venerdì 3 febbraio 2017

Il fascino dell'antica chiesa della Madonna delle Grazie

Chiesa della Madonna delle Grazie di Michele Provicoli
di GIUSEPPE CATANIA
Si ha notizia della costruzio­ne della Chiesa di Santa Maria delle Grazie (1536 da una iscrizione posta sull'arcale dell'edificio, così riportata: Ano Dni M.° D.° XXXVI (1536) - Fo facta questa veneraye
cappeya Scta Maria de la Gra dele elemosine: che ce a facto li boni Cristiani nel tēpo dela procuratione de Millio de Sctis et Mascio Capono.
Si presume che la costru­zione della chiesetta dedi­cata alla Madonna delle Grazie fu voluta per scio­gliere il voto che i cittadini di Vasto vollero dopo la peste del 1529 che devastò tutta l'Italia centro meridionale.
In seguito, alla chiesetta venne annesso un orto e una cella per l'Eremita. La chiesa venne incendiata durante lo sbarco dei pirati turchi il 1° agosto 1566 e venne fatta restaurare, nel 1568, da Ferrante Di Vito. Dalle notizie storiche di Ni­cola Alfonso Viti apprendia­mo che i quadri raffiguranti la Visitazione, San Rocco e San Sebastiano, furono di­pinti dal vastese Lorenzo Caravaggio.
Con atto del 29 gennaio 1636, rogato dal notaio Ni­cola Fantini, l'Università del Vasto, che aveva l'incarico di provvedere a farvi cele­brare la Messa quotidiana, affidò la Cappellata di San­ta Maria delle Grazie a lacovo Di Bernardo. Sappiamo anche, dalla relazione scrit­ta dal regio ingegnere Biase De Lellis sull'apprezzo della Città del Vasto del 30 aprile 1742, che il giardino del­l'Eremita venne cinto da muro di protezione e la Cappella munita di una propria rendita.
Nella descrizione che ne fa Luigi Marchesani nella sua " Storia di Vasto "(1838), si apprende che la Chiesa era costituita da una stanza a piano terra; da un locale al piano superiore destinato all'alloggio dell'Eremita e dalla chiesetta vera e pro­pria in una sola navata, co­struita in varie epoche. La parte più antica è quella dove è stato posto l'altare con il quadro della Visitazio­ne, adornato da molti ex vo­to; poi il Coro; una delimita­zione (allora in legno) per distinguere la navata centrale dalla Sagrestia che è la par­te più vecchia e, forse, costi­tuiva la primitiva cappella dedicata alla Vergine delle Grazie.
Giuseppe Catania

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