aborto, inteso come l'interruzione di un processo biologico. I laici, partendo dal presupposto che non sono la separazione e il divorzio a provocare il conflitto tra coniugi, ma piuttosto lo regolano e ne consentono uno sbocco civile, dimenticano che i coniugi, sposatisi per loro scelta e, senza alcuna costrizione, reciprocamente si sono promessi di amarsi, rispettarsi e praticare la fedeltà coniugale per tutta la vita”.

“La consapevolezza – continua Padre Eugenio - che l’amore, quando viene meno, non può essere imposto per legge e il conflitto coniugale provoca grandi sofferenze, per gli adulti e per i figli coinvolti, suggerisce ai laici che è meglio separarsi ed eventualmente divor­ziare, per porre fine a un conflitto distruttivo e consentire l'instaurarsi di rapporti più sereni tra genitori e figli, ma non tengono conto che in ogni circostanza della vita, se i coniugi non coltivano in modo adeguato il loro legame affettivo, inevita­bilmente la loro armonia familiare entra in crisi. I laici, che propugnano leggi a favore del divorzio, dell'aborto, dell'eutanasia, del matrimonio tra omosessuali e dell'affidamento di bambini a coppie gay, igno­rano che le leggi per loro natura, oltre che indicare il lecito e il proibito, hanno anche la funzione di creare "mentalità", per cui molti pensano che ciò che dalla legge è proposto e non è punito automaticamente è un bene”.

A questo punto il Parroco imposta tutta una catechesi sulla visione cristiana della famiglia, parlando del Matrimonio che, istituito direttamente da Dio all'origine della creazione, rende sacro e indissolubile l'amore che unisce tra loro i coniugi. Ricorda in particolare che “gli sposi che affrontano il matrimonio con superficialità e leggerezza, e poi non sono fedeli alla promessa fatta, dimostrano di essere persone poco affidabili, perché la serietà di una persona si riconosce anche dalla fedeltà alla parola data e dall'adempimento degli impegni presi”.

Naturalmente nell’opuscoletto ci sono tanti altri testi di approfondimento: le beatitudini della famiglia cristiana; il vivere separati; quanto vale una mamma; il decalogo della moglie, del marito e dei figli; a che serve un padre; i doveri di un padre; l’assenza dei padri; il decalogo per genitori separati; la preghiera tra i coniugi; elogio dei nonni; lettera di una figlia a un padre divorziato e risposato.


LUIGI MEDEA

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