martedì 15 marzo 2016

Il Giardino dei Limoni di Bagheria: qui opera lo scultore Giovanni Varisco

"Il giardino dei Limoni" ristorante-pizzeria, di fronte alle Villa Cattolica di Bagheria (Palermo). Incontriamo Giovanni Varisco, nel suo atelier dove sono esposte in permanenza le sue sculture, marmi, rocce, legni, da cui l'Artista riesce a catturare una suggestiva e misteriosa "voce", e da cui trae anche ispirazione per esprimere soggetti "antropomorfi" , con sorprendente accostamenti alla
realtà, quasi che, della materia, scaturisce una "eco" subliminale. Quella che riesce a interpretare per imprimerle una "voce", una "anima" che suscita emozioni ed empiti suggestivi .




 Molti sono i critici che hanno scritto di Giovanni Varisco con entusiastici commenti per la sua arte, per le sue "creature" che hanno varcato u confini del "Giardino dei limoni", per esaltare la sua arte, le sue opere, che "parlano di sentimenti nascosti, di volti inquieti, sofferenti, bisognosi di una carezza" come scrive Anna Prancesca Biondolillo. Certamente lo scultore riesce a plasmare la materia inerte, ottenendo, grazie alla sua congeniale inventiva morfologica, immagini che "urlano" o che esprimono ambiguità. "Volti che appaiono come animati da una esistenza propria" , sottolinea Pino Iacopelli. Giovanna Varisco "bagherese" discende da una antica famiglia di ristoratori e, come ricorda Giuseppe Bagnasco "interpreta nella vita quell'anima di artista di ricerca, dedicandosi con passione alla scultura di qualunque materiale la natura gli offre". La sua prima affermazione risale al 2006 con una sua personale a Palazzo Aragona - Cutò, con la presentazione dell'opera "L'anonimo espressivo" accolta con encomiabili apprezzamenti degli autorevoli critici d'arte e dal pubblico. Ma numerosi sono i premi collezionati da Giovanni Varisco nei diversi concorsi e nelle mostre scultoree.

Varisco si è diplomato presso l'istituto Alberghiero di Palermo ed ha frequentato la Scuola di Maestri Ristoratori di Rimini, conseguendo l'attestato professionale. Prima di dedicarsi all'arte scultorea ha viaggiato nelle principali città d'Europa e degli Stati uniti, per far ritorno nella sua Bagheria dove ha dato sfogo alla sua innata passione artistica. "Centinaia sono le sue "figure antropomorfe" di pietra, tufo, rocce, rami di ulivo - scrive Giuseppe Bagnasco - ognuna delle quali, con una propria "anima" diversificando, di volta in volta, espressioni' intense ed emotive, tali da suscitare emozioni in chi le guarda". Ed è raro ed eccezionale incontrare uno scultore della taglia di Giovanni Varisco, che riesce a far "vivere" e "parlare" la materia inerte.

 Sculture,quelle di Giovanni Varisco, intese come arte "pura" , autentica proiezione di una volontà creativa, quasi simulacro della creazione di una immagine che si proietta inconsciamente nella realtà che è, in sintesi, come Varisco la interpreta, un genere di realismo veristico e prospettico ma che è proteso ad esprimere una dimensione volumetrica. Frutto di un intenso Interesse per la materia inerte per accrescerne il valore plastico legato, però, ad una marcata complessità nell'esercitare il mezzo espressivo.

GIUSEPPE CATANIA

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