lunedì 21 marzo 2016

CARLO PALMILI (1892-1953) IL POETA DELLA RIMEMBRANZA

 Scrisse poesie di romantica ispirazione e un "Ricordo" dell'amico Romualdo Pantini 
Carlo Palmili, un personaggio che meriterebbe una maggiore considerazione nel novero di quelle nobili figure poetiche di cui la città del Vasto va fiera.

Visse nella beata solitudine nella sua dimora sul poggio di Via Tre Segni, al cospetto
dell'azzurro Adriatico, e dei verdi declivi delle colline di Montevecchio, che restarono impresse nella sua memoria e che descrisse con versi pregnanti di romanticismo lirico.

 E oltre all'ispirazione poetica amava anche dilettarsi nella espressione artistica disegnando xilografie dedicate alla terra natia.

Vissuto a cavallo tra le due guerre, Carlo Palmili amò, soprattutto il vivere sobrio, cullandosi sui riverberi che l'alba disegnava all'orizzonte sul mare e sentire il respiro della natura e le brezze marine che salivano sulla collina, spesso provando intima commozione nel descrivere le rimembranze di vita, che costituivano empiti scaturiti dal profondo del suo animo, come nel- l'ode "Cipressetto" dedicata alla sua mamma (di cui conserviamo una dedica).

 Ma è la terra, sua ideale culla a ispirargli versi di intensa tenerezza, accostati a visioni di rara bellezza, nell'appassionata descrizione di momenti tratti dalla quotidianità, come nella “Ode alla Terra”(che conserviamo), in cui descrive particolari della vita immaginati con candore e semplicità ,ma con una innata sua nostalgia per l'inesorabile trascorrere del tempo che non ritorna più, ma che ha impresso nella memoria con struggente rimpianto.

 La produzione poetica di Carlo Palmili, purtroppo, in gran parte inedita e tutta da scoprire in chissà quale recondito ambito, si inserisce in quella teca della memoria da cui occorre portare alla luce altri riverberi poetici di poeti "dimenticati", per accostarli alla nostra realtà, perchè meritevoli d'essere celebrati.

Carlo Palmili, il 12 febbraio 1946, pubblicò "Romualdo Pantini nell'arte e nella vita" dedicato al suo amico scrittore ad un anno dalla scomparsa. 

GIUSEPPE CATANIA





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