venerdì 17 febbraio 2017

Dal taccuino di Angelo del Moro: "La Solidarietà"

LA SOLIDARIETÀ'
di Angelo Del Moro
Vuol dire l'insieme dei legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra loro e li spingono all'aiuto reciproco. Vale adire chi è concorde con le idee e le ispirazioni di altri e le sostiene, chi aiuta nelle difficoltà, chi appoggia gli altrui problemi. La solidarietà non si impone per legge.

E l'impoverimento della popolazione italiana è una conseguenza della politica di sfrenato liberismo aggravata dalla eccessiva tassazione fiscale che ha cambiato la società in peggio e reso il cittadino egoista. Di
conseguenza l'aiuto reciproco non è più consentito, perché tutto è a favore dei rifugiati. 

Per questo c'è una povertà da terzo mondo, divenuto insopportabile. Il debito pubblico è aumentato paurosamente, le entrate fiscali, l'immigrazione clandestina, l'insicurezza e il degrado, per non parlare della non credibilità del Paese. Che, però, riesce ancora a pensare ad un Natale con il presepe, capace di portare in ogni casa quella magica luce, la tenera atmosfera e la dolcezza irripetibile, assolutamente uniche.

Ma si sa: l'ottimo è nemico del bene. Bisogna ricordare che Gesù non confidò nei dotti e nei potenti del suo tempo per scegliere i suoi apostoli, preferì invece nominare persone comuni. E con la Sua infinita pazienza, col Suo carisma e la Sua bontà avrebbe valorizzato. Lui ha donato la Sua vita per dire che i sacrifici sono la speranza dei secoli. Ragione per cui a Babbo Natale puoi solo chiedere, con la preghiera, dopo il dono immenso di vivere. 

Infatti è infinitamente più cristiana l'idea stessa del dono della vita che coglie al cuore il significato del Natale, che non è affatto la festa di un astioso moralismo, di un cupo rigorismo penitenziale, ma lo stupore di un Dìo folle d'amore che, dopo aver regalato tutto - il mondo, il cielo, le stelle, il mare, la vita, l'esistenza, l'aria che respiriamo - ci fa il regalo supremo: Se stesso. Si rovina per un grande amore. Si rovina per noi. 

E, allora, nell'educazione al multiculturalismo e al cosmopolitismo, nel sottostare all'invadenza globale, cerchiamo solo di escludere la cultura di chi vuole distruggerci puntando all'integrazione, a senso unico: chi arriva da noi, come ad esempio i musulmani, che si adoperano per affermare l'islam, sfasciando le nostre tradizioni.

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