mercoledì 8 febbraio 2017

I GIOVANI CHE NON SANNO PIU’ SCRIVERE






I GIOVANI CHE NON SANNO PIU’ SCRIVERE

di Nicolangelo D'Adamo

Pesante denuncia di 600 professori universitari, molti i nomi prestigiosi, per le carenze linguistiche degli studenti: arriverebbero all’università ancora con limiti linguistici da scuola elementare. Per chi
ha memoria è un allarme antico: si cominciò con la Scuola media Unica del 1963, si ribadì con i Decreti delegati del 1974, perchè, si disse, “negli Organi Collegiali cos'hanno da dire alunni e genitori?”.

La riforma dei programmi della Scuola Media e l'abolizione di fatto di ogni difficoltà con l'esame di Stato riformato finì col convincere definitivamente docenti, alunni e genitori che tutto veniva semplificato e non c'era più ragione di impegnarsi in uno "studio matto e disperatissimo".....tanto si passava facile!!!! Insomma,voglio dire, ci siamo presi in giro tutti "sabotando" le riforme che arrivavano, piegandole ai nostri interessi; del resto interpretare le riforme al ribasso faceva comodo a tutti!

Sarò anche l'unico in Italia, ma io continuerò a difendere quelle riforme scolastiche, dalla Scuola Media Unica in poi, ma va subito aggiunto, però, che quelle riforme, bellissime, comportavano un maggiore impegno da parte della scuola con nuovi e convincenti metodi di insegnamento e connessi criteri di valutazione, maggiore impegno da parte delle famiglie che dovevano capire qual era la riforma sostanziale che ci si aspettava da quelle leggi, ovvero "il passaggio da una scuola che istruisce ad una scuola che forma"....

Ma poi vanno denunciate anche le innegabili responsabilità dei tanti governi che si sono succeduti: nessuno ha avuto il coraggio di eliminare il “valore legale” dei titoli di studio: era quello l'unico modo per far capire ad alunni e genitori che la scuola non distribuisce pezzi di carta (i diplomi), per altro sempre più svalutati, ma deve assolvere al nobile compito di formare i futuri cittadini. Al contrario quel valore legale è rimasto e sono spuntati presto i "diplomifici" che con il massimo di impudenza continuano ad affiggere manifesti con cui annunciano di poter “dare il diploma in un anno"! Chi ha il dovere di sorvegliare tace, chi è "asino" ha però i soldi e può comprarsi il "pezzo di carta"…Così tutti vivono felici e contenti!!! Di che ci lamentiamo? E gli accademici quando chiederanno l’abolizione dei loro titoli di studio, come da decenni usa all’estero?

NICOLANGELO D’ADAMO



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