domenica 25 settembre 2016

IL COIFFEUR "MARCO" ARTISTA DEL PENNELLO


di GIUSEPPE CATANIA

A via Marchesani abbiamo incontrato "Marco" un provetto "coiffeur", ma anche scultore e pittore di genialità.
Un autentico artista del "pennello", quello che adope­ra per la sua quotidiana attività, e quello, più pre­stigioso, per dipingere opere che costituiscono un bagaglio culturale di notevole valore estetico.
Innata
vocazione personale l'arte pittorica che è esplosa con tante variegate sfaccettature: paesaggi, composizioni, tratteggiati con grumi di colore applicati direttamente col pennello per ottenere fantasmagoriche sfumature cromatiche.

E’ notevole scoprire in "Marco" un empito del tutto eccezionale e cioè la interferenza tra scultura e pittura, entrambe sorrette da una dinamica propensio­ne, quasi che gli elementi coloristici che compongo­no il quadro, riescono a configurarsi in una accentuata volumetria, conservando, tuttavia, sempre, l'in­tento costruttivo.

E’ nella rappresentazione pittorica che è orientata l'attività creativa di "Marco", ritenuta più conge­niale alla sua personalità romantica, incline a stu­diare e tradurre nella tela una commistione croma­tica un paesaggio esaltato dall'applicazione immedia­ta del colore, in un sapiente gioco prospettico.

Non disdegna il pittore coiffeur accostarsi alla arte cosiddetta "informale", quella realizzata con sapienti stesure cromatiche contrastanti ma che bene si configurano, pur nella diversità cromatica, all'interno dell'atmosfera dell'immagine composi­tiva.

E' nell'insieme della figurazione che "Marco" ot­tiene , attraverso la vigoria del colore, una forza creativa che poi concretizza con l'aiuto che il pennello, intinto nel colore, riesce a manifestare e ad imprimere nel dipinto il suggello della pro­pria personalità, che può considerarsi motivo per­sonale dell'artista, quale segno agile della pennel­lata ricca di suggestione, sicché il dipinto assu­me luminosità.

Un pregio questo tutte personale, che è, anche, manifestazione del proprio intimo sentimento.

GIUSEPPE CATANIA

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