mercoledì 23 novembre 2016

"La Cena di Dolisie": recensione di Giuseppe Catania

Presentato il volume di Gianfranco Bonacci .

Grande presenza di pubblico nel Salone della Società Operaia di Vasto per la presentazione del romanzo "La Cena di Dolisie "di Gianfranco Bonacci. 
Presentato da Marco di Michele Marisi, responsabile del settore organizzativo e culturale della ultracentenaria Società Operaia,il giornalista Giuseppe Catania è intervenuto con la sua approfondita analisi critica sul lavoro di Bonacci che qui pubblichiamo. Il Presilente della Società Operaia dott. Filippo Pietrocola,ha voluto anche sottolineare l'attività culturale di Bonacci il quale, a conclusione ha accennato alla sua attività,culturale,oltre che professionale. 

Gianfranco Bonacci e il romanzo La Cena di Dolisie
Le molteplici sfaccettature di un Uomo Dinamico 


Gianfranco Bonacci,un uomo dinamico dalle sfaccettature molteplici positivo in tutte le sue attività professionali, amante dell 'arte collezionista, promotore di mostre nella sala Arcadia di Piazza Rossetti. Ne apprezziamo le affermazioni conseguite nella lunga sua carriera, prima alla Comit dove ha prestato la sua attività per 10 anni;poi,per 31 anni all'Agip,in molti paesi europei ed extraeuropei; consulente in enti pubblici in Italia e per la Confservizi di Roma in linea con le aziende municipalizzate. Freelance per quotidiani e periodici,ora Gianfranco Bonacci perfettanente in linea con le sue attitudini,si presenta in veste di autore ,regista, attore, protagonista in un film interpreato tra realtà e fantasia. Ce lo spiega nel suo libro "La cena di Dolisie ", per rivelare che non riesce ad avere una parte nel film che racconta. Così decide di assumere il ruolo di regista e interprete della "Cena di Dolisie" nei 32 episoli narrati in questo suo film che abbracciano personaggi impegnati nella cultura, nella letteratura,nella finanza,nello sport,nello spettacolo,nella musica, nella realtà romanzata. Sono episodi tutti tratteggiati con quella sua congeniale caratteristica dialettica a volte breve,ma concisa, che è sempre improntata,come è nel suo carattere,ad un accentuato intento umoristico,però non satirico,dissacrante, che, peraltro rispecchia il suo carattere brioso,allegro,da rimarcare che, in questo suo libro , come , peraltro" nel suo modo di esprimersi,è il senso del compiacimento, divertito, ispirato al suo intimo ilare,che è anche la consapevolezza di poter riuscire a coinvolgere il lettore (in questo caso lo spettatore del suo film quasi trascinandolo in quelle "avventure" vissu¬te che sono,soprattutto,attimi di vita che,però,sanno di fantastico al primo leggere ma che,insieme sono legati a momenti e vicende di vita vissuta,a cominciare dal mitico banchiere scrittore Raffaele Mattioli, all'ingresso alla Comit,alle mitiche e fantastiche avventure nei diversi continenti,con protagonisti scaturiti dalla fantastica realtà benché avviliti da un alone di misteriosa avventura. Quella stessa che,in definitiva, Gianfranco Bonacci riesce ad esprimere in questa sua pubblicazione,ma che Continua,con avvincente partecipa¬zione, nella sua quotidianità,tra fantasia e realtà umana. Ed è in questo connubio che l'estro emotivo di Gianfranco Bonacci si manifesta in tutta la sua dinamica concezione meditativa,capace di invenioni fantastiche e di momenti riflessivi che rivelano in lui la passionalità verso la cultura quando essa è legata alle vicende umane,ma che,ispirate ad un senso di attualità riescono a mescolarsi con la fantasia. Che sono elementi che caratterizzano il pensiero dell'uomo,in questo caso di Gianfranco Bonacci,mentore di preclare virtù che,unite all'essere, rappresentano la fonte intellettiva cui poter attingere immortalità espressiva.
Giuseppe Catania

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