lunedì 2 gennaio 2017

Tra le donazioni di Alfredo Paglione spicca "Il gran Fuoco di Aligi Sassu" a Castelli (Te)

ALFREDO PAGLIONE IL MITICO MECENATE ABRUZZESE 
Numerose donazioni nei musei e città della regione

di GIUSEPPE CATANIA
Da Tornareccio, sua città natale, nel suggestivo e pittoresco Abruzzo, Alfredo Paglione ha compiuto un itinerario artistico-culturale nelle più impor­tanti città della regione, motivando la sua presenza con spontanee donazioni di opere d'arte, tra cui mol­te di Aligi Sassu, nei presidi museali.

Il Museo delle Ceramiche di Castelli vanta una do­nazione di 200 opere in ceramica e scultura di Aligi Sassu (dal 1939 al 1994), nota come "II gran fuoco di Aligi Sassu". Donazione realizzata nel 2008.
Oggi "Il gran Fuoco di Aligi Sassu" è una realtà,
grazie al munifico gesto di Alfredo Paglione e della sua defunta consorte Teresita, per manifestare e sot­tolineare, con questa sua donazione, come il Mecenate rileva, l'importanza per i giovani dell'Arte per Immagini. "Un'arte di rapporto, un'arte di comunicazione espli­cita, o, perlomeno un'arte che ha trovato il termine medio in cui la soggettività dell'artista s'incontra con la soggettività dello spettatore. Il termine medio è appunto l'immagine come terreno comune d'in­tesa, come punto non ermetico di convergenza, come linguaggio aperto, non sigillato...1'Immagine, quin­di è la chiave o il tramite della conoscenza. E' in­visibile non è parola che voglia indicare qualcosa fuori della realtà, bensì la sostanza della realtà, ma zona più profonda dei sentimenti. Arte per immagini, come dialogo dei sentimenti... Arte per imma­gini, quindi, come dialogo attivo fra l'artista e gli altri, come intento di una comprensione reciproca. Arte par immagini come spazio di ricerca e segno distintivo per chi, pur in un tempo cosi complesso e travagliato come il nostro, insegue con tenacia i valori autentici ed universali della poesia e della bellezza".

Le donazioni di Alfredo Paglione
Forte infatti è il legame di Alfredo Paglione con la sua regione, dove si reca più volte durante l’anno e dove ha spesso organizzato manifestazioni d’arte, come la memorabile mostra dedicata nel 1987 a «Sassu e Dante» al Castello Gizzi di Torre de’ Passeri (PE). L’amore per la propria terra d’origine lo spinge a coltivare un grande sogno: quello di realizzare nella sua regione una serie di nuove strutture museali in diverse città con lo scopo principale di poter diffondere fra la sua gente, specialmente fra i giovani, l’amore per l’arte, per la poesia, per la bellezza.
Nell’arco di pochi anni il suo programma si va realizzando: prima con l’apertura nel luglio del 1997 del MAS, Museo d’Arte dello Splendore, presso l’omonimo santuario mariano di Giulianova, dove colloca oltre duecento opere della sua collezione; poi con la donazione, nel 2002, di ottanta dipinti di otto artisti italiani e spagnoli alla città di Vasto, dando vita con la mostra «Mediterrània», nella prestigiosa sede del Palazzo d’Avalos, alla nuova Galleria Civica d’Arte Moderna. Successivamente dona alla Fondazione Carichieti, cioè alla sua città, i preziosi cinquantotto acquerelli con i quali Sassu nel 1943 aveva illustrato I promessi sposi, rendendo così possibile l’istituzione del CASM (Centro Abruzzese Studi Manzoniani), con lo scopo di creare un gemellaggio con la Casa del Manzoni a Milano. Quindi, nel 2004, trasferisce al Museo «Costantino Barbella », sempre di Chieti, un altro importante nucleo di centouno suoi dipinti e sculture, allestendo la grande rassegna permanente dal titolo «Arte per Immagini. Da De Chirico a Lopez García», uno specchio e una sintesi della sua attività quarantennale, dove si riflettono il pensiero e gli ideali che hanno guidato le sue scelte nel campo dell’arte. Nella stessa estate del 2004 ha voluto donare trentadue opere al suo paese natale, Tornareccio, in memoria del padre Ottavio. Le opere sono esposte nella nuova Sala Pallano, a lui dedicata, nella mostra permanente «In nomine patris».
Stretto e fecondo è il rapporto che lega Alfredo Paglione a Loreto, dove, grazie a una serie di mostre, contribuisce, con favorevoli acquisizioni, alla crescita della raccolta d’arte sacra del Museo della Santa Casa. Tra queste va annoverata la sua donazione nell’estate del 2005 di trentatre dipinti presentati nella mostra dal titolo «La bellezza della Croce».
Nel 2006, ancora in Abruzzo, determinante è il suo intervento e attiva la sua partecipazione a due manifestazioni di assoluto risalto: la mostra di settanta ceramiche di Picasso che fa arrivare a Teramo dalla Spagna e quella de «La famiglia De Chirico» al Museo Michetti (MuMi) di Francavilla al Mare, per il quale già l’anno precedente aveva curato una vasta retrospettiva di grandi dipinti del pittore americano Robert Carroll. Sempre nel 2006 dà inizio all’operazione «Un mosaico per Tornareccio. La città delle api», con la quale, donando personalmente tre splendidi mosaici di illustri artisti come Aligi Sassu, José Ortega e Jessica Carroll, dà il via a un progetto pluriennale che mira a fare di Tornareccio un caratteristico museo a cielo aperto.
Nel 2008 al Museo delle Ceramiche di Castelli (TE), con una donazione di duecentosei opere di ceramica e di scultura di Aligi Sassu, onora la memoria della moglie Teresita Olivares, scomparsa nel gennaio dello stesso anno.
Nel 2009 a Teramo, presso la sede della Banca di Teramo, allestisce per il Centenario del Movimento Futurista la mostra «Sassu Futurista». A Chieti per il Museo «Barbella» organizza la mostra «José Ortega, realismo e identità mediterranea», attuando un sogno a lungo accarezzato, ossia quello di onorare il pittore spagnolo a lui più caro. Cura, con Giovanni Gazzaneo, la mostra «Omar Galliani. Sguardi al Museo Michetti di Francavilla».
Nel 2010 progetta e apre due nuovi musei dedicati a Sassu: il primo ad Atessa (CH), donando duecentodieci opere su carta del Maestro, il secondo a Thiesi (SS), città dov’era nato suo padre Antonio.
Nel corso della sua vita numerosi sono stati i premi e i riconoscimenti ricevuti da Paglione per la sua intensa attività culturale. Fra i più significativi, l’onorificenza di commendatore della Repubblica conferitagli dal presidente Cossiga nel 1987. I più cari a lui sono stati però quelli attribuitigli dalla sua terra d’Abruzzo: il Premio Majella nel 1994, dedicato ogni anno agli abruzzesi che si sono distinti e affermati al di fuori della regione; il Premio Aprutium, decretato dal consiglio regionale e consegnatogli dal presidente Tagliente nel 2002; il Premio Mecenate d’Abruzzo, assegnatogli a Pescara dalla Fondazione Ennio Flaiano e dal Centro Nazionale Studi Dannunziani; nel 2006 le cittadinanze onorarie conferite dai Comuni di Tornareccio e Francavilla al Mare. Nel dicembre dello stesso anno i coniugi Paglione sono stati insigniti dei titoli di cavaliere d’onore e dama d’onore della Santa Casa di Loreto.
Nel 2012 viene inaugurata nel nuovo Museo di Palazzo de’ Mayo a Chieti una mostra permanente di centotrenta opere di novanta artisti contemporanei dal titolo «Nel segno dell’immagine».
Infine, l’apertura di un Museo della Grafica creato grazie alla donazione di oltre trecento opere di grandi maestri, «Da Goya a Vespignani », e la donazione al Museo dell’Università di Chieti della collezione di tartarughe della moglie Teresita, opere di grandi artisti come Guttuso e Fontana e manufatti preziosi o tradizionali provenienti da tutto il mondo.


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