domenica 21 agosto 2016

Delli Quadri & Co. grande successo, tuffo nella più genuina vastesità

Ancora un successo per la Compagnia d'Arte Vastese, guidata da Gianluigi Delli Quadri, per lo spettacolo dialettale dal titolo "Mbuà".



Dopo la prima dello scorso 28 luglio, ancora una volta il Cortile di Palazzo d'Avalos ha accolto il
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numeroso pubblico, che ha particolarmente gradito le oltre due ore di spettacolo proposto da Delli Quadri e company.
In scaletta sketch dal vivo, come quello ambientato sul pullman diretto al santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo negli anni '60, Gabriele Rossetti a colloquio con un ragazzino che mangia lupini sotto la sua statua, ed ancora scenette tratte da A ch'attocch' attocche! di Luigi Anelli e Corne e Bicorne, l'ultima commedia scritta da Delli Quadri.
Molto apprezzati anche le proiezioni di video, una sorta di Mudù versione abruzzese, come quello storico de "L'armadio",interpretato da Antonio Muratore e Marina Di Nella, una coppia di coniugi, e Giuseppe Del Prete, nei panni del falegname alle prese con un armadio difettoso che si apre al passaggio del treno, ed ancora "La Luna", "La Farmacia" e "Lu matte".
Dopo i successi di "Lu tuggì Vaste" e "Trisè 1 e 2", Delli Quadri ha creato un nuovo cartoon 3d molto divertente in dialetto vastese, dal titolo "Far Wast", ambientato nella cittadina di Histon City, con il cattivo Tony Murr (Antonio Muratore) che affronta a duello Ruccuìcce (AngisteroSuriani). Oggetto del contendere: se la "vasanicola" si metta o meno nel brodetto di pesce. Dopo la proiezione del filmato, i bravi attori hanno rimesso in scena l'esilarante duello.
Come in ogni spettacolo di Gianluigi Delli Quadri, non manca un momento dedicato alla riflessione. Dopo il ricordo degli anni scorsi di Luigi Anelli e Francesco Paolo Votinelli, quest'anno è toccato al ricordo struggente, in chiave di musical, di un soldato vastese durante la seconda guerra mondiale. Si tratta di Nicola Stivaletta, classe 1919, fatto prigioniero a Bengasi e come tanti portati prigioniero a Suez, dove per quaranta giorni attenderà fra stenti e privazioni la nave inglese per poi essere rinchiuso in un campo in Inghilterra per cinque anni, fino alla fine della guerra. In quei quaranta giorni, morirono in tanti, soprattutto i più deboli, perché mancava di tutto, anche l'acqua. Ma proprio in un momento di grande difficoltà, "Nicolì" venne riconosciuto e aiutato da uno dei portatori d'acqua italiani, Gino Della Penna, che prima dello scoppio della guerra faceva il sarto a Porta Nuova.
Complimenti a Gianluigi Delli Quadri ed a tutta la Compagnia d'Arte Vastese, per aver regalato agli spettatori presenti oltre due ore di spensieratezza, strappando applausi e tante risate.


Lino Spadaccini


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