mercoledì 8 luglio 2020

Alla (ri)scoperta di Vasto:edifici nobiliari, Palazzo Cardone, testimonianza di antichi splendori

di GIUSEPPE CATANIA
gLa città del Vasto vanta numerosi edifici che testimoniano l'antico splendore e la presenza di nobili famiglie, amanti della dignitosa dimora che oggi ancora offre esempio di un popolo austero e consapevole del proprio retaggio di fierezza. 
Tra gli edifici antichi che destano ancora interesse per le caratteristiche architettoniche comprovanti il gusto estetico e l'armonica costruzione, tipica dell'epoca, è il Palazzo Cardone, così noto per essere stato proprietà della famiglia, del secolo XVII. 
L'edificio presenta un unico affaccio sulla via Vescovado, di fronte al palazzo Arcivescovile. La facciata, su due elementi sovrapposti, ha un rilevante grado formale nel paramento in mattoni nudi, che costituiva il materiale ricorrente all'epoca, facilmente adattabile per la creazione degli ornati e le decorazioni. La sua struttura costituisce un esempio classico a confronto delle facciate delle altre costruzioni signorili che sono state edificate a Vasto all'inizio del 1700. La costruzione si presenta delineata da due grandi paraste collocate simmetricamente rispetto alle due aperture centrali. I due portoni interrompono il marcapiano e arrivano, con due timpani curvilinei spezzati, ad incastonare due delle sette finestre timpanate, che si articolano, con regolarità, sul primo
piano. Completano le aperture sul piano terra, due porte laterali ad arco e tre finestre quadre con angoli smussati. Tutto il fondo del paravento murario corrispondente al piano superiore, si presenta plasticamente modellato con cornici a volute in lieve aggetto. All'interno il Palazzo si presenta con due cortili in corrispondenza delle aperture centrali, che disimpegnano i locali del piano terra e le gradinate di accesso al piano superiore. A questo livello ci sono alcune stanze che hanno le volte dipinte o decorate a olio e tempera. A nord - est della parte settecentesca barocca del Palazzo, posta a definire l'intera testata dell'isolato, si sviluppa la parte ottocentesca dell'edificio. La parte dell'edificio su via Vescovado è articolata su due elementi sovrastanti, con paramenti in mattoni faccia vista e si presenta simmetrica in facciata con due porte ad arco incorniciate da bugnato in assetto al piano terra e tre aperture con cornici sormontate da timpani al 1 ° piano. Le facciate nord ed est si sviluppano su tre piani e, pur conservati con certa regolarità, presentano un apprezzato grado di elaborazione. Il Palazzo Cardone, acquisito da privati alcuni anni fa, ha subito delle ristrutturazioni interne che non hanno modificato lo sviluppo architettonico esterno, mantenendo la originaria conformazione a mattoni in stile barocco.
GIUSEPPE CATANIA

I Cardone nell'araldica vastese 
Fra le nobili famiglie vastesi, imparentate con i Marchesi Frasconi, i Conti Ricci, Mayo, Tiberi, i Baroni Cauli, de Osses. Genova, Aceto, Cardone è annoverata nell'araldica citata dal Palma e dal Pacichelli con l'Arma: "Oro alla pianta stilizzata di cardo verde".
Come ricorda nella sua rara monografia "Ricerche araldiche vastesi"- 1973 Vittorio d'Anelli, esiste una lapide sepolcrale, nella chiesa di S. Onofrio, del 1840, con lo stesso stemma.
L'origine della famiglia Cardone risale al 1602 quando il medico Accurzio sposò la nobildonna vastese Angela de Sanctis. Suo nipote, pure di nome Accurzio nel 1670 fu Priore della Confraternita del Sacro Pio Monte dei Moni della chiesa di San Pietro. Sono ricordati Nicola Antonio Cardone, poi Diego mastrogiurato nel 1729 e 1740. anche Priore della Confraternita del Santissimo Sacramento e della Sacra Spina di Santa Maria Maggiore dal 1732 al 1735; ancora Giuseppe Antonio Cardone, Priore della stessa Confraternita dal 1750 al 1779; Giovanni Cardone. mastrogiurato nel 1794.
L'Avvocato Vincenzo Cardone, per le sue idee patriottiche liberali, nel 1848, venne arrestato e carcerato. Umberto e Giuseppe Cardone sono ricordati perché decorati con medaglia d'argento al valor militare nella Prima Guerra Mondiale (Giuseppe cadde eroicamente il 2 luglio 1916 a Selz.). La Famiglia Cardone. di cui ricordiamo il prof. Giulio, ha abitato il Palazzo di Via Vescovado che è passato in proprietà ai figli Elena e Fernando, ed in parte è stato venduto al prof. arch. G. De Rosa.
G.C.

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