martedì 4 maggio 2021

Nel 1908 Beniamino Laccetti già aveva le idee molto chiare sul Porto di Vasto


Il porto anni '70 dal volume di Renato Terpolilli
BENIAMINO LACCETTI MERCANTE E INDUSTRIALE PREVIDE NEL 1908 IL GRANDE PORTO E IL CENTRO INDUSTRIALE DI VASTO:UNA REALTA’ DOPO 71 ANNI 

 di GIUSEPPE CATANIA

Beniamino Laccetti
 Gli storici e gli annotatori delle vicende umane, e socio-economiche non ne fanno cenno, eppure c'è stato un uomo, vissuto a Vasto sua città natale, che è balzato agli onori della cronaca, sia pure passato inosservato per la trascuratezza di quanti, invece, avevano il dovere di considerarne la realtà.
Parliamo di Beniamino Laccetti, al cui nome il Comune di Vasto ha intitolato una strada con una denominazione generica "Via Laccetti". Che si innesta da via "Giacinto Barbarotta" e culmina alla confluenza di "Via Valerico Laccetti" nel quadrilatero del centro storico della Città.

Il nostro è stato un personaggio animato da profonda passione per la sua città natale (è nato a Vasto nel 1855 ed è morto nel 1949), ed è passato alla storia cittadina come mercante e industriale, dalla ferrea volontà per sostenere con la parola e gli scritti un progetto per il grande porto di Punta Penna, anche per Vasto centro industriale, sostenuto con un linguaggio forbito ed altrettanto denso di
illimitate perizie tecniche.
 Laccetti parte da una premessa: "Esiste un opuscoletto dell'ingegnere francese sig. Luigi Dau del 1840 egli afferma - nel quale si legge ciò che ora risulta per elaborati studi: "essere Punta Penna il miglior sito della lunga costa adriatica, da Venezia a Otranto".
 Beniamino Laccetti, peraltro, ha scritto un opuscoletto dal titolo "Per la difesa dell'Adriatico, in forma - come egli stesso chiarisce - di lettura aperta agli ufficiali della marina italiana". Beniamino Laccetti ricorda che altri autori hanno scritto per le "Difesa dell'Adriatico, quali gli on. Barzilai e Di Palma.
Nel maggio 1906 il Laccetti ricorda che il dott. Riccardo Fabris presentava una relazione sul tema: "Per lo sviluppo del commercio nell'Adriatico" e che abbinava a tale redazione una sua proposta che venne apprezzata all'unanimità da "un voto al Governo pel porto a Punta Penna".
 Una vittoria che Beniamino Laccetti telegrafava al Sindaco di Vasto che, ricorda il Laccetti, "mi dava il piacere di porgere i dovuti ringraziamenti al nobile consesso".
 Scrive ancora il Laccetti: "A Venezia, a Milano ed altrove,capii, dolorosamente, che Punta Penna era sconosciutissima all'Italia! Non potrà essere altrimenti, porto che gli stessi abruzzesi ne disconoscevano la bontà, arrivando e far vomitare da certa stampa che nel seno di Lebba non entrava la poppa di un piroscafo, ed altre deplorevoli inesattezze".
 Ma la caparbietà di Beniamino Laccetti venne premiata perché, egli scrive: "Il nostro Consiglio Comunale emetteva un voto di plauso per me e votava la spesa per un progetto di massima. Il nostro benemerito Sindaco mi affidava l'onorevole e delicato incarico d'indurre ad un progetto 1'eminente ingegnere capo del Genio Civile, ramo marittimo, in Napoli, cav. Domenico Lo Gatto".

 Ne scaturirono ben tre progetti, scrive il Laccetti, riferendosi al cav. Lo Gatto, "pregato fino alle noia, con poderosi analisi e carte relative a tanto lavoro quasi gratis..." Tanto ed altri problemi e proposte sono contenute nella pubblicazione scritta da Beniamino Laccetti,edita dalla Tipografia Zaccagnini, nel 1908,dal titolo: PRO GRANDE PORTO E CENTRO INDUSTRIALE PUNTA PENNA - Conferenza tenuta nel Vasto il sabato Santo del 1908.
 Un autentico e prezioso condensato di rilievi, proposte, suggerimenti tecnici e socio economici per sostenere che la questione portuale a Punta Penna "ha un valore certo ed attuale dal punto di vista del rifugio, mentre non ha un valore eventuale dal punto di vista commerciale".
 Rammenta ancora Beniamino Laccetti : "Sopraggiunta la grande discussione dei provvedimenti portuali del Regno, l'illustre on.Ciccarone ed il benemerito cav.Nasci, si dettero a lavorare a tutt'uomo, in Roma; ed il 9 maggio 1907, data memorabile per Vasto, il mai abbastanza compianto ministro Gianturco, vero lustro dell'Italia nostra, cuor grande e mente elevatissima del Mezzogiorno, telegrafava al nostro Sindaco che sua maestà decretava Punta Penna porto di "prima categoria", da costruirsi, quindi, a spese dello Stato, bene inteso piccolo porto rifugio torpediniere!"
 Argomenti, proposte storico-tecniche, impegni personali e tante battaglie sostenute a tutti i livelli da Beniamino Laccetti coronati da successi perché il Porto di Punta Penna di Vasto è diventato realtà.
 Infatti, dopo 71 anni, in applicazione dell'art.50 e segg. del Testo Unico delle Leggi sugli interventi del Mezzogiorno, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica il 6 marzo 1978, il Porto di Punta Penna di Vasto veniva riconosciuto dalla Cassa per il Mezzogiorno quale ìnfrastruttura a servizio dell'area di Industrializzazione del Vastese, con l'intervento diretto dello Stato.
 Un porto di notevole importanza strategica per i traffici internazionali per navi di grosse dimensioni e di notevole stazza quali le portacontainer.
 E per ricordare un avvenimento, nel marzo 2011, nel porto di Punta Penne è attraccata la "Neptune Oceans" ritenuta la "nave dei record" di 28 mila tonnellate, lunga 165 metri, el tipo "roll on /roll off" progettata per imbarcare carichi su ruote e vagoni ferroviari e questo grazie ai fondali profondi fino a oltre 10 metri.
Una previsione che Beniamino Laccetti aveva un fondamento certo, per cui il Porto di Punta Penna di Vasto è inserito nel corridoio mercantile e scalo marittimo preferito dalle navi portacontainer.
E la battaglia sostenuta da Beniamino Laccetti nel suo volumetto "Pro grande porto e Centro Industriale Punta Penna" non è più una chimera.
GIUSEPPE CATANIA


ALTRO ARTICOLO PUBBLICATO SU NOIVASTESI A MAGGIO 2009 A CURA DI BENIAMINO FIORE
http://noivastesi.blogspot.it/2009/05/beniamino-laccetti-un-grande-vastese-da.html


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